- 52 -
14
Viva il Cuor di Gesù
e di Maria!
Molto R.do Padre,1
Nell’ultima lettera che mi scrisse il Sig. C.te D.
Luca, mi mandò una carta per riscuotere Cento Lire Austriache, speditami da una
dama milanese ch’io ebbi l’onore di baciarle la mano in casa dei
Sig.ri C.ti Passi. Adorai la provvidenza divina, e subito
chiamai falegname e muratore, onde fare accomodare due cellette.
A questo proposito mi viene in mente che non gli dissi mai niente
riguardo i denari lasciati dall’ottima nostra Imperatrice. Ella aveva già, per
mezzo del Maggiordomo,2
assegnato gli Istituti che dovevano percepire, e perciò non abbiamo acquistato
nulla.
Ieri vi fu l’unione di S. Nicola di Tolentino; il Sacerdote Assistente3 non poté intervenire; io ho supplito,4 e sono restata - 53 -
contenta dell’impegno che
dimostrarono le cooperatrici; i drappelli di questa parrocchia sono 17.
Oggi vi fu il R.do Parroco di S. Pantaleone5 a ringraziarmi e a dimostrarmi la sua gratitudine
per l’Oratorio,6
ed è impegnatissimo per dar principio a riordinare la Pia Opera, e siamo restati
d’accordo che il prossimo sabato, giorno dell’Immacolata Concezione della
SS.ma Vergine, darà l’avvertimento onde potere al più
presto fare la prima riduzione; abbiamo anche parlato riguardo all’educazione
delle fanciulle, e mi pregò di ricordarmi della sua Parrocchia.
Non so se le abbia detto che finalmente il Signore mi liberò di due
soggetti che mi davan pena, ed è quella vecchia tocca da aberrazione, ed una
giovane indocilissima; la prima fu posta nell’Ospitale de’ Pazzi, e la seconda
fu consegnata ad una sua zia. Dal momento stesso che questa è partita, io diedi
varie Regole, tanto per il morale che pel civile, intimando nel tempo stesso i
castighi a quelle che contravveniranno; e raccomandai con grande forza alle
Maestre acciò le facciano eseguire; e poi feci celebrare una Messa alla
SS.ma Vergine acciò m’ottenesse dal suo Divin Figlio che
l’Amore operasse. Io devo a gloria sua confessare essersi talmente mutate che
non sembrano più quelle ragazze; anche questa sera io godetti intendere, senza
essere veduta, i ragionamenti spirituali nella classe minore, nonché la lettura
che faceva la Maestra alle maggiori, e l’attenzione loro; io l’assicuro, Padre
mio, che tant’è il mio piacere in vedere queste - 54 -
fanciulle
a migliorare, che viene minore il peso del mio soprastare.
Ho avuto una Suora delle più giovani ammalata con un gastrico verminoso,
e fu sacramentata per Viatico perché faceva temere; ora sta meglio.
Lascio per non attediarla, pregandola della carità di raccomandare al
Signore la povera mia sorella Irene che non so se ancor viva o morta sia,
attesoché fu sacramentata per Viatico, e poi stette tre giorni bene, dopo i
quali si accrebbe il male.
Favorisca presentarmi umilis.ma alla Isma
Sig.ra Contessa Franco,7 nonché al R.do Sig. Cappellano8 ed al Sig. Felice De Maria, e gli dica che mi sono
ricordata di fare pregare per loro; tanti saluti alle donzelle della
Sig.ra Contessa.9
Bacio a Lei rispettosamente la sacra mano unitamente alle mie figlie, e
la prego di tutte benedirci
Umilis.ma
Dev.ma Obb.ma Serva ed indegna Figlia
Suor Maria Rachele Guardini
- 55 -
P.S. Mi
consolo tanto che la fabbrica della Chiesa vada avanti,10 oh! il grande gusto che
avranno le mie Sorelle in pensando che tra poco possederanno il Re dei Regi,
l’Amante Divino, nella loro abitazione; raccomandi loro, anche a mio nome, di
apparecchiarsi bene al ricevimento di questo caro tesoro.
Li 4 xbre 1838
T.p.
Venezia 7 Dec. – Vicenza 8 Dec.
Al Molto Rev.do Signore
Il
R.mo Sig. D. Antonio
Farina
Professore di
Teologia Pastorale
Vicenza
|