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Giovanni Pascoli Primi poemetti IntraText CT - Lettura del testo |
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III.Un torvo strillo di poiana... muta solitudine... roccie irte, malvage... qualche cesto d'assenzio e di cicuta...
Il cielo sfuma in un rossor di brage. Solo un torrente urlare odo: russare d'un ebbro in mezzo una sua muta strage.
E la poiana strilla. Ecco mi appare una rovina, una deserta chiesa, da cui te, solitario, odo cantare.
Canti come una dolce anima presa da' suoi ricordi, tu, dalla rovina dove è già la pietosa edera ascesa,
passero azzurro! O donde mai, vicina cincia, m'inviti in vano a te? Da un orto rosso, cui cinge il bosso e l'albaspina.
Pendono rosse tra il fogliame smorto le dolci mele, e ingiallano le pere. Nel mezzo un fico, nudo già, contorto.
E vi cantano cincie e capinere... Ma no, sei tu che, immobile nel sole, canti, o calandra, sopra le brughiere.
dal cielo azzurro, con virtù segreta,
o grande su le brevi ali poeta!
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