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Giovan Battista Marino Amori IntraText CT - Lettura del testo |
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32 - SognoVien la mia donna in su la notte ombrosa qual suole apunto il mio pensier formarla e qual col rozzo stil tento ritrarla, ma qual mai non la vidi a me pietosa.
«Pon freno al pianto, e pace spera, e posa, o mio fedel, che tempo è da sperarla» sorridendo mi dice, e mentre parla m'offre del labro l'animata rosa.
Allor la bacio: ella ribacia e sugge; lasso, ma 'l bacio in nulla ecco si scioglie, e con la gioia insieme il sonno fugge.
Or qual, perfido Amor, fra tante doglie deggio attender mercé da chi mi strugge, se i mentiti diletti anco mi toglie?
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