- 200 -
1. Fondazione.
Nel 1836 don Luca aveva istituito in
Bologna la Pia Opera che, in pochi anni, ebbe uno sviluppo sorprendente con
notevoli risultati.3
Dal 18 al 22 febbraio 1841 predicò nella
parrocchia di S. Maria Maddalena il triduo di S. Dorotea a 35
drappelli.4 Vi
parteciparono circa 400 iscritte alla Pia Opera con le sorvegliatrici e le
assistenti.
Don Monari il 25 febbraio comunicò
all’arcivescovo di Bologna, card. Carlo Oppizzoni: « La devozione poi, e la - 201 -
compostezza
delle fanciulle in queste funzioni è stata, grazie a Dio, straordinaria, e
spero che ne abbia avuto gloria il Signore ed edificazione il popolo fedele; io
poi confesso ingenuamente che i vantaggi indescrivibili, prodotti da
quest’Opera benedetta in Parrocchia, sono l’unico conforto che m’abbia nelle
amarezze e fatiche inseparabili dal mio ministero ».5
Don Luca, per assicurare stabilità
alla Pia Opera ed estenderla maggiormente, ritenne giunto il momento di fondare
a Bologna una casa di Suore Dorotee, essendovi le condizioni
favorevoli.6
L’occasione gli fu data dall’iniziativa del parroco di S.
Isaia don Giacomo Negri, « zelantissimo
per S. Dorotea ». Egli aveva
riunito in una piccola casa dodici sorvegliatrici, che osservavano i voti
semplici privati di Terziarie Domenicane.
Esse vivevano con il lavoro delle
proprie mani; nei giorni festivi si prestavano per l’insegnamento della
dottrina cristiana in parrocchia, e, per allontanare le fanciulle dai
divertimenti pericolosi, le riunivano per serene ricreazioni.7
Don Luca propose al Negri di farle divenire Suore di S.
Dorotea. Ottenutone il consenso, fece la proposta alle congregate, che
l’accolsero volentieri. Chiese quindi l’autorizzazione al card. Oppizzoni, che
il 20 febbraio 1841 concesse il decreto per cominciare la fondazione in via di
esperimento.8
- 202 -
Il 21 febbraio don Luca lo
ringraziò e gli trasmise la copia del « Progetto per l’introduzione dell’Istituto delle Suore di Santa
Dorotea ».9
Scelse sette delle dodici
congregate, « e ritrovatele
contentissime
ed ubbidientissime, dichiarolle in istato di probazione
e come di noviziato per lo stabilimento dell’Istituto ».10
La nuova casa, di fatto, ebbe inizio
dopo la Pasqua del 1841, con un corso di esercizi spirituali predicati dallo
stesso don Luca.11
Direttore spirituale delle novizie fu nominato don Monari.12
Don Luca aveva invitato Madre
Rachele a recarsi per un mese a Bologna, al fine di disporre le cose, essere
presente all’apertura e poi condurre due a Venezia, affinché in un
anno di noviziato si formassero bene per la nuova casa.13 Ella, però, per ragioni di salute,
non poté intraprendere il viaggio.
Fu deciso, allora, di fare
accompagnare da un parroco le due giovani a Venezia;14 ma
soltanto il 1° gennaio 1842 don Luca vi condurrà Luigia Nucci e Rosa Notari, « che presentavano le migliori disposizioni a
riescire, e che per essere giovani ancora e robustissime meglio potevansi
esporre alle fatiche del viaggio e alla novità della vita ».
Le altre,
rimaste a Bologna sotto la guida del Negri, - 203 -
« si venivano a meraviglia disponendo per
imprendere presto
la prova delle loro funzioni nella Pia Opera di S.
Dorotea ».15
Il 19 aprile 1841 Madre Rachele
scrisse a don Luca a Bologna: « Ringrazio
pure Iddio per quanto Ella mi dice, cioè per la docilità che mostrano coteste
prime pietre, sopra le quali Dio vuol ergere il grande edificio. Le saluti per
me; dica loro a mio nome che l’anima mia gioisce, vedendo da lontano il bene
ch’esse potranno fare, se conserveransi docili alla grazia che il buon Gesù
spanderà sopra di loro. Io le prego tutte a ben vegliare, affine di accoglierla
con gratitudine, procurando che frutti coll’aumento del santo amore.
Io sono persuasa che tutte tutte
saranno vestite dello spirito di mortificazione, ma se mai qualcuna più ne
sentisse la ripugnanza, io la prego, per amor di Dio, di vincersi onde non
abbia da demeritare le celesti benedizioni ».16
Purtroppo le lacune del carteggio
dal dicembre 1841 al novembre 1842 non ci consentono di seguire l’opera di
Madre Rachele per la casa di Bologna e il cammino di formazione della Nucci e
della Notari a Venezia. Apprendiamo qualche notizia dalla relazione fatta il 20
dicembre 1842 dal Monari al card. Oppizzoni.
Il 7 settembre 1842 la Nucci e la
Notari fecero ritorno a Bologna, accompagnate da don Luca, da Madre Rachele e
dalla Sanfermo, « per
rimettersi in seno alle lor Consorelle, e così unite incominciare di fatto
l’esperimento ».
In quello stesso giorno, don Luca
presentò Madre Rachele e la Sanfermo al cardinale, che le accolse con paterno
- 204 -
affetto e le esortò a proseguire con impegno nell’Opera benedetta.
Dopo qualche giorno, si svolse la
cerimonia per l’emissione dei voti. Nella
citata relazione leggiamo: « Fatte pertanto le debite prove della capacità, e
dello spirito di tutte le unite, furono giudicate dal Conte Passi, dal Parroco
di S. Isaia, e dalla Superiora atte a fare i semplici temporanei loro voti per
l’Istituto di S. Dorotea, la Rosa Donini
più anziana, la Cattarina Comellini,
la Maria Baroni, e la Rosa Notari (la Luigia Nucci li aveva
fatti a Venezia) e conseguentemente li fecero in privato nel loro Oratorio il
giorno 14 Settembre stesso, rimanendo ancora in istato di probazione le due più
giovanette ».17
|