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Dante Alighieri
Fiore

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  • LIV. Amico.
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LIV. Amico.

 

«Se·ttu non puo' parlar a quella ch'ami,
Sì·lle manda per lettera tu' stato,
Dicendo com'Amor t'à·ssì legato
Ver' lei, che ma' d'amarla non ti sfami.
E le' dirai: «Per Gesocristo, tra'mi
D'esti pensier', che m'ànnogravato!»;
Ma guarda che·llo scritto sia mandato
Per tal messag[g]io che non vi difami.
Ma nella lettera non metter nome;
Di lei dirai «colui», di te «colei»:
Così convien cambiar le pere a pome.
Messag[g]io di garzon' ma' non farei,
Chéd e' v'à gran periglio, ed odi come:
Nonn-à fermez[z]a in lor; perciò son rei.




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