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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Monsignore Reverendissimo,1
Sì, la volontà di Dio si è spiegata!
Baciamola dunque, Monsignore, ripetendo con tutta la generosità dell’anima, sia
fatta sempre da noi quaggiù in terra, come la fanno gli Angeli e Santi nel cielo!
Aggiungiamo anche una parola di ringraziamento per averla voluta Dio innalzare
alla pienezza del Sacerdozio;2 dilati a questo nobile fine il suo cuore, così
nell’ardore della santa carità e zelo, nulla cercando e nulla volendo,
accrescerà l’accidentale gloria al nostro buon Dio, procurando alle anime la
santificazione.
Oh bella volontà di Dio! sazietà
dell’anima, calma nelle angustie, fortezza soavissima in tutte le circostanze
della vita. Oh amabilissima volontà di Dio!
Coraggio, Monsignore, per carità!
acciò possa esser forte nell’orazione, tanto necessaria in questi momenti a
Lei, onde ottenere quelle benedizioni e lumi di cui abbisogna per Sé come per
lo amato Istituto, il quale bramo ardentemente lasci ben ordinato in ogni
rapporto.
Ah, perché non poss’io alleggerirla
da tanti pensieri? Nella mia pochezza supplicherò il buon Gesù e la dolcissima
nostra Mamma Maria, offerendo anche per Lei quanto mi si presenterà; ho pur
animata la Reverenda Madre Superiora3 e le care Sorelle a fare altrettanto; alla mia
debolezza supplirà, - 189 -
spero, il fervore delle dilette Novizie e buone
fanciulle, ma la Signoria Vostra faccia ogni sforzo per lenire il peso a
cotest’amata Comunità, che favorirà salutare per me.
Conosco e vivamente partecipo della
pena che ha ferito il suo cuore, ma conviene ora colassù tenga in cielo
particolarmente fisso l’occhio suo; di là verrà a Lei ogni conforto.
Bacio rispettosa di Lei sacra mano,
supplicandola benedirci tutte
della
Signoria Vostra Reverendissima
Umilissima
Devotissima Obbligatissima
serva
ed indegna figlia
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di Santa Dorotea
Venezia la sera 13 Giugno 1850
P.S. Ieri sera ho lasciato di
chiudere questa, perché gli occhi miei non reggevano più; così mi hanno
procurato il piacere di avere la dolce commissione di presentarle rispetti e
felicitazioni per Monsignore Balbi nostro benignissimo Superiore. In questo
momento è arrivato fra noi il Conte Don Luca che tanto la riverisce nuovamente.
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