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Giovanni Pascoli
Nuovi poemetti

IntraText CT - Lettura del testo

  • Le due aquile – i due alberi.
    • LA PIADA.
      • III.
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III.

 

Taci, querulo passero: t'invito.

Sempre diventa il tuo gridìo più fioco:

taci: or ora imbandisco il mio convito.

 

Il poco è molto a chi non ha che il poco:

io sull'aròla pongo, oltre i sarmenti,

i gambi del granturco, abili al fuoco.

 

Io li riposi già per ciò. Ma lenti

sono alla fiamma: e i canapugli spargo

che la maciulla gramolò tra i denti.

 

Nulla gettai di quello che non largo

mi rese il campo: la mia man raccoglie

anche i fuscelli per il mio letargo.

 

Serbo per il mio verno anche le foglie

aride. Del granturco, ecco via via

mi scaldo ai gambi e dormo sulle spoglie.

 

Ciò che secca e che cade e che s'oblia,

io lo raccolgo: ancora ciò che al cuore

si stacca triste e che poi fa che sia

 

morbido il sonno, il giorno che si muore.

 




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