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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume VI. LETTERE (1845-1853)
    • LETTERE 1853. 5 gennaio – 4 aprile. nn. 1216–1221.
      • 1221
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1221

 

Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Illustre Contessa Protettrice,1

Ieri, appena mi sono dall’Eccellenza Vostra tolta, subito ho scritto alla Nobile Dama Balbi,2 per ringraziarla di tante gentilezze a mio riguardo; così domandavo l’ora che trovare mi dovevo nel tempio della Salute,3 nella certezza di poter oggi colà essere. Io sarò in mezzo di tutte collo spirito, giacché lo vogliono le Eccellenze Vostre.

Ma non piacque al Signore che le Dame Venete soffrano qualche censura per esercizio di umiltà, in avere nel nobile consesso ricevuto una che piccola fu dal suo nascere, non portando essa nulla di grande, fuori della carità di Gesù che venne a trarla dalla polvere colla sua grazia, per avvicinarla più al suo amabilissimo Cuore.

Già in altra circostanza dissi a Vostra Eccellenza che le sue bontà elettrizzano il mio spirito, e nella cognizione di me stessa patisce gaudiosa la debole mia umanità, per forza di sentire. Eccone una prova, nella sincera confessione alla Veneratissima Vostra Persona, cui tanto Le sono divota.

Ieri sera mi stavo presso il Santissimo Sacramento e pregavo di non permettere che si avessero le persone ad illudere perché commossa ero del nuovo onore, che venivami Vostra Eccellenza e la Nobile Dama Balbi impartendo.

Più tardi mi posi a letto ed un’ora dopo un ardore febbrile


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mi ha tenuta svegliata nel corso tutto della notte; così ho avuto tempo di pregare, come ho fatto e per l’amatissimo nostro Imperatore, e sua Reale Famiglia, per tutte le contribuenti ed assistenti alla Messa stabilita, e particolarmente ho ricordato quanto V.E.. mi accennava ieri di particolare.

Questo motivo mi rende impotente a ricevere l’onore offertomi, per cui ho stabilito soddisfare alla pietà loro, col portarmi sabato prossimo nella chiesa della Salute, perché giustamente scelta a ringraziamento di tanto beneficio, colà  fare la Santa Comunione per tale scopo, ed assistere a qualche Messa.

Se la bontà di Lei e della Nobile Balbi vogliono concorrere coll’intenzione, io mi fermerò dalle otto alle nove e mezzo; aiutata dalla soprannaturale carità di loro, avranno maggior effetto anche le mie deboli preghiere.

Perdoni se tanto mi sono diffusa, ma la supplico accettare questo come prova sincera di quanto io sento.

Sua gentilezza comunicherà, lo spero, l’avvenuto alla Contessa Balbi, alla quale, ceduto il dolore di testa, scriverò io stessa.

Frattanto mi pregio dirmi

                             dell’Eccellenza Vostra Illustrissima

                     Umilissima Devotissima Obbligatissima serva

                         Suor Maria Rachele Guardini

 

Dall’Istituto Zitelle

il giorno 4/4/1853

 

A Sua Eccellenza

La Illustre Contessa Lucietta Mocenigo

Protettrice delle Zitelle, ecc. – Venezia




1 ASV, fondo Mocenigo – S. Samuele, b. 151.



2 Alba Corner.



3 Cf. lett. n. 610, nota 4.






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