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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Molto Reverenda Madre,1
Mi vergogno veramente di essere
prevenuta da Lei nelle felicitazioni,2 ma spero, mia buona Madre, di non essere stata l’ultima nel
desiderio e preghiere.
La ringrazio dei gentili auguri che
mi offre; altrettanti ne desidero a Lei ed amatissime figlie. Oh, sì, viene
l’amantissimo Gesù tra noi, e Bambino lo vediamo piangere e vagire. Questo
Bambino, che tanta tenerezza ci muove, è anche il nostro Dio.
Oh santa fede! aiutami a fare
convenientemente gli atti che dovrò alla sua Culla. Chiederò con tutto il
fervore benedizioni; scendano sì copiose da rendere le anime loro di fuoco, e
possano così comunicarlo a tanti che s’avvicineranno a Lei, buona Madre, come
alle amate sue figlie, che conseguiranno lo scopo per il quale Egli s’incarnò,
e noi vestimmo l’abito religioso sotto gli auspici di S.ta
Dorotea.
Da tre mesi mi hanno i Superiori
destinata per obbedienza in questo Conservatorio Zitelle,3 ove trovansi 64 individui, parte da educare,
altri da sostenere.
Ho la consolazione che, dopo il mio
ingresso, tutte godono perfetta tranquillità. Di questa grazia mi tengo
debitrice alla nostra dolcissima Madre Maria.4 Lei, mia buona Madre, per me la ringrazi ed
ottengami di corrisponderle bene.
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Saluti, la prego, tutte le
care Sorelle. Dalla piazzetta di S. Marco alle Zitelle non vi è che un
traghetto. La prevengo di questo, perché non mi privi della consolazione di
baciare sua mano, se viene a Venezia.
Gradisca, buona Madre,
gl’inalterabili miei sentimenti per Lei ed amato suo Istituto.
Spero che Monsignore5 R.mo ed Illustrissimo avrà ricevuto una mia,
che nulla diceva di Lei, persuasa di scriverle
di Lei Umilissima
Obbl.ma
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto Zitelle
la sera 24 Dicembre 1852
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