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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume VI. LETTERE (1845-1853)
    • LETTERE 1852. 11 aprile – 24 dicembre. nn. 1141–1215.
      • 1210
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Monsignore Reverendissimo,1

Le disposizioni di Provvidenza non si possono fuggire! Da tutta l’eternità Dio aveva stabilito che avessero gli uomini a forzare il suo cuore, acciò abbandonasse lo stato di riposo nella santa umiltà, che pensava di abbracciare.2

Che cosa dirò al nostro buon Dio a gratitudine di sì comune beneficio? La Signoria Vostra R.ma si è rimossa dal suo volere, per corrispondere alla Divina Volontà.

Oh che bello esempio che ha dato al mondo di cordiale docilità! Vorrei condegnamente soddisfare a tanta misericordia, ma conosco che sono impotente, per eseguire quello che vorrebbe il mio cuore; tuttavia ringrazierò sempre il buon Gesù per il ritorno di Lei alla sua residenza, dove santificherà


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se stesso con tante altre anime, che Dio affidò alla sua cura, tra le quali noi pure abbiamo la fortuna di partecipare della somma carità di Vostra Signoria Reverendissima.

Gradisca questi sentimenti di venerazione, coi quali ho l’onore di segnarmi

                     Umilissima Devotissima Obbligatissima serva

                         Suor Maria Rachele Guardini

 

Dal Conservatorio Zitelle in Giudecca

Venezia la sera 4 Novembre 1852

 

A Monsignore Reverendissimo

Il R.mo Monsignor Scarpa

Padova





1 ASDR, reg. IV, p. 33.



2 Avendo mons. Scarpa chiesto di essere dispensato dall’incarico di arciprete della cattedrale, l’I.R. Delegato Fini scrisse al vescovo di Padova, perché lo distogliesse da tale determinazione: cf. lett. del 5-10-1852, ASV, I.R. Presidenza, Luogotenenza L.V., busta 237.

Il 6-10-1852 Fini scriveva all’I.R. Luogotenente in Venezia, Cav. De Toggenburg: N. 843/P.P. «Eccellenza! Ieri reduce appena da costà, intesi una notizia spiacevolissima nel caso fosse vera, che cioè Monsig. Ill.mo Vincenzo Can. Scarpa abbia domandata la sua dispensa dal posto di Arciprete della Cattedrale. E siccome grande è il malumore ed il fermento, che per ciò regna nel Clero, e specialmente nel Capitolo per la temuta perdita di sì distinto ed esemplare suo capo, stimai opportuno di tosto scriverne a Monsig. Vescovo nei sensi che appariscono dalla Nota, che mi onoro di unire in copia per notizia di V.E.. …». Sulla lettera si legge la postilla: «Essendo più tardi stata ritrattata la rinunzia dello Scarpa cessa l’oggetto, e passa l’esibito agli Atti»: ASV, I.R. Presidenza, Luogotenenza L.V., busta 237.






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