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Francesco Guicciardini
Storie fiorentine

IntraText - Concordanze

città
1-500 | 501-655

    Capitolo,  Capoverso
1 1, 1| avessino a essere signori della città ma acciò che col mezzo di 2 1, 1| potere tumultuare ogni la città, e non arebbono gli otto 3 1, 1| inevitabile ruina della città, accordatosi cogli otto 4 1, 1| el bene e la salute della città nacque di luogo che nessuno 5 1, 1| governorono tre anni la città, e feciono in quel tempo 6 1, 2| Ebbe la città in quegli tempi più volte 7 1, 2| fussi la potenzia della città nostra quando era unita, 8 1, 2| guerra, credendosi che la città fussi esausta e per carestia 9 1, 2| tanti successi, e nella città che si conservò libera, 10 1, 2| alcuno tempo abbi avuto la città nostra.~ 11 1, 3| Filippo, e la divisione della città in due parte, d'una di quale 12 1, 6| Erano allora nella città molte casa nobile che si 13 1, 6| private de' magistrati della città, massime del priorato e 14 1, 7| tutti e' magistrati della città drento e di fuori; e nondimeno, 15 1, 8| le cose importanti della città drento e fuori, e nondimeno 16 1, 10| che tornò Cosimo era la città collegata co' viniziani 17 1, 10| e come con favore della città acquistassi el ducato di 18 1, 10| amici e collegati della città, la più parte si accordava 19 1, 12| umanità e buone parole la città, né ricercala di alcuno 20 1, 12| re Alfonso, richiesono la città, a chi riservorono el luogo, 21 1, 12| credendo con questi modi che la città o per paura o per voluntà 22 1, 13| via d'avere aiuto dalla città era questa, per ridurre 23 1, 14| Malatesta signore di Rimino, la città stette molti anni sanza 24 1, 16| Calisto. E però el duca e la città feciono grande instanzia 25 1, 17| faccendosi ogni fuorusciti, la città stava in gran sospetto e 26 1, 17| vicinità non mettessi la città in qualche grave pericolo. 27 1, 17| Aggiugnevasi che nella città era disunione grande e molti 28 1, 17| proposito, fussi da purgare la città di umori cattivi. A Cosimo 29 1, 17| accrescere travagli alla città. E stando le cose in questi 30 1, 17| autorità ed el governo della città a loro proposito e riformato 31 1, 18| Cosimo ed a' più savi che la città dovessi starsi a vedere, 32 1, 20| intermesso el governare la città. Lasciò alla morte non gli 33 1, 20| quegli onori che può una città libera dare a uno suo cittadino, 34 1, 20| a trenta anni capo della città, per la prudenzia, per la 35 2, 2| affezionato alle cose della città. La quale buona disposizione 36 2, 3| cosa dispiacque assai alla città, perché desideravano si 37 2, 4| scoprirsi nuove divisione nella città, che furono massime causate 38 2, 4| persuasono farlo capo della città, disposti però fra loro, 39 2, 4| le cose importante della città. A che Piero e gli amici 40 2, 4| stato di Piero, e stette la città, mentre che durò quello 41 2, 5| caso dispiacque assai alla città per la amicizia tenuta seco, 42 2, 5| tratta la sicurtà della città; e però subito furno mandati 43 2, 5| offerissino tutte le forze della città a' bisogni loro, vegghiassino 44 2, 6| carico e vituperio della città. Di qui sendo gli animi 45 2, 6| queste divisione e sendo la città tutto di piena di gente 46 2, 7| a' viniziani che sendo la città alterata, non s'avessi opporre 47 2, 7| e che sendo poi questa città a' loro propositi, nessuna 48 2, 7| da Bergamo, parendo alla città che e' signori collegati 49 2, 8| metterle tutte in ordine, e la città non avendo gente abastanza 50 2, 9| Bartolomeo in Lombardia, la città si posò circa uno anno; 51 2, 9| gli inimici espugnare la città, e mandare imbasciadori 52 2, 9| offendeva lui. Mandò la città a questo effetto, insieme 53 2, 9| così vi si spinse per la città el signore Ruberto e qualche 54 2, 10| pace a Napoli dove per la città andò messer Otto Niccolini. 55 2, 11| del quale dolse assai alla città rispetto alla sua facile 56 2, 11| molti stimassino così nella città come fuora, che la sua morte 57 2, 11| cittadini, el fiore della città, e feciono conclusione di 58 2, 11| e così concorse tutta la città, affaticandosene massime 59 2, 11| mostrare la unione della città, richiedendolo anche e' 60 3, 2| questa materia, dove per la città fu deputato messer Otto 61 3, 6| volere essere arbitro della città lui ed a non si lasciare 62 3, 6| e primi magistrati della città, nondimeno gli riteneva 63 3, 8| cittadini, e' primi della città; e' quali, sopravenendo 64 3, 9| tempo si messe campo alla città, mettendo el duca di Urbino 65 3, 9| che sanza riparo alcuno la città andò a sacco, benché e' 66 3, 9| e molto dispiacessi alla città nostra, la quale desiderava 67 3, 9| è falso e non potette la città perturbarsi più di tale 68 3, 10| turco; e così ebbono dalla città l'anno 1475 ducati quindicimila 69 3, 12| forse presentendo che la città non vi sarebbe concorsa, 70 3, 13| sarebbe dispiaciuto assai alla città, rispetto alla amicizia 71 3, 14| consenso e participazione della città e stato nostro che non cercava 72 3, 14| in messer Cecco. E se la città nostra si fussi mantenuta 73 3, 14| conservava ma e' movimenti della città nostra de' quali ora si 74 4, 1| La città di Firenze, come di sopra 75 4, 1| distribuivano gli onori della città e si trattavano le cose 76 4, 1| precipua cura che nella città non si facessi alcuno sì 77 4, 2| più che alcuna altra della città, ed aveva trafichi in molti 78 4, 2| Italia; era nobile nella città e con parentado grande ed 79 4, 2| quale cosa gli uomini in una città libera non possono comportare; 80 4, 3| onori e magistrati della città gli teneva adrietodava 81 4, 3| Lorenzo, desideroso che la città comperassi Imola e considerando 82 4, 3| onesta, che per opera loro la città non avessi avuto Imola. 83 4, 5| che el muovere guerra alla città non fussi a proposito per 84 4, 5| perché non mancherebbe alla città lo aiuto di qualche potentato 85 4, 5| di loro fussi fuora della città, e tanto più quanto credettono 86 4, 6| aversi a valere di quella città a modo suo, e di poi rispetto 87 4, 6| aggiugnevasi la oportunità di Città di Castello, di che sotto 88 4, 10| cavallo e, correndo per la città, gridare «libertà» per sollevare 89 4, 11| mezzo corso el romore per la città, e benché in quel principio 90 4, 13| tutti, levate le arme per la città, ordinato che alcuni rimasono 91 4, 14| ombra e sospetto aveva nella città; el popolo prese le arme 92 4, 14| ricognobbe padrone della città; fugli dato per privilegio 93 4, 14| arbitro e quasi signore della città, e quella potenzia che insino 94 4, 14| altra diventa signore della città, e' fautori ed aderenti 95 4, 14| poi dà l'ultimo tuffo alla città.~~  ~ ~ 96 5, 1| dello stato nacque alla città una guerra gravissima, perché 97 5, 1| chi aveva el governo della città, e che mai più vi potrebbe 98 5, 1| Lorenzo ed interdisse la città per avere impiccato lo arcivescovo 99 5, 1| Giorgio. Fu per parte della città risposto gagliardamente 100 5, 2| verso e' luoghi vicini alla città. Di che gli inimici, per 101 5, 2| alterazione grande alla città, per essere el Monte luogo 102 5, 3| assai l'universale della città, perché fu contro la opinione 103 5, 4| alle leggi e statuti della città, e con potestà libera ed 104 5, 4| magistrati o con chi governava la città, la stracciorono ed arsono. 105 5, 6| Perugia per levare quella città dalla divozione della Chiesa 106 5, 6| che vi andò per la nostra città messer Guidantonio Vespucci 107 5, 7| porte di Pisa; la quale città, per non aspettare la guerra, 108 5, 14| percossa nel cuore alla città, la quale impaurita e pensando 109 6, 1| La città in questo mezzo, benché 110 6, 1| non straccassi in modo la città, che e' cittadini, per levarsi 111 6, 1| avere considerato quanto la città avessi bisogno di pace, 112 6, 1| più tosto seco che colla città, ed el re in particulare 113 6, 1| non essere inimico della città, ma amarla e desiderare 114 6, 1| bisognerebbe perseguitassino più la città; se e' desideravano non 115 6, 1| rispetto a avere avuti dalla città più benefìci e più condizione 116 6, 2| così lui, raccomandata la città ed el governo agli amici 117 6, 2| Calavria aveva richiesta la città di levare le offese a disdetta 118 6, 3| concorrendovi lo stato di Milano, la città, per non perturbare le pratiche 119 6, 3| questa lincenza, che la città, per non alienarsegli in 120 6, 3| Serezzana, e querelandosene la città al duca di Calavria e di 121 6, 4| La città in quel tempo si trovava 122 6, 4| ogni questo omore nella città, non si poteva pensare a 123 6, 4| come altri che fussi nella città, avendo forse la medesima 124 6, 5| varrebbe molto più della città a suo proposito che se lo 125 6, 7| Quietate le cose della città di fuori, parendo agli uomini 126 6, 7| circa le provisioni della città, che si chiamorono el consiglio 127 7, 2| e' fiorentini levorono Città di Castello da obidienzia 128 7, 6| Nella medesima state la città recuperò le terre tenevano 129 7, 6| appoggio feciono lega colla città e restituirono la Castellina 130 7, 14| procurata artificiosamente dalla città, stimando molto più Pietrasanta 131 7, 15| ritirarsi. Ma non volendo la città a nessuno modo soportare 132 8, 4| mostrando quanto naturalmente la città era desiderosa di pace e 133 8, 4| e riputazione, e però la città non potere deliberare altro, 134 8, 5| fussi accetta e grata alla città universalmente la casa di 135 8, 5| poca satisfazione della città.~ 136 8, 7| si congiunse assai colla città nostra, dando a Franceschetto, 137 8, 7| delle particularità della città quello conto che ricercavano 138 8, 7| soportate nella guerra, e la città se ne era gravemente doluta 139 8, 7| Serezzana, e si vedeva che la città desiderosa di recuperare 140 8, 9| con grande gloria della città e dello stato, e come parve 141 8, 10| congiunzione avevano colla città, fargli grande onore e furono 142 8, 10| secondo la commessione della città, la riceverono ed onorarono 143 8, 12| in pace e le cose della città in sommo ozio e felicità, 144 8, 12| perché pareva dovere nella città riordinarsi molte cose, 145 8, 12| disporre di tutte le cose della città tanto quanto poteva tutto 146 8, 13| riformorono molte cose della città, ed infra l'altre ordinorono 147 8, 13| multiplicorono assai le entrate della città, ma con gran grido dell' 148 8, 14| instanzia in nome della città che fussi ammesso in conclave 149 9, 1| Era in somma pace la città, uniti e stretti e' cittadini 150 9, 1| nutrivasi coll'essere la città abundante di vettovaglie 151 9, 1| le virtù; e finalmente la città sendo drento universalmente 152 9, 1| scompiglio non solo della città, ma di tutta Italia. E questo 153 9, 2| di fuoco ardeva tutta la città, eransi azzuffati insieme 154 9, 3| era stato al governo della città ventitré anni, perché quando 155 9, 3| governava a suo modo la città. La quale autorità ogni 156 9, 3| governandosi e disponendosi la città tanto interamente a arbitrio 157 9, 4| autorità, che si può dire la città non fussi a suo tempo libera, 158 9, 4| che possono essere in una città, libera in nome, in fatto 159 9, 4| una difesa bella di una città, non una espugnazione notabile 160 9, 4| ventitré anni governata la città e sempre con augumento della 161 9, 4| massime sendo questa una città liberissima nel parlare, 162 9, 5| grandissimo danno e pericolo della città e suo; l'andata a Napoli 163 9, 5| della pace, in che era la città e lui, lo scusi, nondimeno 164 9, 6| in Firenze che in altra città di Italia. Principalmente 165 9, 6| industria, in modo che la città era copiosissima di tutte 166 9, 9| avere a tenere sotto una città libera, e nella quale era 167 9, 9| secondo gli ordini della città e sotto spezie e forma di 168 9, 9| largamente e' magistrati della città, le imbascierie commessene 169 9, 9| governassi e' due terzi della città ser Giovanni notaio alle 170 9, 10| nondimeno non era spezie di una città libera e di uno cittadino 171 9, 10| di uno tiranno e di una città che servissi. Ed insomma 172 9, 10| conchiudere che sotto lui la città non fussi in libertà, nondimeno 173 9, 10| molto allo universale della città ed al popolo minuto el quale 174 9, 14| tutti e' cittadini della città, tutti con qualche segno 175 9, 14| publico padre e padrone della città; la quale sì come in vita 176 10, 1| che per buono stato della città conservassino a Piero el 177 10, 1| beneficio suo la unione della città ed el favore de' principi, 178 10, 1| cervello e la mala sorte della città feciono facilissimo quello 179 10, 2| ordinario riputazione nella città ristrettisi insieme credo 180 10, 2| benivolenzia ne acquisterebbe colla città.~ 181 10, 6| Furono creati subito per la città a dargli la obedienzia, 182 10, 7| imbasciadori a Milano per la città quanto gli dispiacessi l' 183 10, 7| mandati imbasciadori per la città, non con animo di fare conclusione 184 10, 8| qualche disunione nella città, si alienò totalmente nello 185 10, 8| degli Sforzeschi, sempre la città e particularmente la casa 186 10, 8| prossimo E ricercando loro la città di fare composizione e dichiararsi 187 11, 2| in Italia, richiedendo la città lo favorissi o almeno gli 188 11, 2| cose, furono mandati dalla città imbasciadori a Vinegia Giovan 189 11, 2| Italia. E così ogni più la città si scopriva per Napoli contro 190 11, 4| commodità potessi fare alla città; la quale cosa sendo pure 191 11, 5| assaltare e tumultuare le città, e' ducati ed e' regni, 192 11, 5| villa; le espugnazione delle città velocissime e condotte a 193 11, 7| franzesi amati assaì nella città, sparlava publicamente di 194 11, 7| venuti in speranza che la città tornassi alla libertà antica, 195 11, 7| in tanti pericoli della città e suoi propri stava tutto 196 11, 7| esperienzia delle cose della città, e governatola lungo tempo, 197 11, 8| questa parte, ognuno nella città per timore o altro si rassetterebbe, 198 11, 8| sanza altra licenzia della città e sanza e' contrasegni, 199 11, 9| male di Piero, e che la città sotto la cura sua rovinava, 200 11, 9| cominciò a gridare per la città che le si dessino in nome 201 11, 10| a casa. E così stando la città sospesa ed alterata, Piero 202 11, 10| incontro tutto il popolo della città e fu ricevuto con somma 203 11, 10| conservazione dello stato della città, a Piero non andò incontro 204 11, 13| stessi armato a guardia della città, si deliberò dalla signoria, 205 11, 14| de' pisani. E vedendo la città al tutto ribellata e, partendosi 206 11, 15| adrieto assai amata nella città, e' capi della quale, massime 207 11, 15| lo imperio publico della città, come fu el Borgo a San 208 11, 15| tutte cose pervenute nella città sotto el governo di quella 209 11, 15| rovinò sé, ma eziandio la città, spogliandola in otto giorni 210 11, 15| tutti e' benefìci che la città nostra aveva mai in tempo 211 11, 15| inestimabile danno alla città, che molti hanno dubitato 212 11, 16| un grandissimo tempo la città non fussi stata in maggiori 213 11, 16| dominio, donde si vedeva la città avere a restare indebolita 214 11, 16| etiam di saccheggiare la città, di rimettere Piero de' 215 11, 16| di danari ed a votare la città delle sustanzie e sangue 216 12, 1| disegno di saccheggiare la città, avendo inteso la mutazione 217 12, 1| sforzare e saccheggiare la città, ma ancora a dubitare che 218 12, 1| entrare pacificamente nella città, ma che avendo nello esercito 219 12, 1| magnifica entrata nella città; e nondimeno avendo quasi 220 12, 1| disegno del sacheggiare la città, e vòlto l'animo a trarne 221 12, 1| lui per rientrare nella città avessi a fargli partiti 222 12, 1| tutta la via prima aveva la città mandato molti imbasciadori 223 12, 2| mancorono dal canto della città tutti quegli onori si potevano 224 12, 2| vincitore e triunfatore della città, cosa in sé bellissima ma 225 12, 2| costuma quando entra nella città papa, imperadori o re, pigliargli 226 12, 2| furono alloggiati per la città e compartiti per le casa 227 12, 3| dimandava el dominio della città, dicendo fra l'altre ragione 228 12, 3| essere entrato armato nella città; dimandava la ritornata 229 12, 3| ogni sforzo la causa della città.~ 230 12, 4| in questi dibattiti, e la città si trovava in gran timore 231 12, 5| de' capitoli, ne' quali la città sarebbe convenuta; e non 232 12, 5| quale avevono inteso fra la città ed e' luoghi vicini armarsi 233 12, 6| con condizione che la città pagassi per e' danni ed 234 12, 6| cinquantamila innanzi partissi della città, gli altri settantamila 235 12, 7| come fu partito, sendo la città disordinata, si volsono 236 12, 7| secondo gli ordini della città, l'uficio de' quali durassi 237 12, 8| Monte ed altre entrate della città intendeva tanto quanto si 238 12, 9| Erano nella città molti che arebbono voluto 239 12, 9| verità si sarebbe guasta la città, parte dal privato loro. 240 12, 9| cose e moti grandi nella città nostra, ne racconterò quelle 241 12, 10| modo che allora giovò alla città, e poi quando el re fu in 242 12, 10| affaticandosi in beneficio della città.~ 243 12, 11| quello che aveva liberato la città dalla tirannide e che Dio 244 12, 11| ufici e magistrati della città e di fuori, eccetto la signoria, 245 12, 12| fatto misericordia alla città e cavatola delle mani di 246 12, 12| clemenzia e per mantenere la città in quiete confortò si facessi 247 12, 12| perturbare a sua posta la città e cacciare ed amazzare e' 248 12, 13| per allora le cose della città, e' dieci, fatte condotte 249 12, 13| tolse riputazione assai alla città, parendogli fussi governata 250 13, 4| Attendevasi in quello tempo nella città a fondare tuttavia e fortificare 251 13, 5| avevono molto in odio la città nostra, entrò tanto sospetto 252 13, 5| fortificando ancora la città con tutti quegli instrumenti 253 13, 5| deliberò sanza toccare la città andarsene a Pisa, ed avendo 254 13, 8| pel re di Francia e molte città si tenevano a sua divozione 255 13, 10| essendo per la venuta sua la città nostra in grande speranza, 256 13, 11| non era a proposito della città la unione di Italia; anzi 257 13, 12| come el particulare della città nostra: aversi a rinnovare 258 13, 12| con danari e con forze; la città nostra avere a patire tribulazione 259 13, 12| dominio nostro, sempre la città si salverebbe, ed in ultimo 260 13, 13| questi modi suoi che la città non si accordassi colla 261 13, 13| fatto diversi umori nella città, perché molti cittadini, 262 13, 14| onori ed e' magistrati della città si davano sanza comparazione 263 13, 14| movevano, erano causa che la città non si accostassi colla 264 14, 1| una intelligenzia nella città di molti cittadini e' quali 265 14, 2| assai in beneficio della città, e nel fare l'accordo, e 266 14, 2| qualche mese poté nella città più lui che alcuno altro; 267 14, 3| Standosi la città in questi termini, drento 268 14, 3| si ribellavano da noi, la città si trovava in cattivi termini, 269 14, 3| fatto concetto che quella città avessi a essere loro uno 270 14, 3| avessi avuto a riunire colla città, arebbe voluto introdurvi 271 14, 3| dileggiando ora e' modi della città nel creare e' magistrati, 272 14, 4| Sendo adunche chiara la città, che per le mani di questi 273 14, 4| vettovaglia, confortassino la città a volere essere buoni italiani; 274 14, 5| commessione, dimostrando quanto la città era desiderosa di compiacergli, 275 14, 5| offerirgli e raccomandargli la città. Parve al duca essere uccellato, 276 14, 7| proposito ed utile della città, quanto dire si potessi; 277 15, 1| inoltre sapendo che nella città erano molti uomini da bene 278 15, 2| che Piero veniva verso la città, si trasse a buon'ora la 279 15, 2| vecchio, e nondimeno nella città non prese persona le arme, 280 15, 2| farsi movimento alcuno nella città, e che la stanza sua quivi 281 15, 3| le cose e pacificare la città, Bernardo del Nero, Tanai 282 15, 6| El governo della città di drento era molto disordinato, 283 15, 6| pel passato potuto nella città, si cominciorono le elezione 284 15, 6| più valenti uomini della città, rimandosi tuttavia el giudicio 285 15, 10| perché così è usanza delle città divise, nelle quali e' cittadini 286 15, 10| ognuno che questo stato e la città non fussi di uno né di pochi, 287 15, 10| avessi buona parte della città, e pigliandone coniettura 288 15, 10| dalla amicizia di Francia la città, mandò a Firenze, per disporre 289 15, 10| Lorenzo aveva predicato nella città con grandissimo concorso. 290 15, 10| pergamo destramente che la città si accordassi colla lega, 291 15, 10| nondimeno le divisioni della città non lasciavono farne esamina 292 15, 11| amici e parte assai nella città) ne venne, come di sopra 293 15, 13| datogli aviso delle cose della città e confortatolo a fare impresa 294 15, 14| principio grande di guastare la città: alcuni mossi da misericordia 295 15, 14| pareva essere capo della città, o come fu poi publica voce, 296 15, 15| contro alla libertà della città erano di natura che secondo 297 15, 15| legge e gli statuti della città, e considerare bene che 298 15, 18| alcuni erano de' capi della città nostra. Giovanni Cambi era 299 15, 18| diventassino capi della città Lorenzo e Giovanni di Pierfrancesco, 300 15, 21| ed almeno la patria e la città; e pensino bene che quando 301 15, 21| certo, se chi governava la città si fussi assicurato a lasciare 302 15, 21| grande riputazione per la città e sanza carico suo; ma chi 303 15, 22| assolutamente capo della città insino alla morte sua, avendo 304 16, 3| quale multiplicando per la città, come accade quando gli 305 16, 4| dubbio el primo uomo della città, subito voltò mantello: 306 16, 5| troppo liberamente in una città libera, si convertì in carico, 307 16, 6| alterazione universalmente della città e ruina privatamente di 308 16, 8| fermezza del governo della città, si creassi uno gonfaloniere 309 16, 9| parendo secondo l'onore della città usare officio di bargello; 310 16, 11| festivi dello anno in una città piena di ingegni sottilissimi 311 16, 12| delle prime famiglie della città, assai uomini di età e riputazione 312 16, 12| opere circa lo stato della città ed in beneficio publico.~ 313 16, 13| sarebbe state gran piaga alla città, per esservi molti uomini 314 16, 13| sterminio e ruina della città. Lui solo fermò questi impeti 315 16, 14| queste cose la salute della città e, come lui verissimamente 316 17, 2| nostro benivolo, mandò la città tre imbasciadori, messer 317 17, 2| fare capo e tiranno della città. Nel medesimo tempo si fece 318 17, 3| dominio di Pisa, e che quella città era uno instrumento da fargli 319 17, 3| perché non confidava nella città avendo esoso fra Ieronimo 320 17, 4| cose di Italia, confortò la città a volere fare impresa gagliarda 321 17, 5| diventassi inimico della città, il che era contro al disegno 322 17, 5| disegno aveva fatto che la città potessi essere buono mezzo 323 17, 6| cose nociuto assai alla città, si era fatta una legge 324 17, 10| banda di Siena; e perché la città per fuggire questo pericolo, 325 17, 10| Aggiugnevasi che nella città pareva ritornassi ogni 326 17, 11| luogopropinquo alla città, e' quali erano molto più 327 17, 13| la qual cosa per tutta la città era molto celebrato ed esaltato 328 17, 14| questi termini le cose della città, e da altra parte Italia 329 17, 19| bisogni tutte le forze della città nostra. Ed inoltre sapendo 330 17, 19| confortando caldamente la città volere pigliare ogni accordo 331 17, 21| Alterossi la città assai per questa nuova, 332 17, 21| a fine, a confortare la città che per ogni caso stessi 333 17, 22| fu cosa perniziosa alla città; e perché si intenda meglio 334 17, 22| soldati, ma ancora nella città, dove l'uno e l'altro aveva 335 17, 22| essere così el bene della città; in modo che per questa 336 17, 23| sarebbe cosa perniziosa alla città e che l'arme nostre diminuirebbono, 337 17, 23| lui mosso o dal bene della città o da essere amico di Pagolo 338 17, 24| E così la città si trovò con tanto numero 339 17, 24| secondo la utilità della città, che ne seguì pessimi effetti, 340 17, 25| benché per parte della città vi si andassi adagio, dubitando 341 18, 1| commerzio e governo della città renduto a' fiorentini, e' 342 18, 3| riacquistavano el dominio della città, in modo che e' pisani rimanevano 343 18, 5| Castello non molto fermo colla città, vi fu mandato da' dieci 344 18, 6| partito e' primi uomini della città, non fu mai possibile ne 345 18, 6| fu necessario lasciare la città in tempi di guerra e di 346 18, 6| avessino avuto caro tenere la città in continui affanni, acciò 347 18, 6| multiplicate assai le spese della città, ed oltre a una difficultà 348 18, 6| richiesto, parendogli che la città non volessi in questo caso 349 18, 7| quanto importava Pisa alla città e come la impresa, per essere 350 18, 7| cognoscessi dannoso alla città, pure per meno male si conchiuse 351 18, 8| operato assai contro alla città, confortando allora e' pisani 352 18, 8| cose di Pisa, di che la città non era in tutto chiara, 353 18, 8| e co' pisani contro alla città, e per questa voce si accrebbe 354 18, 9| tratta, si attendeva e nella città ed in campo a provedere 355 18, 11| ed instando el re che la città si dichiarassi in suo favore, 356 18, 11| fussi stato el danno della città nel per volere opporsi al 357 18, 13| infinitamente el carico aveva nella città, e non solo appresso la 358 18, 14| non poté più dolere alla città; la quale universalmente 359 18, 15| era facile, nondimeno la città vi rinculava e si risolveva 360 18, 16| inclinazione sua ingannato la città. Ma sendo el gonfaloniere 361 18, 17| vantaggio, che recava alla città una spesa intollerabile, 362 18, 18| stato debito, sendo quella città spogliata ed avendola a 363 18, 18| andassi dirittamente colla città, e desiderassi per lo interesse 364 18, 20| per la stracchezza della città e malo governo si facevano 365 18, 22| e' danari aveva spesi la città, ed e' conti di chi gli 366 19, 4| Spacciato lo stato di Milano, la città nostra rimase molto ambigua 367 19, 4| lui la declarazione, la città se ne risolve tanto adagio, 368 19, 4| a essere approvato dalla città.~ 369 19, 5| conclusione, intervenendovi per la città con libera commissione gli 370 19, 5| Serezzana, ed e converso la città si obligò pagare a lui quella 371 19, 5| bene disposto inverso la città; e così stato poco a Milano, 372 19, 5| seguitorono per conto della città messer Francesco Gualterotti 373 19, 6| erano volere abandonare la città, che quegli eccelsi signori 374 19, 6| libero ed affezionato alla città, nondimeno dispiacque tanto 375 19, 6| perché chi ha a governare la città si ricordi che chi non può 376 19, 9| Francesco Pepi, ed avendo la città bisogno di danari, doppo 377 19, 10| perché gli è utilità della città mantenere le ricchezze, 378 19, 10| sentissi più e' carichi della città, soggiugnendo che se e' 379 19, 12| prestezza; nel quale tempo la città osservando le convenzione 380 20, 1| delle cose nostre. Erasi la città molto rallegrata della vittoria 381 20, 1| integrità ed affezione della città, di volerci osservare le 382 20, 1| modo potessi cavare della città tanta somma di danari, sanza 383 20, 2| riputato amico e confidato alla città. Ed essendosi data a queste 384 20, 4| per la impossibilità della città, parte per el sospetto nato 385 20, 4| animi tra el re e noi, la città rimase seco di mala condizione, 386 20, 6| È la città di Pistoia divisa antichissimamente 387 20, 6| loro divisione tutta la città ed el contado in modo che 388 20, 6| la amministrazione della città, fussi in parte cessata 389 20, 6| che tutti gli uomini della città che maneggiavano lo stato 390 20, 7| antiche sedizione delle città di Italia fatti de' Grandi, 391 20, 7| nondimeno, per essere la città nostra diminuita di forze 392 20, 9| ragione: el debito della città superiore, che è di tenere 393 20, 9| contro alla voluntà della città, in ultimo essere da considerare 394 20, 9| quanto abbino offeso la città, non si fiderebbono mai 395 20, 11| segni o iurisdizione della città nostra, ma in sulla furia 396 20, 11| quando e' fussi l'utile della città procedere contro a' Cancellieri, 397 20, 12| facevano, per essere la città debole e sanza timone, non 398 20, 12| tornare col braccio della città, si attesono a fare forti 399 20, 12| vergogna e vituperio della città. Ed allora si conobbe quanto 400 20, 13| considerato quanto importava alla città che non vi fussi uno magistrato 401 20, 15| gli altri cittadini della città, in modo che, sendo andato 402 20, 16| in modo che sendo quella città abbandonata da ognuno, Valentino 403 20, 17| del quale, trovandosi la città sanza danari, sanza forze 404 20, 17| provisione alcuna, si trovava la città in gran disordine: da una 405 20, 17| che termini si trovassi la città, e che loro, per la affezione 406 20, 18| disporre delle cose della città; pareva a alcuni altri che 407 20, 18| condurgli e più nocivi alla città; e che fra l'altre cose, 408 20, 19| e' primi cittadini della città e' quali avevano e' medesimi 409 20, 20| uno effetto pessimo per la città, perché e collegi, avezzisi 410 20, 20| intendere tutti e' segreti della città e deliberare tutte le cose 411 20, 20| quasi cagione di rovinare la città.~~  ~ 412 21, 1| soccorso, gli arrenderono la città, pattuita prima la salute 413 21, 1| di Italia; in modo che la città nostra non si trovando con 414 21, 1| Orsini inimici della nostra città.~ 415 21, 3| alterazione assai nella città, perché el popolo fece giudicio 416 21, 4| veduti e' disordini della città, averne a migliorare condizione, 417 21, 4| ricevuta ingiuria alcuna dalla città, ma da pochi cittadini, 418 21, 4| figliuolo e servidore della città, e così gli Orsini perché 419 21, 5| forche; l'altra, perché la città si trovava male condizionata 420 21, 5| del danaro, e perché la città non si sarebbe potuta fidare 421 21, 5| con gran dispiacere della città che si doleva che ne' luoghi 422 21, 10| mandato imbasciadori dalla città messer Antonio Malegonnelle 423 21, 10| protezione. E se bene la città si potessi assai giustificare, 424 21, 11| seguitorono, oratori nuovi per la città, monsignore de' Soderini 425 21, 12| Stavane la città molto sospesa ed in ambiguità 426 21, 12| una capitolazione colla città, che in caso che Massimiano 427 21, 12| corona dello imperio, la città pel debito aveva collo imperio, 428 21, 12| danari fussi grave alla città che era stracca per tante 429 21, 13| due cose importanti della città: l'una, perché el comune 430 21, 13| a rendere ragione nella città, menavano seco uomini imperiti 431 21, 13| membri principali della città, si amministrassi rettamente.~ 432 21, 14| spese che seguitorono nella città non si poté osservare; all' 433 22, 1| movimenti e variazione per la città nostra; nel principio del 434 22, 1| grande, e sì grande che la città esausta e piena di molti 435 22, 1| valenti nelle arme, e la città loro sì munita e piena di 436 22, 4| richiesto di aiuto ed offerto la città a' viniziani, al Valentino 437 22, 5| che termini si trovassi la città.~ 438 22, 7| tenuto universalmente nella città: ma perché lui come era 439 22, 7| fuggivano pe' disordini della città queste cure, fu deputato 440 22, 8| Vitellozzo di ribellarsi dalla città, la quale cosa, trovandosi 441 22, 8| aretini affezionati alla città. Dèttonne e' ribelli subito 442 22, 9| principali cittadini della città; e proposto el caso e dimandati 443 22, 10| governo, desiderassino che la città stessi in affanni continui 444 22, 10| loro tutto el pondo della città.~ 445 22, 12| della maestà sua che della città; e che e' non arebbono fatto 446 22, 13| guardassino bene el guscio della città propria perché, quando bene 447 22, 15| riconciliare Vitellozzo colla città e fare una intelligenzia 448 22, 16| proviste pe' disordini dalla città, si sarebbono pure potute 449 22, 17| modo impauriti, e nella città era tanta viltà per questa 450 22, 17| venuti alla volta della città, egli è certo che e' soldati 451 22, 17| volle lasciare perire la città e però Vitellozzo, o diffidandosi 452 22, 17| volta; in modo che di poi la città per e' caldi avisi di Francia 453 22, 18| provedimenti; in modo che stando la città sospesa ed ambigua della 454 22, 18| come volle la sorte della città fece una signoria ottima, 455 22, 19| calendi di luglio e trovò la città in tanti disordini e pericoli, 456 22, 19| vedeva ridotta in termini la città, che, se el re non riparava, 457 22, 20| migliorare le condizioni della città; in che s'ha a presupporre 458 22, 21| vivacità le provisione della città, la quale ebbe sorte avere 459 22, 21| prudente era pericolo che la città non gli perissi sotto.~ 460 22, 22| era molto alleviata la città, con tutto che ci fussi 461 22, 23| de' quali voleva che la città ne pagassi tremila; e perché 462 22, 23| tremila svizzeri, a che la città acconsentì.~ 463 22, 25| contro alla voluntà della città; in forma che lo effetto 464 22, 25| gli fussi commesso dalla città.~ 465 22, 26| erano stati capi contro alla città essersi fuggiti in gran 466 22, 28| tempo di questa signoria la città una altra peste di grandissimo 467 22, 29| Panciatichi furono utili alla città, perché furono uno freno 468 22, 29| offeso e disubbidita la città, cominciavano a non fidarsene. 469 22, 29| ogni male giuoco; e così la città al presente non si valeva 470 22, 29| male, temendo per avere la città le gente franzese in Toscana, 471 22, 29| recuperazione. E così la città si riassicurò di Pistoia, 472 22, 30| poco di scompiglio nella città, e se fussi seguito arebbe 473 22, 30| che le condizione della città non pativano queste quistioni, 474 23, 1| le cose e lo stato della città, per la disordinazione del 475 23, 1| ultimo esterminio della città. In che s'ha a intendere 476 23, 1| difficile immaginarsi una città tanto conquassata e male 477 23, 1| che danno le legge della città alla casa ed alla propria 478 23, 1| stato, impossibile è che la città non vadia in perdizione. 479 23, 2| nessuno di continuo alla città, si viveva al buio degli 480 23, 2| o amicizia alcuna colla città, per non avere con chi confidare, 481 23, 4| altro. Di qui nasceva che la città non solo non aveva riputazione 482 23, 4| avessino temuta o stimata la città. Aggiugnevasi a questi mali 483 23, 4| publici che non sendo nella città nessuno che avessi perpetua 484 23, 5| vivere, perché e' vedevano la città rovinare ed andarne alla ' 485 23, 5| che si conviene loro, la città ne patisce. Aggiugnevasi 486 23, 5| riformassi, in modo che la città fussi bene governata, loro 487 23, 5| perché per e' disordini della città avevano a stare in continuo 488 23, 6| Allo universale della città, che erano gli uomini di 489 23, 6| pigliando migliore forma, la città si aviava al fine suo, che 490 23, 7| si poteva e' mali della città e loro; e' quali erano in 491 23, 7| reputazione conveniente; nella città si amministrava pe' magistrati 492 23, 8| stando loro continuamente, la città arebbe chi vegghiassi le 493 23, 8| sendo e' più savi della città, sarebbono bene intese e 494 23, 8| conveniente; ed essendo nella città uomini che arebbono qualche 495 23, 9| de' primi cittadini della città, e che gli uomini di conto 496 23, 10| tutti e' magistrati della città nelle cause criminali. Questo 497 23, 11| finirebbe qualche volta, e la città non l'arebbe adosso in perpetuo, 498 23, 11| creazione sua, perché la città arebbe chi vegghierebbe 499 23, 12| potessi desiderare nella città e però che l'animo suo si 500 23, 12| alcuno pensare al bene della città, dove, se fussi a tempo,


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