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Giovanni Pascoli
Primi poemetti

IntraText CT - Lettura del testo

  • La sementa.
    • LA CINCIA.
      • II.
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II.

 

Or una fata l'ode. Ecco, sia fatto!

La gran reggia doventa una gran macchia

a colonne di pino e d'albogatto.

 

Nera tra i lecci vola una cornacchia.

È l'aio. Vola su brentoli e mortelle,

libero, il recacchino, il redimacchia.

 

E il curvo collo svincolano snelle

quelle pulledre scalpitando, ed ecco

ch'elle frullano azzurre cinciarelle.

 

Tengono l'osso ancora (od uno stecco?)

le cinciallegre, piccoli mastini,

sotto le zampe, e picchiano col becco.

 

Dunque, dagli albigatti esse e da' pini

fanno la guardia, e il re ne' suoi sambuchi,

tra molta signoria di fiorrancini,

 

regna, e si svaga con la caccia ai bruchi.

 




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