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Viva Gesù e Maria
Santissima nostra cara Madre!
Molto Rever.do Padre,1
In tutta fretta le scrivo onde dimostrarle un piccolo tratto di
quell’affetto ch’io sento per le tante obbligazioni che ho con Lei e colla
degnissima Sig.ra Direttrice2 incontrate.
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Alle ore 2 pomeridiane giunsi felicemente in Prato
S. Andrea di Venezia, luogo dove trovasi la casa dell’Istituto delle Suore di
Santa Dorotea.
Trovai una famiglia numerosa più di quello [che] credevo;3 ma tra queste se ne trova di ogni età: vecchie,
vecchiotte, vecchione ed anche un buon numero di giovani.
Fuvvi, dopo qualche ora, Sua Ecc.za Monsignore Balbi,4 al quale presentai i suoi
complimenti e quelli dell’amabilis.ma
Sig.ra Direttrice. Li aggradì moltissimo e poi fece un
commovente discorso a tutte queste figlie, onde animarle a prendere con impegno
l’Istituto, e si dichiarò Direttore, e le assicurò che non lascerà né di
giorno, né di notte, quando un qualche affare lo
voglia, d’apprestarsi; e le esortò a lasciare ogni loro opinione,5 per porsi sotto alla più
misera quale son io.
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Mi sono sentita
mancarmi il cuore, in pensando che il Signore si vuole servire della più infima
fra le sue creature.6
Dopo aver dispensato tutte, mi trattenne e mi pregò di assisterlo a fare
tutto quel bene che si può, e volle ch’io gli promettessi avvertirlo in tutto
ciò crederò opportuno pel buon andamento dell’Istituto. Gli promisi di farlo,
ma volli anch’io mi promettesse dispensarmi da tutto quello sia direzione
interna.
Mi compiacque e raccomandommi di farle i suoi complimenti e ringraziamenti
sia a Lei che all’ottima Sig.ra Direttrice, alla quale la
prego presentarmi umilis.ma, e favorirà riverirmi tutte: la
Madre Redenta e tutte le Maestre e ragazze.
Bacio umilis.mamente la di lei sacra mano e piena di
stima ho il contento dirmi
umilis.ma
Dev.ma Obb.ma Serva e Figlia
Rachele Guardini
Figlia dei SS.mi Cuori Suora di
S.ta Dorotea
[6 Agosto 1838]7
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