- 186 -
1134
Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Monsignore Reverendissimo,1
Vorrei al suo merito gli onori tutti possibili,
sicura che, nella cognizione di se stesso e pieno il cuore come tiene di santa
carità, non saprebbe abusarsene, ma tutti li adopererebbe a glorificare
maggiormente il nostro buon Dio, ed a salute del caro prossimo; ma con tutto
ciò debbo confessarle, Monsignor Reverendissimo, che sono triste per la sua
elezione a Vescovo,2 anzi
dicevo oggi coll’ottimo Signor Provveditore Dalla Vecchia,3 che piacerebbemi venisse la dolcissima mia
Madre,4 mettendo nella sua
mente quegli ostacoli ch’io veggo, affine il povero Istituto non fosse privato
di Lei.
Perdoni, Monsignore, questa mia
debolezza, prodotta dall’affetto ben dovuto a cotesta Casa. Conosco bene che
Dio è infinitamente buono e sapiente, perciò provvederà alle sue dilette Figlie,
quando fedeli si mantengano; tengo anche sicuro che tutto dispone per il meglio
e che Lui solo può servirsi del male, creduto ai nostri occhi, per trarne il
bene.
- 187 -
Con questi e simili
riflessi voglio assolutamente quello ch’Egli vorrà, quantunque alla
immaginazione mi si presenti come impossibile che un’altra persona possa in
questo momento supplire agli impegni che la generosità del suo cuore assunse
per cotesto Istituto, affidatole dal nostro buon Dio.
Sappia dunque la Signoria Vostra
ch’io non lascerò di pregare, acciò si compisca nel modo il più perfetto la
divina volontà, quand’anche le nostre umanità venissero per sì nobile motivo a
soffrire.
Voglia sua gentilezza presentare miei
rispetti alla mia buona Madre, assicurandola del mio costante sentimento per
Lei, come per le Sorelle tutte.
Rispettosa bacio la sacra di Lei
mano, supplicandola ricevere gli ossequi della Reverenda Madre Superiora5 e di tutta la Comunità, mentre umilmente chiedo la santa sua
benedizione
della
Signoria Vostra
Umilissima
Devotissima Obbligatissima
serva
ed indegna figlia
Suor
M. Rachele Guardini
Dall’Istituto di Santa Dorotea
Venezia il giorno 10 Giugno 1850
|