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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

IntraText CT - Lettura del testo

  • Volume VI. LETTERE (1845-1853)
    • DOCUMENTI 1845–1868. nn. 134–233.
      • 231. Lettera di mons. Girolamo Verzeri vescovo di Brescia alla Madre Cocchetti.
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231Lettera di mons. Girolamo Verzeri vescovo di Brescia alla Madre Cocchetti.1

 

Rev.da in Cristo Madre Superiora,

essendo mancato ai vivi il benemerito Fondatore2 di codesto pio Istituto delle Suore di S. Dorotea, dobbiamo dichiarare a V. R. che sino a che non avremo destinato un nostro rappresentante, in qualità di Superiore Spirituale di codesta Casa, Ella debba, nel governo di essa, dipendere in tutto direttamente da noi.

Perciò ella non permetterà verun cambiamento di soggetti, né ammetterà soggetti di altre case, ecc. senza nostra espressa licenza.3


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Tanto le dichiariamo per sua norma, e di cuore impartiamo a lei e a tutta la comunità la pastorale benedizione

                                         Aff.mo in Cristo

                                                      † Girolamo Vescovo

 

Brescia, 28 aprile 1866

 

Alla Rev.da in Cristo Madre Superiora

delle Suore di S. Dorotea in Cemmo




1 ASDC, Fald. n. 7, cart. 34.



2 Don Luca Passi, morto il 18-4-1866.



3 Nelle lettere del Verzeri ricorrono delle affermazioni confuse e non del tutto esatte. Il 29-7-1852 rispondendo all’I.R. Contabilità di Stato di Milano afferma: «Riguardo alle Figlie di S. Dorotea esistenti in Cemmo […] sono esse poche maestre staccate dalla Casa di Venezia, che ivi tengono scuola alle ragazze povere, ma che non hanno nessuna legale forma di Casa religiosa»: minuta in AVBr. Il 29-9-1854 alla stessa Contabilità conferma: «Tale Casa non ha erezionecanonicacivile, ma è una semplice scuola attivata da una benemerita Signora di quel paese»: minuta in AVBr. Il 20‑1‑1859 scrive alla Delegazione di Brescia: «Devo dichiarare che questo [Cemmo] non è un Ordine Religioso propriamente detto e però i voti che in essa si fanno sono al tutto privati e non importano veruna obbligazione di permanenza nella Congregazione, ma quella qualunque che vi è entrata può uscirne quando le aggrada senza né tampoco bisogno di veruna dispensadar ragione a chicchesia della sua volontà di uscire»: minuta in AVBr.

Bisogna precisare che la casa di Cemmo sorse come casa dell’Istituto delle Suore Dorotee di Venezia (cf. lett. n. 632). Nel 1848 l’I.R. Governo di Milano autorizzò l’affiliazione della casa di Cemmo alla casa centrale dell’Istituto di Venezia (cf. doc. n. 193). Nello stesso anno 1848 venne redatto l’atto di affiliazione (cf. doc. n. 200).






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