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Dante Alighieri
Fiore

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  • CCXVIII. [............].
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CCXVIII. [............].

 

Di gran vantag[g]io fu 'l carro prestato.
Venusso ben matin v'è su salita,
E sì sacciate ch'ell'era guernita
E d'arco e di brandon ben impennato;
E seco porta fuoco temperato.
Così da Ciceron sì s'è partita,
E dritta all'oste del figl[i]uol n'è ita
Con suo' colombi che 'l carr'àn tirato.
Lo Dio d'Amor sì avea rotte le trieve
Prima che Veno vi fosse arivata,
Ché troppo gli parea l'atender grieve.
Venus[so] dritta a lui sì se n'è andata,
Sì disse: «Figl[i]uol, non dottar, ché 'n brieve
Questa fortez[z]a no' avremo ater[r]ata.




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