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Dante Alighieri
Fiore

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  • LXXIII. L’Amante.
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LXXIII. L’Amante.

 

Così mi confortò il buon Amico,
Po' si partì da me sanza più dire;
Allor mi comincià' fort'a gechire
Ver' MalaBocca, il mi' crudel nemico.
Lo Schifo i' sì pregiava men ch'un fico,
Ch'egli avea gran talento di dormire;
Vergogna si volea ben sofferire
Di guer[r]eg[g]iarmi, per certo vi dico.
Ma e' v'era Paura, la dottosa,
c[h]'udendomi parlar tutta tremava:
Quella nonn-era punto dormigliosa;
In ben guardar il fior molto pensava;
Vie più che·ll'altre guardi'era curiosa,
Perciò che ben in lor non si fidava.




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