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161. Lettera di don Emidio Foschini a Madre
Rachele.1
A. M. D. G.
Massalomb. 20 9bre 1845
R.da
Madre Priora mia St.ma
Dal
Cappellano e dalle Suore sentirà l’itinerario, e come il Signore abbiagli prosperato
un viaggio che prevedevasi più disastroso. Da me abbia le azioni di grazia le
più sincere e distinte per le tante cortesie e gentilezze delle quali à colmato
la cugina mia e il Cappellano, che non rifinano di predicarle e di
protestargliene la maggiore gratitudine e riconoscenza. Dio ne rimeriti Vostra
Reverenza, Suor Maria Rosa, la Signora Irene e tutte le altre Suore alle quali
la cugina intende di fare ringraziamenti e saluti a migliaia. Di questo basta;
tocchiamo d’altro.
Prima di
tutto come sta la buona Suor Maria Giuseppa?2 Si verificano, o almeno continuasi a sperar con
fondamento che sieno per verificarsi i buoni presagi che ne à fatti cotesto
Eccell.mo Sig. Medico dell’Instituto? Oh quanto lo bramo!
Sia contenta di salutarla, e di farle coraggio anche a nome mio, e di
ricordarle che non si dimentichi di me e della nostra fondazione nelle sue
orazioni. Altrettanto vuole che le sia detto mia cugina.
La vista di
Suor Cecilia,3 nel cui
aspetto lessi subito tutta - 377 -
la bontà del di lei cuore, mi rattemprò il
dispiacere che provai, quando da tale, che la vide in Ferrara con l’Annina
venerdì, seppi sabato mattina che ne tornava. A dirglielo, io non credevo che
la rimandasse. Poveretta mi fa compassione. Se non che ed io ed essa ci
consoliamo con la speranza che Ella ne à dato di riprenderla. Ad ogni modo il
Signore avrà permesso questo per un qualche fine, e certamente buono, che tutti
aspettavamo in concorde rassegnazione.
Senta
questa! Quantunque io sappia per certo in quanta penuria di soggetti si trovi
cotesto Instituto, pure sperando contro speranza ò date le migliori parole al
Sig. Arciprete4 di Cotignola di interessarmi presso Vostra
Reverenza, perché egli pure possa avere Suore come io, a fondare una casa
filiale nel suo Orfanotrofio. E Vostra Reverenza deve fare tutti i sacrifici
per farmi fare buona figura. Cotignola è un paesotto della Diocesi di Faenza,
di qui distante 7 o 8 migli, da Faenza 5 circa, da Lugo 3, 4 o 5 da
Bagnacavallo.
Il Sig.
Conte Luca à tanto desiderio di aprire una casa in Faenza, ecco che il Signore
ne manda occasione prossima. Non tarderanno gli Orfanotrofii di Bagnacavallo e
Fusignano5 a chiederne essi pure, ed ecco dilatarsi
l’Instituto. Ecco la necessità di un Noviziato qui vicino; ecco tolto
l’incomodo di viaggi e la spesa; ecco facilità di passaggi delle Suore da una
casa all’altra; ecco provvidenza utilissima all’Instituto.
Sia
contenta di rispondermi in proposito. Quanto mi gode l’animo al sentire che la Pirazzini6 è così ben voluta da - 378 -
Lei che spera farla avanzare! Iddio
benedica gli sforzi e le intenzioni dell’una e dell’altra, e conduca a fine.
Altrettanto
godo della buona riuscita di Bandoli,7 e non dissento anzi approvo che, quando Ella lo giudichi
opportuno, venga qua a far la scuola. Le saluti ambedue, ed attesti loro la
consolazione che mi danno.
Noi tutti
stiamo bene, e nel tutti comprendo Amm.ri, Suore, zitelle,
famiglie, e così speriamo di tutte, che salutiamo di nuovo e ringraziamo senza
fine.
Riverisca
Monsig. Balbi e, porgendosele occasione, mi ricordi
all’Eminent.mo Patriarca per suo ammiratore e servitore
devotissimo; mi raccomandino tutti al Signore, e mi creda
Suo
Obbl.mo Servo
P.
Arc. Foschini
Alla Rev.da
Madre Suor Maria Rachele Guardini
Degnis.a
Superiora dell’Istituto di S. Dorotea
Venezia
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