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Cecco Angiolieri
Rime

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  • SONETTI CERTI.
    • -80-
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-80-

 

La stremità mi richer per figliuolo,

ed i’ l’appello ben per madre mia;

e ’ngenerato fu’ dal fitto duolo,

e la mia bàlia fu malinconia,

 

e le mie fasce si fur d’un lenzuolo,

che volgarment’ha nome riccadìa;

da la cima del caponfin al suolo

cosa non regna ’n me che bona sia.

 

Po’ quand’i’ fu’ cresciuto, mi fu dato

per mia ristorazion moglie che garre

da anzi nfin al ciel stellato;

 

e ’l su’ garrir paion mille chitarre:

a cu’ la moglie muor, ben è lavato

se la ripiglia, più che non è ’l Farre.

 

 




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