Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | ||
Alfabetica [« »] equalità 1 equalmente 1 equità 1 era 872 eraci 2 eragli 1 erane 6 | Frequenza [« »] 1530 per 1393 è 1335 ed 872 era 836 gli 834 con 803 da | Francesco Guicciardini Storie fiorentine IntraText - Concordanze era |
Capitolo, Capoverso
1 1, 1| Benedetto degli Alberti, che era uno de' primi aderenti loro, 2 1, 2| della città nostra quando era unita, perché soportorono 3 1, 3| due parte, d'una di quale era a capo Niccolò da Uzzano, 4 1, 3| Niccolò da Uzzano, el quale era già morto, avendo una signoria 5 1, 4| entra di settembre e che si era tratta el dì di san Giovanni 6 1, 6| loro potenzia, e nondimeno era stato riservato loro alcuno 7 1, 7| accopiatori a modo suo; e quando era a tempo de' cinque anni 8 1, 8| Luca Pitti, el quale non era valente uomo, ma vivo liberale 9 1, 9| Era in quello tempo Baldaccio 10 1, 10| Nel tempo che tornò Cosimo era la città collegata co' viniziani 11 1, 10| e mostrò con ragione che era meglio favorire el conte: 12 1, 11| sperare nel re Alfonso che gli era inimico, né nel papa che 13 1, 12| al duca che chi governava era bene disposto, ma che avessi 14 1, 12| avessi pazienzia perché non era tempo a parlare di simile 15 1, 12| contentatisi si stessino a vedere, era facile cosa conducessino 16 1, 12| e risposto che la Italia era in pace e però non bisognava 17 1, 13| d'avere aiuto dalla città era questa, per ridurre con 18 1, 15| spesa della condotta sue che era ducati centomila secondo, 19 1, 15| centomila mentre el conte Iacopo era a' soldi loro, e partito 20 1, 16| dì morì papa Niccola che era stato autore della quiete 21 1, 16| avere luogo dove ridursi era necessario si spacciassi; 22 1, 16| che quel che aveva fatto era stato di consentimento del 23 1, 16| consentimento del re, el quale era inquietissimo e non poteva 24 1, 17| Aggiugnevasi che nella città era disunione grande e molti 25 1, 17| el governo presente non era gagliardo come soleva, anzi 26 1, 17| Neri, che poco poi morì, era di medesima opinione, giudicando 27 1, 17| termini, nel 1457 el re, che era tutto vòlto alla espugnazione 28 1, 17| credito, che doppo Cosimo era assolutamente el primo cittadino 29 1, 18| partitosi da Genova dove era a governo pel re di Francia, 30 1, 18| poi el conte Iacopo che era per lui in Romagna, avendo 31 1, 19| perdere lo stato, e così era sanza riparo, se dalla parte 32 1, 19| Drusiana sua donna, che era figliuola bastarda del duca 33 1, 20| Cosimo de' Medici, che era stato molti anni in casa 34 2, 2| patriarca di Aquileia, el quale era ricchissimo ed aveva in 35 2, 2| degli Scarampi, de' quali era uno genero di Luigi Pitti 36 2, 2| potenzia di messer Luca era tale che per beneficio di 37 2, 3| deliberò da Milano, dove era transferirsi nel reame a 38 2, 4| tanto al popolo, che come era proposta, chi non l'avessi 39 2, 4| giustizia Niccolò Soderini che era de' loro seguaci, tentorono 40 2, 5| stato, donde molti anni si era tratta la sicurtà della 41 2, 7| propositi, nessuna impresa era difficile. Di che nacque 42 2, 7| Borso duca di Ferrara che era amico degli usciti, che 43 2, 7| Guicciardini, per ritrarre, se era possibile, la mente loro 44 2, 7| colle gente nostre, di che era capitano el signore Ruberto 45 2, 8| Firenze; ed in sua compagnia era messer Agnolo Acciaiuoli, 46 2, 8| duca di Urbino; fra' quali era duemila cavalli a' soldi 47 2, 8| gente sopravenute del reame, era la vittoria nelle mani; 48 2, 9| papa Paulo che Rimino, che era nelle mani di Ruberto Malatesta 49 2, 9| de' viniziani, co' quali era in pratica, lo tolse a soldo 50 2, 9| Urbino, a chi questo soccorso era molto a cuore perché temeva 51 2, 10| e perché nella lega non era unione per convenirsi in 52 2, 11| necessità e più ancora che non era la voluntà sua, costretto 53 2, 11| de' quali Lorenzo, che era el maggiore, era di età 54 2, 11| Lorenzo, che era el maggiore, era di età di anni venti o ventuno, 55 2, 11| altro cittadino e forse era el più savio. El quale però 56 3, 1| con quelle condizioni si era fatta a tempo di papa Niccola 57 3, 3| suo, ed in ogni modo gli era proposto, faceva difficultà; 58 3, 3| proposto, faceva difficultà; ed era la cagione vera che questa 59 3, 4| Dalla parte della lega era ancora difficultà nel duca 60 3, 5| el cancelliere suo che ne era rogato; perché così fu la 61 3, 6| consiglio del Cento, el quale era solito a eseguire el disegno. 62 3, 6| subito la signoria, che ne era gonfaloniere messer Agnolo 63 3, 7| di nazione saonese, e che era uno de' frati minori e di 64 3, 9| terra intera e ricca come era innanzi alla ribellione. 65 3, 11| tutta Italia ne' modi si era fatto a tempo di Niccola 66 3, 13| da Lampognano; e perché era rimasto di lui uno piccolo 67 3, 13| Calavria, di vile condizione, era stato cancelliere e secretario 68 3, 13| onorevolissima per la coniunzione era tra l'uno e l'altro stato, 69 3, 15| ordinare quello stato, che era di importanza perché assicurava 70 4, 1| come di sopra si è detto, era governata per le mani di 71 4, 1| Lorenzo de' Medici, e lui era capo dello stato; el quale, 72 4, 2| Era allora in Firenze la famiglia 73 4, 2| luoghi del mondo e di qui era in grande riputazione in 74 4, 2| Italia e fuori di Italia; era nobile nella città e con 75 4, 2| assai. Capo di questa casa era messer Iacopo uomo d'assai 76 4, 2| di giucare e bestemmiare; era sanza figliuoli, e per questo 77 4, 2| di Lorenzo; un altro vi era, chiamato Francesco, pure 78 4, 2| figliuolo di Antonio, quale era sanza donna, uomo molto 79 4, 3| dall'uno e l'altro. Il che era nato, perché quando Sisto 80 4, 3| fussi servito o da sé che era suo depositario, o da' Pazzi 81 4, 3| tolse la depositeria che gli era di grande utilità, e Lorenzo 82 4, 4| di Pisa, el quale, quando era in minoribus sendo vacato 83 4, 4| possessione, e per questa offesa era inimicissimo a Lorenzo.~ 84 4, 5| potentato di Italia; ma che era una via sola, di amazzare 85 4, 5| amazzarlo insieme con Lorenzo era tanto più difficile, e rimanendo 86 4, 5| difficile, e rimanendo lui non era fatto nulla, perché gli 87 4, 5| fatto nulla, perché gli era bene voluto dal popolo, 88 4, 5| avessi a essere presto perché era voce che Giuliano toglieva 89 4, 5| Roma, con disegno mentre era in Roma di amazzare Giuliano, 90 4, 6| eziandio la santità del papa ne era conscia e lo desiderava, 91 4, 6| intelligenzia col pontefice, si era sdegnato che lo stato di 92 4, 6| sotto governo della Chiesa era capo messer Lorenzo Iustini 93 4, 7| messer Iacopo, el quale ci era stato un pezzo freddo e 94 4, 8| del conte Girolamo, che vi era a studio, non conscio per 95 4, 9| condottiere del conte e che era quivi per quella opera, 96 4, 9| communicò, subito, come era dato lo ordine ed el segno, 97 4, 9| morto Francesco Nori che era seco; finalmente Lorenzo, 98 4, 9| Lorenzo, con aiuto di chi era a torno e de' preti, fu 99 4, 10| arcivescovo, che poco innanzi si era partito accompagnato da 100 4, 10| alcuni sui fidati e perugini, era ito in palagio per occuparlo, 101 4, 10| signoria; messer Iacopo era in casa a ordine per montare 102 4, 11| Era in questo mezzo corso el 103 4, 12| arcivescovo, che, come dissi, era rinchiuso in palagio, e 104 4, 12| Iacopo Salviati, el quale era stato più anni inimico dello 105 4, 12| avendo potuto fuggirsi, si era ridotto in casa, donde sendo 106 4, 12| sequente messer Iacopo, che si era fuggito, non sendo ancora 107 4, 12| impiccato. Confessò che poi si era fatta la legge sopra le 108 4, 12| preso animo ed appoggiatosi, era stata la buona sorte di 109 4, 12| Bongianni Gianfigliazzi, che era degli esaminatori, che doveva 110 4, 12| Lorenzo nelle mercatantie era in tanto disordine che in 111 4, 12| ricchezze ed el credito era perduto lo stato, dicendo: « 112 4, 12| quello ordinassino di fare, era, per non vi si trovare, 113 4, 14| potenzia che insino a quello dì era stata in lui grande ma sospettosa, 114 5, 1| de iure questo interdetto era nullo e non valeva. Finalmente 115 5, 1| lui ed el duca Federigo era la cura del tutto. Dall' 116 5, 2| Era venuto in questo mezzo in 117 5, 2| offeso, e la quale però non era stata prevista da' nostri. 118 5, 3| che da sé naturalmente era inclinata alla divozione 119 5, 4| magistrato ne' tempi passati era stato creato con grandissima 120 5, 4| poco per spezialità di chi era nell'ufficio e pe' mezzi 121 5, 4| perché si ritrasse non era stata malignità contro al 122 5, 5| continuandosi più tempo era impossibile a reggerli, 123 5, 7| non aspettare la guerra, era improvista di tutte le cose 124 5, 8| tagliando una grande speranza si era conceputa per la venuta 125 5, 9| Dalla parte di Siena non si era fatto ancora cosa notabile, 126 5, 11| separate ciascuna di loro era molto inferiore gli inimici, 127 5, 13| molto quel campo, di che era a governo messer Gismondo 128 5, 13| intelligenzia in una bastìa vi era, partitisi dal ponte a Chiusi 129 6, 1| Colle in modo stretto che era da credere si potessi poco 130 6, 1| signoria, come etiam si era fatto l'anno passato mediante 131 6, 1| lo stato nostro, e che ci era uno unico rimedio, di transferire 132 6, 1| mutazione del governo di Milano, era fondato in gran parte in 133 6, 1| poi che altro modo non gli era giovato, però essere disposto 134 6, 1| e quella guerra che si era principiata col sangue del 135 6, 2| disdetta di dieci dì, e così si era consentito.~ 136 6, 3| per qualche accidente si era divulgato a Roma ed in più 137 6, 3| ed in più luoghi che la era rotta per non si essere 138 6, 3| Malatesta; e perché gli era capitano de' fiorentini, 139 6, 4| novità e gridare che gli era bene che gli onori e le 140 6, 4| potere sostenere questo, si era gittato nelle braccia di 141 6, 4| medesima opinione di Lorenzo, era in qualche sospetto collo 142 6, 6| imbasciadori, come altra volta si era fatto nel 54, al re Alfonso. 143 7, 2| messer Niccolò Vitelli che ne era stato, cacciato da messer 144 7, 2| dava tutti quegli favori era possibile, non l'ebbono 145 7, 4| Bongianni Gianfigliazzi, che vi era commessario de' fiorentini, 146 7, 4| altri, perché el re, poiché era rotto, non pareva sufficiente 147 7, 4| lo sforzo di quello stato era vòlto a espugnare San Secondo, 148 7, 5| lo imperio di Italia non era ancora disegnato a' viniziani, 149 7, 5| alcuno acquisto; e perché gli era molto tardi al campeggiare, 150 7, 7| bastione del Lagoscuro non era tanto guardato che giugnendolo 151 7, 7| signore Ruberto che egli era cavalcato drieto collo esercito, 152 7, 9| Galipoli; in modo che gli era manifesto che non avevano 153 7, 12| subito morì papa Sisto, quale era stato uomo valentissimo 154 7, 12| questo appetito e perché era noto che della pace ultima 155 7, 12| grandissima, nacque una voce che era morto per dolore della pace, 156 7, 14| passando da Pietrasanta, che era de' genovesi, per scorta 157 7, 15| in modo la terra, che non era possibile vi entrassi soccorso 158 7, 15| alla qualità della terra era una scala a fare più facile 159 7, 15| la impresa di Serezzana, era una briglia in bocca a' 160 8, 2| perché la impresa di Perugia era difficile, come aveva mostro 161 8, 4| quanto naturalmente la città era desiderosa di pace e che 162 8, 4| non si chiarissi se così era da vero la intenzione del 163 8, 5| impresa in beneficio del re era dispiaciuta a molti cittadini 164 8, 7| nella conclusione non si era tenuto delle particularità 165 8, 7| guerra, e la città se ne era gravemente doluta col re 166 8, 7| di recuperare le cose sue era per attendervi presto, e' 167 8, 7| Pietrasanta e perché el luogo era fortissimo e pareva inespugnabile 168 8, 8| masso molto duro, el quale era impossibile rompere sanza 169 8, 8| aperse, perché la cava non era ita tanto innanzi vi fussi 170 8, 8| si vedde che el disegno era vero e da riuscire; di che 171 8, 11| là, disse loro che così era la volontà di chi reggeva. 172 8, 14| Lorenzo de' Medici, che era stato eletto cardinale da 173 8, 15| rassettare Pisa, la quale era in povertà grandissima e 174 8, 15| cinque e l'autorità che era ordinaria, ne face fare 175 9, 1| Era in somma pace la città, 176 9, 2| grandissimo da molti presagi: era apparita poco innanzi la 177 9, 2| lioni ed uno bellissimo era stato morto dagli altri, 178 9, 2| benché alcuni dissono vi era stato gittato drento.~ 179 9, 3| Era Lorenzo de' Medici di età 180 9, 3| quarantatré quando morì, ed era stato al governo della città 181 9, 3| Piero suo padre nel 69, era di anni venti; e benché 182 9, 5| necessità della pace, in che era la città e lui, lo scusi, 183 9, 6| industria, in modo che la città era copiosissima di tutte queste 184 9, 7| participava; e per suo ordine era ritenuta ne' pagamenti tanta 185 9, 7| per altri quattromila, che era stata donata dal duca Francesco 186 9, 8| formosa, ma maniera e gentile era in modo impaniato, che una 187 9, 9| città libera, e nella quale era necessario che le cose s' 188 9, 10| arebbono tolte, ed insomma era la cosa ridotta in modo 189 9, 10| teneva conto da parte ed era avisato delle cose occorrente. 190 9, 10| fu cagione; nondimeno non era spezie di una città libera 191 9, 10| minuto el quale del continuo era tenuto da lui in abondanzia, 192 9, 11| ricevuto el cappe]lo ed era stabilito nella dignità 193 9, 12| maggiore dello stato, el quale era grandissimo, e non fu constretto 194 9, 14| raccolto insieme ogni cosa, era state felice, così doppo 195 10, 1| corrisposto la prudenzia, era in modo confitto in quella 196 10, 1| in quella autorità, che era quasi impossibile ne cadessi; 197 10, 2| Paolantonio Soderini che era cugino carnale di Lorenzo 198 10, 3| Non era naturalmente el cervello 199 10, 3| processi sua, la sua natura era tirannesca ed altiera, ma 200 10, 3| gli dissono che questo non era el bene suo, e che chi lo 201 10, 4| benché non avessi stato, era di momento per essere nobile, 202 10, 6| sendo uomo dotto e virtuoso, era stato per suo favore sublimato 203 10, 7| parente di Piero, el quale era nato di madre Orsina ed 204 10, 7| Ferrando, del quale Virginio era soldato, perché vedendo 205 10, 7| restituiva le terre, lui non era per avere pazienzia; e vedendo 206 10, 7| di danari. E perché el re era giovane e volenteroso e 207 10, 7| per Italia, e come el re era disposto al tutto passare, 208 10, 8| Milano dal quale, poiché era stato in mano degli Sforzeschi, 209 11, 1| Piero, massime Giovanni che era di natura inquietissimo 210 11, 1| quale, inimico di Piero, si era partito di Firenze. E sendo 211 11, 2| intercessione degli Orsini si era tutto dato al re di Napoli, 212 11, 4| Chiesa, e di Faenza, che era nella nostra raccomandigia, 213 11, 5| Era una parte dello esercito 214 11, 5| venutone in Italia; nel quale era grandissimo numero di uomini 215 11, 5| non so el particulare. Ed era entrata in Italia una fiamma 216 11, 6| el castello di Serezzana era fortissimo e bene fornito 217 11, 7| Piero in sé, e la natura sua era di qualità, che non solo 218 11, 7| di qualità, che non solo era in odio agli inimici, ma 219 11, 8| Francia, giudicando quello che era vero che posata bene questa 220 11, 8| Serezzana a trovare el re, dove era venuto da Milano el duca 221 11, 9| messer Luca Corsini (che era de' signori e stato fatto 222 11, 9| crede, da Piero Capponi che era inimicissimo del governo, 223 11, 10| Era gonfaloniere di giustizia 224 11, 10| nondimeno messer Luca si era apertamente scoperto inimico, 225 11, 10| uditi per la terra, che era circa a tre ore di notte, 226 11, 11| dì di novembre 1494, che era el dì di san Salvadore, 227 11, 11| con cinquecento cavalli era venuto alle porte per essere 228 11, 11| che lo seguitavano, armato era ito in palagio, e fattolo 229 11, 11| per conforto di chi gli era apresso, montato a cavallo 230 11, 11| contro a Piero e che lui era stato fatto rubello e si 231 11, 12| tornava dal re, dove di nuovo era stato mandato con più altri 232 11, 12| imbasciadore, e perché gli era in somma benivolenzia del 233 11, 13| Pandolfini, el quale la sera era tornato da Pisa partitosi 234 11, 13| Pierfrancesco, de' quali era stato inimicissimo e concitatore 235 11, 15| la insolenzia di chi gli era apresso, avevano tanto male 236 11, 15| fatto a gara di perdergli, era impossibile non si conservassi; 237 11, 16| possedevano de' beni di chi era stato rubello; di fuori, 238 11, 16| meno male si potessi temere era avergli a dare una somma 239 12, 1| in Firenze, el popolo che era in sull'arme non gli facessi 240 12, 1| intendere che el desiderio suo era entrare pacificamente nella 241 12, 1| cittadini per schifarlo. Era Piero, quando uscì di Firenze, 242 12, 2| Piero de' Medici, dove gli era parato lo alloggiamento. 243 12, 3| queste cose pensando, come era vero, gli avessi a dispiacere 244 12, 4| campane, in modo la paura era divisa; e benché due o tre 245 12, 5| barbaro ed altiero, e dove era pericolo che e' fatti bestiali 246 12, 6| corpi delle terre, come era innanzi alla passata sua, 247 12, 7| el quale poteva assai ed era inimico suo, in modo che 248 12, 8| Antonio di Bernardo, el quale era savio uomo e delle cose 249 12, 8| potere ed autorità che aveva era stato netto uomo; ma l'avere 250 12, 8| alla sua natura rozza, che era da chi aveva a fare seco, 251 12, 8| delle riformagione el quale era in odio grandissimo, ed 252 12, 8| gridando in pergamo che non era più tempo da giustizia ma 253 12, 11| a ser Giovanni che anche era amico suo, cominciò a predicare 254 12, 11| che Dio, non gli uomini, era quello che aveva liberato 255 12, 11| alla viniziana, el quale era più naturale a questa terra 256 12, 11| con mostrare che allora era assai fermare un modo che 257 12, 11| non andassi a partito chi era nominato, ma chi era tratto 258 12, 11| chi era nominato, ma chi era tratto dalla borsa generale, 259 12, 11| e perché in palagio non era luogo capace di tanto popolo, 260 12, 12| a arbitrio loro, come si era fatto in molti tempi passati, 261 12, 12| quella medesima pena che era colui che appellava. Ebbono 262 13, 1| si potendo difendere, si era accordato seco con condizione 263 13, 1| fratello del Gran turco che era preso a Roma (el quale poco 264 13, 2| chiedergli le cose nostre, come era obligato restituirci, finita 265 13, 3| tanto presta e più che non era la opinione, sbigottì forte 266 13, 3| ogni augumento di Francia era non meno sospetto che molesto; 267 13, 3| marchese di Mantova che era soldato de' viniziani, si 268 13, 3| conclusione della lega si era nascostamente fuggito el 269 13, 4| El nome e lo uficio loro era in sì odiato dal popolo, 270 13, 4| Filippo Corbizzi, el quale era uomo di pochissima qualità 271 13, 4| autorità e di virtù, ma era stato molto favorito da 272 13, 4| alla quale creazione si era opposto assai Francesco 273 13, 4| sé non dispiaceva, perché era vecchio e stato tenuto indrieto 274 13, 4| modo disuniti che non vi era né fede né concordia fra 275 13, 4| riunirsi, pure ogni cosa era vana, ed essendosi sparta 276 13, 4| inoltre la potenzia loro era più debole, in modo che 277 13, 6| con intenzione, se non era impedito andarsene alla 278 13, 6| dubitò se el re di Francia era rotto, di non rimanere a 279 13, 8| Napoli. E perché nel reame era gente grossa pel re di Francia 280 13, 9| commessioni di Francia a chi era nelle fortezze nostre che 281 13, 9| si seguitava la vittoria, era el dì assolutamente nelle 282 13, 10| renduto solo Livorno nel quale era a guardia monsignore di 283 13, 10| cittadella nuova che vi era stata edificata da' fiorentini, 284 13, 10| riserbatasi la vecchia che vi era anticamente. Pietrasanta 285 13, 11| e non riavendo Pisa, non era a proposito della città 286 13, 11| Italia; anzi la disunione ci era utile e la passata del re 287 13, 11| agli oratori nostri (che vi era el vescovo de' Soderini 288 13, 12| stato, nondimeno perché la era stata eletta da Dio dove 289 13, 12| essere sì preste, che non era alle prediche sue nessuno 290 13, 14| Malegonnelle, el quale non era molto innanzi per conto 291 13, 14| molti padri e figliuoli era dissensione per conto delle 292 14, 1| autorità. Lo intento loro era ristrignersi insieme in 293 14, 1| che questa intelligenzia era in uomini inimici del frate 294 14, 1| Francesco Rinuccini che era stato o de' signori o degli 295 14, 1| giustificando quello si era fatto ed in effetto sendosi 296 14, 2| grandissima riputazione, era insino a tempo di Lorenzo, 297 14, 4| poco poi intendendo che era già nello stato di Milano, 298 14, 5| in Lombardia, trovorono era già ito a Genova per imbarcarsi 299 14, 5| dimostrando quanto la città era desiderosa di compiacergli, 300 14, 5| dello entrare in lega non era onesta, sendo contro alla 301 14, 5| che el legato del papa che era in Genova, risponderebbe 302 14, 5| rispondere, dissono che era superfluo e che non avevano 303 14, 5| replicò el Gualterotto, che era oratore residente a Milano, 304 14, 6| consumato e' danari sua, ed era venuto el tempo della altra 305 14, 8| faccendo una legge che chi era a specchio non vi potessi 306 14, 8| autorità da opporgli poi che era morto Piero Capponi, voltorono 307 14, 8| fussi dello stato vecchio, era già stato fatto de' dieci 308 14, 8| ritornato in riputazione, ed era vecchio con credito grandissimo 309 15, 2| dovessi venire tanto oltre si era condotto Pagolo Vitelli, 310 15, 2| Vitelli, el quale in quegli dì era venuto da Mantova dove era 311 15, 2| era venuto da Mantova dove era stato prigione, preso nel 312 15, 2| avendo notizia che Piero era vicino a uno o due miglia 313 15, 2| che la stanza sua quivi era con pericolo, dette la volta 314 15, 5| voleva tutto el suo bene, era stato morto in Roma per 315 15, 6| governo della città di drento era molto disordinato, creandosi 316 15, 7| Da questo era nato che eziandio negli 317 15, 7| questa parte el consiglio era forte migliorato, e si vedeva 318 15, 7| mutare modo di vivere, ed era la intenzione di molti, 319 15, 7| Giovanni con ordine suo ne era ito a Imola e quivi aveva 320 15, 7| del duca Lodovico, e che era stata moglie del conte Girolamo 321 15, 9| fattone molte pratiche, si era finalmente da chi non voleva 322 15, 10| intraversandosi nelle cose, era nata una licenzia perniziosa 323 15, 10| pochi, ma di molti, non era nessuno che le brighe ed 324 15, 13| suo marito dal quale si era molto guardata; Giovanni 325 15, 14| voluto scampargli, fra' quali era messer Guidantonio Vespucci 326 15, 14| loro la vita. Di questi era fatto capo Francesco Valori 327 15, 14| del Nero, uomo che solo era atto a essergli riscontro 328 15, 14| questa passione, che si era risoluto al tutto vederne 329 15, 17| signoria da Luca Martini che era Proposto, vi erano solo 330 15, 18| città nostra. Giovanni Cambi era di poca autorità, ed amico 331 15, 18| per la rubellione di Pisa, era entrato in questo farnetico. 332 15, 18| questo farnetico. Giannozzo era giovane di grande ingegno, 333 15, 18| Pierfrancesco, a' quali era inimicissimo e gli temeva; 334 15, 19| Medici, e per questo conto era suto all'altro stato potentissimo, 335 15, 20| Bernardo del Nero era vecchissimo, sanza figliuoli 336 15, 20| per la prudenzia di che era e meritamente tenuto, era 337 15, 20| era e meritamente tenuto, era di tanta autorità che parve 338 15, 20| Nondimeno lo intento suo era di fare capi e' figliuoli 339 15, 21| morte di costoro ne' quali era ricchezze, potenzia, autorità 340 15, 23| nel non predicare lui, era un poco sopita, el papa 341 15, 24| chiamati e' Compagnacci, di che era signore Doffo Spini, e' 342 16, 1| per mostrare tanta falsità era contento si facessi uno 343 16, 1| ancora fra Girolamo; e che era certo che lui arderebbe, 344 16, 2| tanta ragione, che chi non era ostinato nel male vivere, 345 16, 2| essere capace che e' non s'era proceduto a' miracoli per 346 16, 3| dimostrassi che el difetto era venuto da' frati di San 347 16, 3| Francesco, e che la vittoria era per loro, nondimeno parendo 348 16, 3| Valori e combattendola perché era difesa da quegli di casa, 349 16, 3| lui gli dessi a tempo ed era già morto.~ 350 16, 6| el quale doppo Francesco era insieme con Giovan Batista 351 16, 6| bene, apresso a chi non era in odio Paolantonio come 352 16, 6| occhio a Iacopo de' Nerli che era in quello tumulto capo contro 353 16, 6| se bene non predicava, era intimo di fra Ieronimo, 354 16, 8| e' quali sendo presenti, era stato letto a fra Girolamo 355 16, 8| processo, e dimandato se era vero, lui affermò dicendo 356 16, 8| affermò dicendo che quello che era scritto era vero. La somma 357 16, 8| che quello che era scritto era vero. La somma delle conclusioni 358 16, 9| grido della moltitudine era loro contro, ed inoltre 359 16, 12| ogni vizio, la soddomia era spenta e mortificata assai; 360 16, 12| riputazione Pandolfo Rucellai, che era de' dieci e disegnato oratore 361 16, 12| In modo che in Italia non era un convento pari, e lui 362 16, 13| Valori e Piero Capponi, era impossibile non fussino 363 16, 15| de' quali fra Domenico era uomo semplicissimo e di 364 16, 15| per malizia; fra Silvestro era tenuto più astuto e che 365 17, 1| Brettagna di che lei per eredità era duchessa. E perché questa 366 17, 1| E perché questa dispensa era molto ardua e difficile 367 17, 1| che per essere bastardo era inabile, benché prima, quando 368 17, 1| provare el contrario, e come era legittimo e non suo figliuolo; 369 17, 1| figliuola del re di Napoli, che era in Francia, ma invano, perché 370 17, 2| A questo nuovo re, che era riputato nostro benivolo, 371 17, 2| trovava verso Galizia, dove era andato innanzi alla ruina 372 17, 3| Pisa, e che quella città era uno instrumento da fargli 373 17, 3| reintegrassino; e nondimeno non si era voluto scoprire colle arme 374 17, 3| che a Roma, a Vinegia si era più volte per gli oratori 375 17, 4| Ma ogni cosa era suta vana perché e' viniziani 376 17, 4| oratore a Roma perché vi era messer Francesco Gualterotti, 377 17, 5| Era morto molti mesi innanzi 378 17, 5| Ferrandino sanza figliuoli, ed era succeduto Federigo suo zio, 379 17, 5| inimico della città, il che era contro al disegno aveva 380 17, 5| ma ancora insino quando era in Firenze aveva detto publicamente, 381 17, 6| provincia; la quale tutto dì era infestata di scorrerie e 382 17, 6| Vitelli per superiori. Né era minore la caldezza del signore 383 17, 6| nociuto assai alla città, si era fatta una legge che nessuno 384 17, 7| Pierfilippo Pandolfini, era el nuovo capitano molto 385 17, 7| per luoghi montuosi e che era quasi impossibile, ed in 386 17, 7| servigi del duca. E perché era qualche opinione che e' 387 17, 8| prestissimamente uno bastione che vi era stato fatto da' pisani per 388 17, 8| poi in questa nuova, si era nell'anno 1495 difeso dal 389 17, 8| non minore, nondimeno si era partito sanza effetto e 390 17, 10| fuggire questo pericolo, si era poco innanzi, per ricordi 391 17, 10| per odio de' fiorentini vi era pure vòlto, richiese si 392 17, 11| Bartolomeo Capponi, che vi era per questi sospetti stato 393 17, 11| perché el conte di Caiazzo era già ritornato in Lombardia; 394 17, 13| Giovanni da Ricasoli, che vi era commessario, gli concederono, 395 17, 13| cosa per tutta la città era molto celebrato ed esaltato 396 17, 13| danari, nondimeno perché era in opinione di ambizioso 397 17, 18| perché el pericolo di Milano era primo, o per non potere 398 17, 19| che la potenzia di Francia era di gran lunga superiore 399 17, 20| questa pratica di accordo che era nelle mani del duca, ed 400 17, 22| fra e' Vitelli ed el conte era emulazione grandissima perché 401 17, 22| questa discussione, che non era piccola, le imprese del 402 17, 23| da Milano e molti luoghi era venuto aviso che lui era 403 17, 23| era venuto aviso che lui era per condursi con viniziani 404 17, 23| grandissimi fautori, che era stato eletto in luogo di 405 17, 23| luogo di messer Guido che era ito capitano di Pistoia, 406 17, 23| Giovanni Manetti, morto, era suto eletto de' dieci Piero 407 18, 1| tutto dì 25 di aprile, che era il dì di san Marco, avere 408 18, 3| nuovo ribellarsi, il che era credibile farebbono, rispetto 409 18, 3| Pisa in qualunque forma era da stimare assai, perché 410 18, 3| divisa in tempi lunghi non era grave, e promettendo anche 411 18, 4| ragioni per le quali si era affaticato su questo accordo, 412 18, 5| allo accordo, nel quale si era promesso perdonare agli 413 18, 5| Vitelli, fatto lo accordo, era ito a Castello non molto 414 18, 5| Pierfrancesco Tosinghi che vi era prima commessario per stanza.~ 415 18, 6| perché la guerra di Pisa era stata molto lunga e vi si 416 18, 6| stata molto lunga e vi si era speso drento somma infinita 417 18, 6| nome di quello magistrato era in sommo odio, e vulgarmente 418 18, 6| amici, in modo che quando si era fatto qualche fazione, avevano 419 18, 6| difficultà estrema che si era introdotta di vincere provisione 420 18, 6| del magistrato de' dieci era allora più esoso al popolo 421 18, 6| disperata la signoria, che ne era gonfaloniere di giustizia 422 18, 7| per essere e' pisani soli, era molto riuscibile e più che 423 18, 7| proposta questa provisione, era el popolo tanto infastidito 424 18, 8| pisani a' soldi nostri, si era di poi partito occultamente, 425 18, 8| stato a' soldi nostri, però era in sommo odio al popolo. 426 18, 8| Pisa, di che la città non era in tutto chiara, lui sapessi 427 18, 8| venne nuove come lui si era fuggito, ed in fatto fu 428 18, 8| grandemente la mala opinione era di lui ed el carico aveva 429 18, 9| dubio molti anni innanzi non era stato uno gonfaloniere di 430 18, 10| di accordo col duca, si era dichiarato talmente pel 431 18, 10| Vitelli. In modo che el duca era in cattivi termini, e massime 432 18, 11| inghiottito sì facilmente come era la opinione di molti, ed 433 18, 12| seguitava la vittoria, Pisa era sanza dubio el dì nostra. 434 18, 14| Gherardi che nuovamente era salito in somma benivolenzia, 435 18, 14| della libertà, nondimeno era tenuto ambizioso, e che 436 18, 15| qualche savio, che la impresa era facile, nondimeno la città 437 18, 15| sostennono, e subito, come era ordinato, el signore Piero 438 18, 16| presa di Pagolo, la quale era segretissima a tutti e' 439 18, 16| feciono, la sera poi che era stato condotto a Firenze, 440 18, 16| Pagolo Vitelli, el quale era allora in più riputazione 441 18, 18| lo stato e lo essere suo era in essere riputato uomo 442 18, 20| improvisa, ed in dì che non era deputato el dare la battaglia, 443 18, 20| malattie, delle quali lui non era indovino, né vi poteva riparare. 444 18, 20| nondimeno la opinione contraria era tanto radicata in quasi 445 18, 21| Cherubino dal Borgo che era nostro ribelle, e Cerbone 446 19, 1| a Sanseverino, el quale era bellissimo giostratore, 447 19, 2| defetto del castellano che vi era drento, el quale el duca 448 19, 2| centocinquantamila lo anno, e che era el terzo del ducato di Milano, 449 19, 4| pure strignendoli, si gli era secretamente promesso di 450 19, 5| condizione di quello si era ragionato in Francia, in 451 19, 6| prudentissimo, e per molte qualità era stimato assai si propose 452 19, 9| decima gittava poco, chi era trovatore di gravezze nuove 453 19, 10| parlò su Luigi Scarlatti che era di collegio, molto vivamente, 454 19, 10| vivamente, mostrando che egli era ragionevole che chi aveva 455 19, 10| Giovan Batista Ridolfi, che era gonfaloniere benché non 456 19, 11| segretamente el duca che era nella Magna, che e' volessi 457 19, 12| d'arme e fanterie di che era pe' capitoli obligata a 458 19, 13| tanto a svizzeri, a chi era stato promesso che Milano 459 20, 1| alla impresa di Pisa, come era obligato pe' capitoli fatti 460 20, 2| Carlo restituito Livorno, era riputato amico e confidato 461 20, 2| grande di cittadini di quello era a fare, perché molti, insospettiti 462 20, 3| commessario nostro, che vi era rimasto solo Luca degli 463 20, 3| dicendo essere malato, si era tornato a Firenze. E finalmente 464 20, 3| riputazione loro, la quale era grandissima per avere insino 465 20, 4| mala volontà e poca fede vi era quanto fussi possibile.~ 466 20, 5| Pisa, per la qual cosa chi era a guardia di Librafatta 467 20, 5| Ma la signoria, che ne era gonfaloniere di giustizia 468 20, 7| Doppo el 94 vi era quella medesima rabbia, 469 20, 7| solevano essere, il che era proceduto da queste parti, 470 20, 7| inconveniente in uno altro, vi si era tenuti molti anni quasi 471 20, 8| consultandosi le cose loro, era gran disparere tra' cittadini, 472 20, 8| la multitudine del popolo era volta in beneficio loro, 473 20, 10| di Paolo e di Vitellozzo era maritata a uno figliuolo 474 20, 11| disubbidienzia, la quale non si era usata con animo deliberato, 475 20, 13| magistrato de' dieci el quale era vacato più di uno anno, 476 20, 13| rifargli, nondimeno non si era mai potuto ottenere pure 477 20, 13| nome de' dieci di balìa era in tanto odio e quella autorità 478 20, 15| grazia di Giovan Batista era tale che avanzava di fave 479 20, 16| campo a Faenza, della quale era signore Astore Manfredi, 480 20, 16| neve ed e' tempi aspri, che era nel cuore del verno, fu 481 20, 18| del provedere a' danari era quella che era cagione di 482 20, 18| a' danari era quella che era cagione di molti danni e 483 20, 18| la metà, ma la difficultà era a condurle a dua terzi delle 484 20, 19| si emendassi, nondimeno era in loro sì grande la varietà 485 20, 20| signoria, in modo che ne era padrone e disponevane a 486 20, 20| antecessori solevano, e così si era osservato continuamente 487 20, 20| al parere suo, e così lui era signore ed arbitro delle 488 21, 1| libidinosamente, perché era fanciullo bellissimo, lo 489 21, 1| aveva un buono esercito ed era signore valente e molto 490 21, 4| bolognese, la intenzione sua era andarsene per Romagna e 491 21, 6| che el duca Valentino si era partito. Da altra parte 492 21, 8| papa, fatto provare che gli era impotente, lo disfece, l' 493 21, 8| Valentino; e di poi perché era ferma opinione che el papa 494 21, 8| donna del duca Ercole ' era stata figliuola del re Ferrando, 495 21, 8| donna di don Alfonso, che era morta sanza figliuoli, era 496 21, 8| era morta sanza figliuoli, era stata figliuola del duca 497 21, 10| cinquantamila ducati non era obligate se non doppo la 498 21, 10| non avessi a malignare, era una delle cagioni che inclinava 499 21, 10| accordare seco. Ma la potissima era che noi ci trovavamo sanza 500 21, 10| osservatagli quella condotta che si era fatta per necessità, e con