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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Illustre Signor Conte,1
Ho inteso con molta pena che la Signoria
Vostra è incomodata; però ho lusinga che l’emissione avuta di sangue l’abbia
sollevata. Questo sentimento mi tranquillizza e, dopo aver chiesto al nostro
buon Dio per Lei e Nobile Famiglia ogni benedizione, procurerò riposarmi.
Gradisca, la prego, i sentimenti
delle mie dilette Zitelle, che spero proprio sinceri. Assai volontieri le
descriverei come passammo la giornata di ieri, cioè la scampagnata, ma credo
non sia possibile ben eseguirlo; mentre lo studio particolare del Sig.
Amministratore,2 per tener
elettrizzate costantemente le giovanette, non si può descriverlo.
Io ero meravigliata di tanta bontà, e
non so come abbia potuto per sì gran tempo farsi bambino colle fanciulle. Si
vede, col fatto, che cosa possono i genitori.
Certamente uno, che non avesse avuto paterno il cuore, a nessun prezzo ritengo avrebbe continuato come lui fece.
Lascio, per non attediarla,
desiderando che migliori presto
dell’Eccellenza
Vostra
Umilissima
Obbligatissima
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto Zitelle, la sera 20 Ottobre 1852
A Sua Eccellenza Conte Filippo Nani
Mocenigo
Direttore delle Zitelle – Venezia
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