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Dante Alighieri
Fiore

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  • LXX. L’Amante e Amico.
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LXX. L’Amante e Amico.

 

«Po' mi convien ovrar di tradigione
E a·tte pare, Amico, ch'i' la faccia,
I' la farò, come ch'ella mi spiaccia,
Per venir al di su di quel cagnone.
Ma sì·tti priego, gentil compagnone,
Se·ssai alcuna via che·ssia più avaccia
Per MalaBocca e' suo' metter in caccia
E trar Bellacoglienza di pregione,
Che·ttu sì·lla mi insegni, ed i' v'andrò
E menerò comeco tal aiuto
Ched i' quella fortez[z]a abatterò».
«E' nonn-à guari ch'i' ne son venuto»,
Rispuose Amico, «ma 'l ver ti dirò,
Che·ss'i' v'andai, i' me ne son pentuto.




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