1. Mediazioni dello Spirito
“Lo Spirito di Gesù risuscitato si fa presente e operante
attraverso un insieme di mediazioni ecclesiali” (PI 30a).
I formatori si
trovano in un crocevia di relazioni: con lo spirito di Gesù risuscitato, con le
mediazioni ecclesiali, e con il formando stesso. Infatti, la persona e il
compito del formatore non è estranea all’azione di Dio, della comunità e del
formando, ma inclusiva. Il Signore si fa presente attraverso le mediazioni; la
Chiesa e l’istituto si personalizzano nei formatori e la responsabilità
personale del formando diventa corresponsabilità con il formatore.
In armonia perfetta
con l’opera dello Spirito Santo, entra nel processo di santificazione la
collaborazione umana. È una esigenza naturale nell’economia cristiana che
risponde alla tendenza comunitaria dell’essere umano. Oltre ad essere
santificati, con la sua grazia, fa agli uomini santificanti. Utilizza la grazia
e la santità degli uni per aiutare gli altri. Questa legge della collaborazione
umana nell’opera della santificazione personale, è documentata bene dai fatti
della storia. Dai padri del deserto fino ai fondatori degli istituti più
recenti, dal magistero della Chiesa fino alle costituzioni degli istituti
religiosi, dai mistici fino alla moderna pedagogia, difendono il luogo
insostituibile dell’aiuto di persone adulte, si chiamino direttore spirituale,
educatore, formatore od accompagnante nella fede. Dal punto di vista pedagogico
è di somma importanza che tanto i formatori come i formandi comprendano questo
fondamento teologico; se non fosse così il formando potrebbe capirla o viverla
dagli aspetti normativi ed esterni, e il formatore non darebbe il vero senso al
suo compito.
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