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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Stimatissimo Signore,1
Certa di farle cosa gradita, vengo a manifestarle
che abbiamo eseguita la gita in S. Giorgio colle Zitelle Educande, le quali
erano piene di allegrezza.
Dopo avere visitato il
SS.mo Sacramento, con piacere si occuparono a conoscere la
storia di S. Benedetto, che si è piaciuto il M. R.do Padre
Abate2 spiegarci, la quale sta intagliata in Coro.
Indi passammo sopra il campanile; discese di là, siamo state accompagnate in
refettorio, che sta nel piano terreno, dove trovammo apparecchiato un buono ed elegante
reficiamento: prosciutto, alcuni piatti, crema di latte abbondantemente, uva
bianca e nera, vino e pane.
Mangiarono di gusto, poi hanno detto
qualche cosa in francese. Aiutate da quei buoni Padri, scherzarono e dopo sono
passate in organo, dove suonarono e cantarono, e con altra visita al
SS.mo, e ringraziamenti al R.do Padre
Abate e suoi figli spirituali, tornammo al Conservatorio.
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Oh come avrei goduto la
compagnia della sua diletta Giuditta!
Oggi è venuta presso la Riva la protettrice Contessa Mocenigo.
L’Illustre Signor Conte Direttore3 è stato meco ad ossequiarla, ed ha goduto udire
come avevo tenuto celato alle Anziane l’esposto mio rincrescimento.4
Giustamente ho detto del suo buon
cuore, come della tacita cooperazione di Lei riguardo alla sala;5 ed Ella si piaceva ricordarmi le prestazioni particolari, che ha
qui usate in tempi tanto calamitosi, quali erano quelli del blocco.
Il Conte Direttore l’avvisava che si
coltiva il desiderio di far eseguire alle Zitelle Educande gli esami.
Raccomando nuovamente alla sua bontà i telai da ricamo e l’accomodamento della
tavola pei conti; cose che ordinò al De Biasi, ma che non si videro ancora.6
Sua gentilezza favorisca spedirmi le
carte dettaglio, pel prospetto mensile, come di quelle riassunto.
All’opportunità mi farà grazia ricordare i paveri7 incerati,
per le nuove lucerne ad olio.
Scusi della libertà e mi tenga quale
mi segno
di
Lei Umilis.ma Obbl.ma
Suor
M. Rachele
Dal Conservatorio Zitelle la sera 27
7bre 1852
Allo Stimatissimo Signor Antonio
Zuccoli – Venezia
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