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Dante Alighieri
Fiore

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  • XLIX. L’Amante e Amico.
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XLIX. L’Amante e Amico.

 

Com' era gito il fatto eb[b]i contato
A motto a motto, di filo in aguglia,
Al buono Amico, che non fu di Puglia;
Che m'eb[b]e molto tosto confortato,
E disse: «Guarda che n[on] sie ac[c]et[t]ato
Il consiglio Ragion, ma da te il buglia,
Ché ' fin'amanti tuttor gli tribuglia
Con quel sermon di che·tt'à sermonato.
Ma ferma in ben amar tutta tua 'ntenza,
E guarda al Die d'Amor su' [o]manag[g]io,
Ché tutto vince lungia soferenza.
Or metti a me intendere il corag[g]io,
Chéd i' ti dirò tutta la sentenza
Di ciò che dé far fin amante sag[g]io.




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