- 262 -
1176
Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Stimatissimo
Signore,1
Nuovamente la ringrazio per la
pazienza che meco esercita. Sento io stessa per Lei stanchezza, anzi sul timore
di sbagliare le somme del Prospetto Mensile già cominciate, ho pensato di
tralasciarle, sicura che sua gentilezza sarà più contento farle che correggerle.
Da qualche anno io non pensavo più
all’aritmetica, ma esaminavo i particolari conti per l’eternità, cui mi credevo
proprio vicina. Un poco di esercizio mi rimetterà, così darolle meno mezzi da
meritare.
Dimani farò il movimento per Maria
Rachele, che metteremo nell’infermeria; bramo sapere, se dovrò porla nel foglio
delle Anziane o mandarne un altro.
Ho chiesto al Signor Dottore per la
Fabbro e Zen.2 Dice che ora
non abbisognano di pollo, ma bastano le cure che tengo, acciò non mangino fritto
nel magro.
La prego darmi altro schiarimento
relativamente a quello che dissemi del caffè, mentre calcolavo che, dovendo
essere le Zitelle Educande alle competenze stabilite, conviene che misuri bene,
se voglio trattarle come ho fatto il prossimo decorso mese.
Faccia dunque grazia indicarmi subito
quello che brama - 263 -
ch’io noti, acciò possa contento vedere i registri,
che procurerò rendere puliti.
La prego dire tante cose per me alla
diletta sua Compagna3 e Giuditta4
di
Lei Umilissima Obbligatissima
Suor
Maria Rachele Guardini
Dal Conservatorio Zitelle
la sera 2 8bre 1852
Allo Stimatissimo Signor Antonio
Zuccoli
Venezia
|