- 214 -
1. Accordi per la fondazione
Per sostenere la Pia Opera, nel
novembre del 1840 la Melchiori si recò a Venezia e chiese a Madre Rachele di
aprire una casa di Suore Dorotee in Padova.3
Madre Rachele, che aveva molto a
cuore quella città, aderì volentieri alla richiesta e si impegnò per
realizzarla.
Il 21 novembre 1840 scrisse a don
Luca: « In questo frattempo venne la Sig.ra
Melchiori di Padova, colla quale sono di concerto che le darò al più presto
possibile due Suore, affine d’incominciare in Padova la coltivazione della Pia
Opera. Questo deve restar celato fino al momento, altrimenti anderà tutto a
vuoto, perciò glielo raccomando ».4
Il 4 dicembre gli comunicò che, per
la fine del mese, la Melchiori avrebbe avuto già pronta la casa; però le due
suore non erano ancora disponibili. Lo pregava, quindi, di inviarle qualche
giovane, che potesse occupare il posto delle suore destinate a Padova: « Ella conosce la città di Padova; può immaginarsi
come stammi a cuore! Se costì si trovasse un buono spirito disinvolto, quando
fusse educata e capace d’esser - 215 -
presto compagna alla Ziller, la riceverei,
purché avesse la mobilia e pagasse il costo dei primi sei mesi, non potendo,
senza questo, riceverla, attesa la mancanza dei mezzi; ma in tal caso venga
subito ».5
Il giorno seguente, Madre Rachele
assicurò la Melchiori di aver pregato mons. Balbi di scrivere al più presto
all’arciprete della cattedrale di Padova, mons. Vincenzo Scarpa, per « combinar le cose con ordine ».6
Il 22 dicembre il Balbi non aveva
ancora spedito la lettera. Madre Rachele, rispondendo alle sollecitazioni della
Melchiori, la invitò ad aver pazienza: «Le opere di Dio si fanno per lo più a
poco a poco ed hanno i loro principi molto ardui; il progresso difficile ed il
fine potremo sperarlo felice, se ci procureremo, per mezzo della santa
pazienza, le benedizioni del Signore ».7
Nel gennaio del 1841 Madre Rachele
pregò don Marco: « Lei
ricordi al Sig. Co. D. Luca di non determinare tempo per Padova, perché
assolutamente sarei imbrogliata, non avendo individui adattati ».8
I contatti con la Melchiori proseguirono.
Ci fu pure uno scambio di lettere tra mons. Balbi e mons. Scarpa.9
Finalmente nell’estate del 1841 fu
stabilito il tempo per l’apertura della casa: agli ultimi di settembre o ai
primi di ottobre.10
- 216 -
Il 22 luglio la Melchiori
informò Madre Rachele che il vescovo di Padova
mons. Modesto Farina aveva voluto conoscerla e si era
rallegrato per il progetto dell’apertura della casa.11
Il parroco don Andrea Troilo,
rispondendo il 22 gennaio 1847 alla Sanfermo, che gli aveva chiesto
informazioni circa la fondazione della casa in Padova,12 accenna ad un altro incontro con il vescovo nel
1841. Insieme con lui vi avrebbero partecipato Madre Rachele e la Melchiori, « onde avere la verbale permissione di stabilire
l’Istituto e la Pia Opera » in
Padova.13
Quando avvenne questo incontro? Il
Troilo lo pone nel luglio del 1841, senza precisare il giorno. Dalle lettere di
Madre Rachele non risulta tale incontro. Se il Troilo non fa confusione con
quello del 13 ottobre 1841, quando le suore già erano a Padova, bisogna
supporre che esso sia avvenuto tra il 9 e il 29 agosto.
Infatti, la Melchiori, scrivendo il
22 luglio di essersi recata dal vescovo che voleva conoscerla, non allude alla
presenza di Madre Rachele. Se questa avesse incontrato il vescovo prima dell’8
agosto, vi avrebbe accennato nella lettera inviata a don Luca in quel giorno.
Perciò, se un incontro vi fu, esso avvenne dopo l’8 agosto.
Il 29 agosto Madre Rachele scrisse a
don Marco: « Mi raccomando
alla sua carità, perché non restiamo imbrogliate pei Santi Esercizi, avendo
stabilito il tempo che darò la Casa - 217 -
in Padova d’intelligenza con
Monsignor Vescovo di colà ».14 Quindi erano già stati presi gli accordi con il
vescovo. Inoltre il 27 agosto
Madre Rachele aveva comunicato a mons. G. Antonio Farina la notizia della
prossima apertura della casa di Padova.15
Desiderando che la Melchiori vi si
preparasse spiritualmente, la invitò a partecipare nella casa di Venezia al
corso annuale di esercizi spirituali. Esso sarebbe terminato il 20 settembre
con la rinnovazione dei voti; dopo, la Melchiori avrebbe potuto condurre con sé
a Padova le due suore. L’invito venne accolto.16
Intanto, per la malattia del
predicatore, il p. Angelo Taeri, si dovette rimandare di una settimana il corso
di esercizi, che terminò il 28 settembre.17 Durante la cerimonia, officiata da mons. Balbi,
emisero i voti quattro novizie e le suore li rinnovarono.18
Il patriarca Monico, che non aveva
potuto parteciparvi, ricevette poi Madre Rachele, la Melchiori e le due suore
destinate a Padova, Maddalena Ziller e Marianna Roberti; le benedisse e auspicò
copiosi frutti alla loro missione.19
|