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Giovanni Pascoli
Nuovi poemetti

IntraText CT - Lettura del testo

  • Gli emigranti nella luna.
    • CANTO TERZO. In sogno.
      • I.
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CANTO TERZO. In sogno.

 

I.

 

Scórsero i giorni; ancor le notti, a una

a una, sempre più stellate e scure;

e più tarda e più vana era la luna.

 

Ma quelli in sogno ecco prendean la scure

avanti l'alba. Erano, chi tra un denso

nebbione, chi su ventilate alture.

 

Chi s'arrestava avanti un mare immenso,

chi camminava, lungo un colonnato

d'enormi pini, tra l'odor d'incenso.

 

E non vedeva che a sé stesso il fiato

cerulo, ognuno, e s'ascoltava il gemito

arido, nel silenzio inabitato.

 

A pini e cerri i pionieri estremi

davan la scure per la lor capanna

e i nuovi aratri, e per la nave e i remi.

 

Quella, in un poggio, il tetto avea di canna

fiorita ancora. Questa, umida ancora,

nereggiava sotto alte iridi, in panna.

 

Ma tristi gli emigranti erano! Allora

uno di tronchi costruì l'altare.

E saliva un soave inno, all'aurora,

 

dallo scosceso Caucaso lunare.

 




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