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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Monsignore Reverendissimo,1
Sensibilissima in vero sono alle disgrazie
comuni, ma in particolar modo mi feriscono l’anima quando accadono a Lei, che
tanto stimo ed amo nel Signore, pel quale tutto si occupa.
Tosto ricevuta la pregiatissima sua
Le avrei comunicato questo mio sentimento, ma ritardai nella speranza di saperle
dire qualche cosa riguardo il Signor Cavaliere Galvagna per cui motivo mandai
ripetutamente dal Signor Barone Pascotini, ma egli è ancor assente da Venezia;
così nulla posso parteciparle.
Questa mattina colla prima corsa del
vapore qui giunse il Signor Conte D. Luca,2 e colla seconda si è partito, mentre doveva
trovarsi dopo le 12 da Monsignor Vescovo di colà;3 dissemi essere stato all’Istituto nella
speranza di ritrovarlo, ma privato fu del piacere; spera però ch’Ella vada a
Padova, mentre in ripassando per Vicenza l’ora sarebbe inconveniente
d’abboccarsi.
Noi abbiamo cominciato i Santi
Esercizi4 quest’oggi a - 107 -
motivo che i Padri Gesuiti
più tardi non potevano pei molti impegni che hanno.
Supplico la sua carità e quella della
mia buona Madre5 come sorelle, raccomandarci particolarmente a
Dio, sì perché facciamo frutto, ed anche a motivo della elezione di quella che
dovrà tener luogo di nostra buona Madre, mentre ho compìto il secondo triennio;6 di ciò benedico particolarmente Iddio.
Piena di rispetto, bacio a Lei ed
alla mia buona Madre la mano, pregando sua carità benedirci
Umilissima Devotissima serva ed indegna figlia
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di Santa Dorotea
Venezia il giorno 10 Settembre 1845
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