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218. Lettera
dell’amministratore Zuccoli a Madre Rachele.1
11
Ottobre 1852
Preg.a
Signora
Nell’unito Piego, ella scorgerà i
riscontri d’Ufficio.
Riguardo al Decreto sulle Barbe, deve riportare le firme, non già delle Suore, bensì degli
impiegati sanitari, cioè Medico e Chirurgo; però ella vorrà attendere il
Decreto Sovrano antecedente, che spiega l’uniformità da osservarsi, e che per
dimenticanza non fu compiegato.
Riguardo il permesso della Padovan fu necessario redigerlo
in duplo onde il simplo servisse per ritirare il Passaporto.
Il Merciaio Chitarin deve essere
stato quest’oggi da lei, con una pezza di tela bleu per le stabilite Coltrine
da scegliersi la bracciatura secondo il bisogno. Vorrà farmene motivata
ricevuta riportandosi alla domanda.
Le retrocedo le Ordinanze relative
alla Porta del Cappellano Confessore. Ho date nel 1847 quelle disposizioni, pei
noti disordini che erano allora in grido.
Monsignor Castrodardo,2 che pure mi era amico, fece ogni possa per
riavere la chiave di quella Porta, ma io resi vana persino l’interposizione del
Patriarca,3 al quale chiusi
la - 462 -
bocca adducendogli che ogni diretta comunicazione di un Religioso
in uno Istituto femminile è contro il diritto canonico; né ebbi a pentirmi di
quella negativa che già consimili disordini si erano pronunciati.
Io non pongo in dubbio la saviezza e
la prudenza degli attuali Religiosi, ma si tratta d’una massima sulla quale
tanto ho scritto.
Per altro ogni regola patisce la sua
eccezione, e nella grave attuale malattia della Tavelli, per la quale occorre
un’assistenza notturna, troverei che sotto le discipline le più prudenziali
potesse essere usata la Porta interna in questione, locché è intieramente
lasciato alla di lei discrezione come assoluta responsabile del Luogo Pio.
Tali spero saranno i sentimenti del
Sig. Direttore.4
Nulla però può esser concesso in
linea di trattamento, mentre gli emolumenti del Cappellano confessore sono
fissi ed inalterabili; essi ammontano, oltre all’Alloggio, a £ 1500 annue, le
quali mi sembrano in perfetta relazione al carico sostenuto; quest’argomento
formò soggetto di disordini in compendio cogli altri pei quali dovette
rinunciare il petulante e triviale Cappellano Chiozzotto.
In vero abbiamo avuto sino ad ora un
bel tempo! ecco che arriveremo così al ritorno della Giudittina5 senza disguido, perché dobbiamo attendere belle giornate e terreno
asciutto.
Il Direttore è ancora assente; la
Supplica a S.M. è partita per Pordenone, il Memoriale pel
Luogotenente attende la venuta di questo personaggio. Vuolsi che domani giunga
qui l’Imperatore6 stesso.
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Se non mi perviene la
giustificazione delle figlie Rubelli e Soranzo, sarà forza che subiscano il
minacciato castigo. Mi dirà riguardo la prima se il molesto Moscone svolazza
ancora intorno al Giardino.
Coi soliti distinti complimenti ho
l’onore di dirmi
Dev.
Serv. Zuccoli
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