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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Molto Reverendo Padre,1
È per me una dolce occasione di
scriverle, l’appressarsi del giorno di Lei onomastico, affine presentarle i
miei felici auguri.
Dimani viene onorato particolarmente da
Santa Chiesa il Santo Evangelista Luca. Deh! piacciasi l’amabilissimo Gesù
accettare le preghiere, che procurerò fervorose sieno per Lei, e godrà certo
spirituali vantaggi. Non ometterò ancora chiedere sua conservazione temporale,
tanto utile alla società e mezzo di salvare anime.
La ringrazio delle notizie di mio
fratello,2 come per la
sostanziale lettera inclusa nella pregiata sua. Ho desiderato profittarmene,
per cui la ho consegnata al libraio, acciò la fermasse col librettino massime
di S. Vincenzo de’ Paoli; ei me la perdette.
Ho inteso che Sua Eccellenza
l’Arcivescovo di Milano3 è stato a Venezia. Ho potuto in tale occasione
accertare me stessa che sono ancora viva. Quando avrà l’opportunità, l’ossequi
e lo preghi raccomandarmi al buon Gesù e sua dolcissima Madre Maria.
Dica, la prego, al Reverendo Conte D.
Marco, che attendo la risposta per i Santi Esercizi4 e poi gli
scriverò. Frattanto lo ringrazi e riverisca distintamente.
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È stato a vedermi Sua
Eccellenza il Barone Fini.5
Ei venne a portarmi notizie di due Catecumene, che gli raccomandai in Padova.
Si è molto rallegrato per avermi trovata bene, ma più in udire la tranquillità
che godiamo. Credeva che meco avessi il mio caro Noviziato.
Egli s’incontrò col Conte Direttore
Nani e con Sua Eccellenza il Conte Delegato6 di Venezia, in Pordenone, che furono ad
ossequiare Sua Maestà l’Imperatore.7
Parlarono di qui assai e con molta
compiacenza; così mi disse il Conte Nani che, reduce appena di là, è venuto8 ad annunciarmi l’esposto, ed anche per avvisarmi che sarebbe
venuto Sua Eccellenza il Conte Delegato a salutarmi. Così è stato.9
Ieri presso le dieci entrava nel
Conservatorio, e partiva quasi alle dodici, esprimendo le seguenti parole, che a gloria di Dio ripeterò: «Ero ben informato, ma ora che ho veduto
ed udito le Anziane, parto consolato ed edificato assai».
Presso il letto di una povera inferma
disse: Oh quanto è ammirabile la Provvidenza! In un momento di tanta oscurità è
venuto Dio a compensarci di tanti mali che passammo; ed il Signore nella fatica
rimette la Direttrice, provando così Dio che la tenne in vita per le Zitelle.
Ella, Molto Reverendo Padre, per me
ringrazi il buon Gesù, pregandolo di continuarmi sue misericordie.
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Bacio rispettosa di Lei
sacra mano, supplicandola presentare miei ossequi alla rispettabile sua
famiglia ed ai Reverendi Sacerdoti di Calcinate.
di Lei Umilissima
Obbl.ma Dev.ma figlia
Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto Zitelle
la sera 17 Ottobre 1852
Al Molto Reverendo Conte D. Luca
Passi
Bergamo
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