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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume VI. LETTERE (1845-1853)
    • LETTERE 1852. 11 aprile – 24 dicembre. nn. 1141–1215.
      • 1154
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1154

 

Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Mia buona Madre,1

Oh quanto volontieri sarei venuta costì, subito ricevuta la pregiata lettera del Molto Reverendo Padre Fondatore, che mi annunciava la elezione di Lei a nostra buona Madre Superiora.2

Una tale prontezza in venire ad ossequiarla m’avrebbe consolata, ma nello stesso momento giunse l’Illustre Signor Conte Nani, Direttore in questo Conservatorio; così mi sono restata colla buona volontà di eseguirlo, spero dimani, prima di rinnovare i Santi Voti, i quali, coll’aiuto di Dio e della nostra dolcissima Madre la Madonna, procurerò ben eseguirli, anzi supplico sua bontà, ove mancassi, di darmene subito avviso.


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Perdoni, mia buona Madre, se io m’avanzo troppo; riceva, la prego, questa esposizione come una prova di quell’affetto rispettoso, che sempre ho nutrito in cuore per Lei ed amatissima sua Sorella.3

Conoscendo la sua timidezza e le pene, a cui va soggetto il suo spirito, non ho avuto coraggio di concorrere a porle sopra il dorso un peso, [del] quale ora è caricata; ne sento viva compassione, ma si conforti! Quel buon Gesù, che dispose venisse sopra di Lei un tanto fardello, verrà – non dubito – colla sua grazia particolare ad aiutarla.

Da questo momento la prego disporre di me con libertà, sicurandola che, ove potrò coadiuvarla perché abbiano felice esito le disposizioni del nostro buon Gesù, sarò contenta di farlo, quand’anche mi costasse qualche sacrificio.

Ah, possiamo tutte, nostra buona Madre, col suo mezzo amare e lodare in terra il nostro amabilissimo Gesù, finché giunga il tempo di poter ciò continuare in cielo per tutta l’eternità!

Rispettosa bacio sua mano, supplicandola impartirmi sua benedizione

Umilissima Dev.ma Obbl.ma Figlia

                                 Suor Maria Rachele Guardini

 

Dal Conservatorio Zitelle

la sera 9 7bre 1852

 

Alla Molto Reverenda Madre Luigia Roberti Superiora

S.O.M.




1 ASDR, reg. IV, pp. 6-7.



2 Il 9-9-1852 il capitolo, presieduto dal vicario generale, mons. Vincenzo Moro, elesse superiora dell’Istituto suor Maria Luigia Roberti. Riportarono voti le suore: Marina di Brescia 1; Maria Luigia Roberti 16; Maria Rosa Sanfermo 6; Maria Rachele 1; Maria Innocenza Cola 1.

Alla proclamazione dell’eletta, fatta da mons. Moro, assistettero don Luca, don Felice Moro, parroco di Murano, don Marco Battaggia, confessore della comunità, don Antonio Scuoda, vicario in S. Andrea Apostolo, i quali tutti firmarono l’atto: cf. ASDR. L’11-9-1852 don Luca scrive alla Marini: «Ieri sera sono partito alle 4 pomeridiane da Venezia […]. Ma è altra cosa che volete sapere, cioè chi sia la nuova Superiora. Già l’avrete immaginato, ma, non avreste mai immaginato, come nessun altro, la maniera tranquilla con cui ha ricevuta la notizia, parve che risguardasse il peso su tutt’altri che lei. Avevo grande opinione di sr. Luigia Roberti, ma l’ha superata, e tutto in forza dell’essersi abbandonata in Dio, ma a buon intenditor poche parole bastano»: P. Guerrini, Le Dorotee di Brescia, cit., lett. n. 177, pp. 172-173.



3 Suor Marianna.






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