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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Monsignore Reverendissimo,1
I sacri bronzi m’annunciano il canto
che S.ta Chiesa intuona al popolo: Alleluia, Alleluia! ed
il mio pensiero pronto si è portato alla Signoria Vostra Reverendissima per
augurarle ogni benedizione; sì, scendano queste con tutta la pienezza su Lei
particolarmente nel ritorno della Pasquale solennità.
Nell’ultima pregiatissima sua,
dolcemente sì, ma si lagnava, perché abbondo con Lei di titoli.
So che per la sua umiltà niuno ne
ambisce, ma conosco altresì, benché m’abbia molto limitato l’intelletto, ch’è
appunto per esserne la bontà sua schivo, altrettanto gli stanno bene; anzi s’io
potessi tutti sopra la Signoria Vostra Reverendissima ammontarli, ben di cuore
lo farei, sicura del buon uso che ne farebbe.
Conosco inoltre non volere la
convenienza che si dieno alle persone titoli che realmente non hanno, perciò
chiedo scusa, se nelle altre mie posi quello di Eccellenza, mentre tenevo per
certo a Lei s’addicesse, come Consigliere Intimo di Sua Maestà.
Le prove, che tengo dell’interesse
che ha la Sig.ria V.ra
R.ma per la gloria di Dio, mi persuadono che goderà leggere
la qui unita copia d’una lettera di Sua Eminenza2 il
nostro Patriarca, che testimonia – direi – l’esito della Pia Opera in questa
città, e siccome ai grandi desideri del mio - 76 -
cuore sembra poco il
finora ottenuto, così per sua carità mi conforta.
Non oso più trattenerla, essendo per
la Sig.ria V.ra
R.ma più che prezioso, se regge l’espressione, il tempo.
Rispettosa, bacio suo Sacro Anello,
supplicandola benedirmi. Onorata dalla benignità sua, benché immeritevole, mi
segno
della
Sig.ria V.ra
Umilis.ma
Ossequios.ma Figlia in G.C.
Suor
Maria Rachele Guardini
Il giorno 22 Marzo 1845
A Monsignore Reverendissimo
Il
R.mo Monsignor Carlo Ferrari
Vescovo Zelantissimo di Brescia
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