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Giovanni Pascoli Nuovi poemetti IntraText CT - Lettura del testo |
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III.Scrollò la testa, il vecchio, e disse: «Fole! L'uomo non vola, o garrula ghiandaia, come gli uccelli e come le parole!
L'acqua ci può. Sul fiume va l'alzaia, non già per aria. L'aria è aria; nulla. Ma l'acqua è cosa, quando pur traspaia.
Fole da dire sotto una betulla, d'estate, a sera...» Ed ella disse: «Allora le nuvole?...» E il brodiag: «Ecco, fanciulla!
Terra e lombrichi vede chi lavora le terra. C'è nel mondo altro, che il grano! Il sole cade; e l'uomo fa l'aurora!
Uno bisbiglia; e l'ode uno lontano le mille miglia! I carri vanno a torma, da sé, con un fragore d'uragano!
E c'è chi vola senza lasciar l'orma. Sì! Sì... come la nuvola che batte nella luna, e si ragna e si deforma...»
Le sue parole in un chiaror di latte passavano, nel loro alitar su. Come nuvole presto fatte e sfatte
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