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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume VI. LETTERE (1845-1853)
    • LETTERE 1852. 11 aprile – 24 dicembre. nn. 1141–1215.
      • 1206
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1206

 

Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Sorella Dilettissima in G.C.,1

Una visita, quest’oggi ricevuta, mi spinge a scrivere alla mia diletta Concetta.

Non invidiate, vi prego, il piacere da me provato, mentre v’assicuro che, tosto riverito lo Spettabile Abate Dalla Vecchia,2 che tanto devotamente stimo ed amo, ho dimandato di mia Concetta, nella speranza di avere fresche notizie; ma dissemi che da molto tempo nulla sapeva; così era pur digiuno di quelle di Maria Tecla,3 della quale vi dirò che il M. R.do Padre Abate ha raccontato ch’ella ha pronunciato i Santi Voti, e trovasi molto contenta di essere nella Casa di Brescia.

Ho sperato, mia carissima, di avere qualche righetta da Voi, ma fui delusa. Ora vi dirò, mia diletta, che il giorno 30 dell’appena spirato ottobre, le mie dilette Zitelle hanno sostenuto l’esame, alla presenza del Conte Delegato e Conte Direttore, Contessa Protettrice e tante altre persone di riguardo.4

Il Signore ha benedetto le poverine, per cui restarono soddisfattissimi di ogni ramo di scienza.

Per me, dilettissima, ringraziate il Signore; e supplicatelo inoltre [di] continuarmi sue benedizioni.

Oh, quante ogni ne piove sopra di questo suo niente, che non sa come meglio compensare tanta sua carità che confessando la sua impotenza di retribuirlo!

Fra le molte grazie vi dirò, per impegnarvi più ad amare


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e pregare per me, questa, cioè la perfetta pace che godo con tutte le Anziane, come [con le] Educande. Esse non sanno che cosa fare per mostrarsi ogni più grate a me. Voi potete immaginare la mia sensibilità, che credo conosciate abbastanza bene.

Oh quante volte vi ho desiderata! Ma Dio sia sempre benedetto! Egli fa tutto per il nostro meglio; procuriamo di fare quanto possiamo anche noi.

Dite, mia cara, tante grate cose ai R.di Signor Arciprete5 e Cappellano,6 e raccomandate a loro che preghino per me. Al Sig. Cappellano poi aggiungetegli che ho sperato di qui vederlo.

Tanti ossequi e saluti alle persone che rammentano me poveretta. Dite alle fanciulle che ho speranza che preghino per me la Madonna e facciano qualche volta la Via Crucis per le S.te Anime del purgatorio.

Salutate le nostre dilette Sorelle colle beneficate dalla Pedretti,7 così le fanciulle tutte

                la Vostra in G.C. Affettuosa Sorella

                                 Suor Maria Rachele Guardini

La sera 1 Novembre 1852

 

Alla Reverenda Madre Maria Concetta Lenzi

Superiora in Maserada




1 ASDR, reg. IV, p. 31.



2 Luigi.



3 Rossi.



4 Cf. lett. n. 1205.



5 Don Michele De Marchi, nato a Latisana. Fu arciprete a Maserada dall’11-7-1830 al 1-5-1867.



6 Don Cristoforo Masutti.



7 Francesca. Era sorvegliatrice della Pia Opera nella parrocchia di S. Marco: cf. prospetti aa. 1834-1849. Morì a Venezia il 19-8-1849. Con testamento del 23-6-1847, rettificato il 18-9-1848, nominò l’Istituto delle Suore Dorotee erede residuario ed universale delle sue sostanze, con l’obbligo di mantenere nell’Istituto alcune fanciulle povere nubili della Calle dei Scoacamini, ASDR.






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