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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume VI. LETTERE (1845-1853)
    • LETTERE 1850. 19 febbraio – 13 ottobre. nn. 1131–1139.
      • 1135
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Monsignore Reverendissimo,1

Sì, la volontà di Dio si è spiegata! Baciamola dunque, Monsignore, ripetendo con tutta la generosità dell’anima, sia fatta sempre da noi quaggiù in terra, come la fanno gli Angeli e Santi nel cielo! Aggiungiamo anche una parola di ringraziamento per averla voluta Dio innalzare alla pienezza del Sacerdozio;2 dilati a questo nobile fine il suo cuore, così nell’ardore della santa carità e zelo, nulla cercando e nulla volendo, accrescerà l’accidentale gloria al nostro buon Dio, procurando alle anime la santificazione.

Oh bella volontà di Dio! sazietà dell’anima, calma nelle angustie, fortezza soavissima in tutte le circostanze della vita. Oh amabilissima volontà di Dio!

Coraggio, Monsignore, per carità! acciò possa esser forte nell’orazione, tanto necessaria in questi momenti a Lei, onde ottenere quelle benedizioni e lumi di cui abbisogna per Sé come per lo amato Istituto, il quale bramo ardentemente lasci ben ordinato in ogni rapporto.

Ah, perché non poss’io alleggerirla da tanti pensieri? Nella mia pochezza supplicherò il buon Gesù e la dolcissima nostra Mamma Maria, offerendo anche per Lei quanto mi si presenterà; ho pur animata la Reverenda Madre Superiora3 e le care Sorelle a fare altrettanto; alla mia debolezza supplirà,


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spero, il fervore delle dilette Novizie e buone fanciulle, ma la Signoria Vostra faccia ogni sforzo per lenire il peso a cotestamata Comunità, che favorirà salutare per me.

Conosco e vivamente partecipo della pena che ha ferito il suo cuore, ma conviene ora colassù tenga in cielo particolarmente fisso l’occhio suo; di verrà a Lei ogni conforto.

Bacio rispettosa di Lei sacra mano, supplicandola benedirci tutte

                               della Signoria Vostra Reverendissima
                                     Umilissima Devotissima Obbligatissima
                                                 serva ed indegna figlia

                             Suor Maria Rachele Guardini

 

Dall’Istituto di Santa Dorotea

Venezia la sera 13 Giugno 1850

 

P.S. Ieri sera ho lasciato di chiudere questa, perché gli occhi miei non reggevano più; così mi hanno procurato il piacere di avere la dolce commissione di presentarle rispetti e felicitazioni per Monsignore Balbi nostro benignissimo Superiore. In questo momento è arrivato fra noi il Conte Don Luca che tanto la riverisce nuovamente.

 





1 Antonio Farina: ASDV, I. 240.



2 Cf. lett. n. 1134.



3 Maria Rosa Sanfermo.






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