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AA.VV. Formazione permanente paradigma della formazione iniziale IntraText CT - Lettura del testo |
7. Valorizzazione delle mediazioni della preghiera
Nessuno si deve illudere di entrare in contatto con Dio senza ricorrere alle mediazioni della preghiera. In questo la teologia e la esperienza liturgica ci è maestra. Il nostro contatto con Dio e con il suo mistero si realizza attraverso varie mediazioni e si esprime in forme di mediazioni, avvolte, è chiaro, in una forte dimensione teologale.
Vi sono mediazioni che esprimono l'azione di Dio e la presenza di Cristo : la parola, i segni sacramentali... Vi sono mediazioni che esprimono ancora la nostra risposta: preghiere, gesti, canti... Non altrimenti, mi sembra, deve realizzarsi il rapporto con Dio nella preghiera.
Vi sono mediazioni che hanno una dimensione teologica o teologale : sono segni della presenza, della parola, del mistero di Dio e servono per entrare in contatto con Lui: la creazione, la Scrittura, la storia, i fratelli, una immagine, la presenza eucaristica, il tempio... E vi sono mediazioni anche della risposta : una preghiera, un canto, il silenzio davanti al Signore, un gesto corporale semplice di preghiera...
Oltre alla dimensione teologale possono avere una dimensione che possiamo chiamare psicologica; aiutano l'orante a concentrarsi, a superare le distrazioni, a favorire un atto unitario di contemplazione, ad indirizzare il pensiero, la mente, il cuore, i sensi, verso Dio.
Penso che in una corretta pedagogia della preghiera è molto importante valorizzare queste mediazioni a livello teologico e psicologico ed in sintonia con i contenuti e lo stile della liturgia.