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Dante Alighieri
Fiore

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  • CCXXVII. [............].
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CCXXVII. [............].

 

«Figl[i]uola mia, per Dio e per merzede,
Ag[g]ie pietà di quel leal amante,
Che per te à soferte pene tante
Che dir no'l ti poria, in buona fede.
In nessun altro idio che·tte non crede,
E tuttoracciò è stato fermo e stante:
Figl[i]uola mia, or gli fa tal sembiante
Ch'e' sia certano di ciò c[h]'or non vede».
Bellacoglienza disse: «I' gli abandono
E me e 'l fiore e ciò ch'i' ò 'n podere,
E ched e' prenda tutto quanto in dono.
Per altre volte avea alcun volere,
Ma nonn-eraagiata com'or sono:
Or ne può fare tutto 'l su' piacere».




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