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Giovanni Pascoli
Primi poemetti

IntraText CT - Lettura del testo

  • Le armi.
      • III.
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III.

 

E poi fece il piccone, arma che dure

chiede le braccia, e forte vuole il forte,

d'acciaio, di qua zappa, di là scure.

 

Con l'una taglia le radici torte,

con l'altra scava. Ed esso vien secondo

dopo la vanga e fruga anche la morte.

 

Anche più della vanga esso va fondo,

il buon piccone, e cerca le memorie

che in fondo al cuore ha seppellite il mondo.

 

Nasceva l'arma tra un raggiar di scorie

azzurre azzurre. L'acqua, il fuoco, il vento

faceano l'arma delle tue vittorie.

 

Lavoratore, il manico sia lento

frassino; e forte picchia pur sul vivo

sasso che gli risuona come argento!

 

E va! Per quella macchia aspra, a solivo,

folta di stipe, fa venir filari

di verde vite o di canuto olivo!

 

Fa, col piccone, dov'è monte, pari,

dov'acqua, terra, dove notte, dì,

fa vie sotterra, un mare di due mari,

 

o migratore che il tuo verso è il sì!

 




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