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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

IntraText CT - Lettura del testo

  • Volume VI. LETTERE (1845-1853)
    • DOCUMENTI 1845–1868. nn. 134–233.
      • 218. Lettera dell’amministratore Zuccoli a Madre Rachele.
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218Lettera dell’amministratore Zuccoli a Madre Rachele.1

 

11 Ottobre 1852

 

Preg.a Signora

Nell’unito Piego, ella scorgerà i riscontri d’Ufficio.

Riguardo al Decreto sulle Barbe, deve riportare le firme, non già delle Suore, bensì degli impiegati sanitari, cioè Medico e Chirurgo; però ella vorrà attendere il Decreto Sovrano antecedente, che spiega l’uniformità da osservarsi, e che per dimenticanza non fu compiegato.

Riguardo il permesso della Padovan fu necessario redigerlo in duplo onde il simplo servisse per ritirare il Passaporto.

Il Merciaio Chitarin deve essere stato quest’oggi da lei, con una pezza di tela bleu per le stabilite Coltrine da scegliersi la bracciatura secondo il bisogno. Vorrà farmene motivata ricevuta riportandosi alla domanda.

Le retrocedo le Ordinanze relative alla Porta del Cappellano Confessore. Ho date nel 1847 quelle disposizioni, pei noti disordini che erano allora in grido.

Monsignor Castrodardo,2 che pure mi era amico, fece ogni possa per riavere la chiave di quella Porta, ma io resi vana persino l’interposizione del Patriarca,3 al quale chiusi la


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bocca adducendogli che ogni diretta comunicazione di un Religioso in uno Istituto femminile è contro il diritto canonico; né ebbi a pentirmi di quella negativa che già consimili disordini si erano pronunciati.

Io non pongo in dubbio la saviezza e la prudenza degli attuali Religiosi, ma si tratta d’una massima sulla quale tanto ho scritto.

Per altro ogni regola patisce la sua eccezione, e nella grave attuale malattia della Tavelli, per la quale occorre un’assistenza notturna, troverei che sotto le discipline le più prudenziali potesse essere usata la Porta interna in questione, locché è intieramente lasciato alla di lei discrezione come assoluta responsabile del Luogo Pio.

Tali spero saranno i sentimenti del Sig. Direttore.4

Nulla però può esser concesso in linea di trattamento, mentre gli emolumenti del Cappellano confessore sono fissi ed inalterabili; essi ammontano, oltre all’Alloggio, a £ 1500 annue, le quali mi sembrano in perfetta relazione al carico sostenuto; quest’argomento formò soggetto di disordini in compendio cogli altri pei quali dovette rinunciare il petulante e triviale Cappellano Chiozzotto.

In vero abbiamo avuto sino ad ora un bel tempo! ecco che arriveremo così al ritorno della Giudittina5 senza disguido, perché dobbiamo attendere belle giornate e terreno asciutto.

Il Direttore è ancora assente; la Supplica a S.M. è partita per Pordenone, il Memoriale pel Luogotenente attende la venuta di questo personaggio. Vuolsi che domani giunga qui l’Imperatore6 stesso.


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Se non mi perviene la giustificazione delle figlie Rubelli e Soranzo, sarà forza che subiscano il minacciato castigo. Mi dirà riguardo la prima se il molesto Moscone svolazza ancora intorno al Giardino.

Coi soliti distinti complimenti ho l’onore di dirmi

Dev. Serv. Zuccoli

 





1 ASDR.



2 Michelangelo, abate camaldolese, rettore e confessore alle Zitelle fino al marzo 1851, quando venne trasferito nel convento di Pesaro: cf. lettera (10-3-1851) del patriarca Monico alla Direzione dell’Istituto Zitelle (ACPV). Morì a Pesaro il 17-8-1855.



3 Jacopo Monico.



4 Filippo Nani Mocenigo.



5 Cf. lett. nn. 1178, 1180.



6 Francesco Giuseppe I.






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