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P. Josu Mirena Alday, CMF
La pers. del formatore: identità e missione

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  • 6. Un identikit per il formatore ideale?
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6. Un identikit per il formatore ideale?

 

PROFILO DEL FORMATORE

1.         Il formatore è un fratello incaricato ufficialmente della trasmissione del carisma dell’identità dell’Istituto e del discernimento circa la sua recezione da parte dei giovani consacrati.

2.         Testimone innamorato della propria vocazione, e, per questo, ascoltatore generoso e attento del miglior patrimonio spirituale, deve rendere contagioso il carisma.

3.         Essendo l’anello immediato di congiunzione, la presenza prossima e costante della famiglia religiosa a cui il giovane è stato incorporato, il formatore, normalmente il primo referente dei formandi, deve impegnarsi a creare un ambiente favorevole al dialogo con i fondatori e la storia dell’Istituto, in comunione con tutta la provincia, affinché cresca in essi vigoroso il senso di appartenenza all’istituto, nelle sue figure insigni e nella realtà più grigia e meno brillante.

4.         Per questo, assumerà come prioritario, insacrificabile il servizio di:

- stare,

- dialogare,

- progettare e

- discernere assieme ai formandi.

5.         Stare, parola d’obbligo in un momento in cui la povertà di personale e l’eccesso di lavoro possono servirci di scusa, giustificata con il più che ambiguo riferimento all’età adulta dei formandi, per moltiplicare e ampliare le assenze.

6.         Dialogare, creando spazifamiliari” per la circolazione della vita, interessandosi di ciò che riguarda la vita dei formandi e per le cose e gli avvenimenti che tessono la vita della Famiglia, della loro nuova famiglia. Dialogare in momenti ad hoc e nello scorrere quotidiano della vita, affinché si vada formando il soggetto comunitario, il noi.

7.         Progettare il corso della vita del gruppo affinché i contributi di tutti convergano verso il raggiungimento dell’obiettivo proposto attraverso la fedeltà condivisa ai mezzi proposti. Siccome la vita comunitaria non può assorbire completamente la vita personale, ma la richiede e la stimola, bisognerà aiutare il formando a calibrare le esigenze del progetto personale, e accomppagnarlo nella sua elaborazione e nella successiva valutazione.

8.         Discernere con rettitudine e oggettività, con spirito critico e rispetto scrupoloso ciò che vocazionalmente è di tutti, interessa e riguarda tutti, nell’ascolto attento alla parola dei fratelli e nel dono della propria.

9.         Il formatore, in modo particolare, stimolerà e accompagnerà i formandi nel loro dialogo personale e comunitario con le fonti originarie e derivate del  carisma, suscitando in essi il desiderio di “trattare” con i migliori esponenti del carisma. Si potrà veramente dire con sicurezza che il formando, che esce dalla tappa della formazione con la fame di frequentare “la nube di testimoni” che ci accompagnano nel nostro cammino vocazionale, è vocazionalmentesalvato”.

10.   D’altra parte, il formatore deve promuovere nei fratelli della Provincia il desiderio di partecipare al grave compito formativo, intellettuale e vitale, a partire dall’elaborazione di programmi pertinenti fino alla loro valutazione, passando attraverso l’esecuzione condivisa. Il formatore non è l’unica voce che i formandi devono sentire, ma il coordinatore di questa opera complessa e difficile che compete a tutta la comunità provinciale.

Per questo, egli aprirà ai giovani che gli sono affidati la realtà provinciale e familiare affinché la conoscano, la facciano propria e l’amino, e sviluppino il

senso di appartenenza all’Istituto storico di “oggi”, depositario del carisma

riconosciuto dalla Chiesa. La partecipazione progressiva all’attuazione della

missione evangelizzatrice della Provincia ha un carattere formativo. Se i

formandi cominceranno a risvegliare e a adeguare le doti personali

all’apostolato, conosceranno da vicino i molteplici impegni della Provincia,

impareranno a lavorare con gli altri, e infine, ad armonizzare i diversi

elementi vocazionali: preghiera e azione, fedeltà personale agli impegni

comunitari e di servizio, ecc. (In Testimoni, 20 /2000/ 11).

 

 

 




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