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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume II. LETTERE 1838–1839.
    • LETTERE 1838. 6 agosto – 26 dicembre nn. 1–17.
      • 14
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Molto R.do Padre,1

Nell’ultima lettera che mi scrisse il Sig. C.te D. Luca, mi mandò una carta per riscuotere Cento Lire Austriache, speditami da una dama milanese ch’io ebbi l’onore di baciarle la mano in casa dei Sig.ri C.ti Passi. Adorai la provvidenza divina, e subito chiamai falegname e muratore, onde fare accomodare due cellette.

A questo proposito mi viene in mente che non gli dissi mai niente riguardo i denari lasciati dall’ottima nostra Imperatrice. Ella aveva già, per mezzo del Maggiordomo,2 assegnato gli Istituti che dovevano percepire, e perciò non abbiamo acquistato nulla.

Ieri vi fu l’unione di S. Nicola di Tolentino; il Sacerdote Assistente3 non poté intervenire; io ho supplito,4 e sono restata


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contenta dell’impegno che dimostrarono le cooperatrici; i drappelli di questa parrocchia sono 17.

Oggi vi fu il R.do Parroco di S. Pantaleone5 a ringraziarmi e a dimostrarmi la sua gratitudine per l’Oratorio,6 ed è impegnatissimo per dar principio a riordinare la Pia Opera, e siamo restati d’accordo che il prossimo sabato, giorno dell’Immacolata Concezione della SS.ma Vergine, darà l’avvertimento onde potere al più presto fare la prima riduzione; abbiamo anche parlato riguardo all’educazione delle fanciulle, e mi pregò di ricordarmi della sua Parrocchia.

Non so se le abbia detto che finalmente il Signore mi liberò di due soggetti che mi davan pena, ed è quella vecchia tocca da aberrazione, ed una giovane indocilissima; la prima fu posta nell’Ospitale de’ Pazzi, e la seconda fu consegnata ad una sua zia. Dal momento stesso che questa è partita, io diedi varie Regole, tanto per il morale che pel civile, intimando nel tempo stesso i castighi a quelle che contravveniranno; e raccomandai con grande forza alle Maestre acciò le facciano eseguire; e poi feci celebrare una Messa alla SS.ma Vergine acciò m’ottenesse dal suo Divin Figlio che l’Amore operasse. Io devo a gloria sua confessare essersi talmente mutate che non sembrano più quelle ragazze; anche questa sera io godetti intendere, senza essere veduta, i ragionamenti spirituali nella classe minore, nonché la lettura che faceva la Maestra alle maggiori, e l’attenzione loro; io l’assicuro, Padre mio, che tant’è il mio piacere in vedere queste


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fanciulle a migliorare, che viene minore il peso del mio soprastare.

Ho avuto una Suora delle più giovani ammalata con un gastrico verminoso, e fu sacramentata per Viatico perché faceva temere; ora sta meglio.

Lascio per non attediarla, pregandola della carità di raccomandare al Signore la povera mia sorella Irene che non so se ancor viva o morta sia, attesoché fu sacramentata per Viatico, e poi stette tre giorni bene, dopo i quali si accrebbe il male.

Favorisca presentarmi umilis.ma alla Isma Sig.ra Contessa Franco,7 nonché al R.do Sig. Cappellano8 ed al Sig. Felice De Maria, e gli dica che mi sono ricordata di fare pregare per loro; tanti saluti alle donzelle della Sig.ra Contessa.9

Bacio a Lei rispettosamente la sacra mano unitamente alle mie figlie, e la prego di tutte benedirci

Umilis.ma Dev.ma Obb.ma Serva ed indegna Figlia

                     Suor Maria Rachele Guardini


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P.S. Mi consolo tanto che la fabbrica della Chiesa vada avanti,10 oh! il grande gusto che avranno le mie Sorelle in pensando che tra poco possederanno il Re dei Regi, l’Amante Divino, nella loro abitazione; raccomandi loro, anche a mio nome, di apparecchiarsi bene al ricevimento di questo caro tesoro.

 

Li 4 xbre 1838

T.p. Venezia 7 Dec.Vicenza 8 Dec.

 

Al Molto Rev.do Signore

Il R.mo  Sig. D. Antonio Farina

Professore di Teologia Pastorale

Vicenza




1 ASDV, I. 97.



2 Maurizio Dietrichstein, principe di Nikolsburg, conte di Proskau e Leslie, nato a Vienna il 19-2-1775. Entrò (1791) nell’esercito con il grado di sottotenente; dal 1798 al 1805 fu aiutante del gen. Mack. Lasciato il servizio militare, si dedicò alle arti e alle scienze. Nel 1815 divenne gran maggiordomo e precettore del duca di Reichstadt, prefetto della biblioteca e del teatro di corte fino al 1848. Fu membro di molte società culturali e cavaliere dell’Ordine del Toson d’oro. Morì a Vienna il 27-8-1864: cf. Österreichisches Biographisches Lexikon 1815-1950, edito dall’Accademia Austriaca delle Scienze a cura di Leo Santifaller, compilato da Eva Obermayer-Marnach, Verlag Hermann Böhlaus Nachfolger Graz/Köln 1957, vol. I, p. 185.



3 P. Luigi Girardi. Cf. « Registro mensile delle Congregazioni per la parrocchia di S. Nicola da Tolentino », cit., p. 3.



4 Dopo la recita delle preghiere, Madre Rachele lesse il par. del libro Pia Opera, riguardante la vice-soprasorvegliatrice. Parlò poi della necessità di conoscere se stessi, per poter aiutare gli altri, ed esortò a porre tutta la fiducia in Dio: cf. « Registro... », cit., pp. 3-4.



5 Don Andrea Salsi.



6 Cf. lett. nn. 9, 11, 12.



7 I conti Camillo e Lucia Franco furono benefattori dell’Istituto del Farina. Quando morì Luigi Rossi, uno dei direttori, il Farina lo sostituì con il conte Franco, promotore e benefattore dell’Istituto: cf. S. Rumor, L’Istituto delle Suore Maestre di S. Dorotea, cit., pp. 25, 112-113. Camillo nacque a Vicenza (8-2-1786) da Fabrizio e da Elena Monza. Sposò Lucia Muttoni. Maggiore dei volontari nel 1848, prese parte alla difesa di Vicenza (10 giugno) con un suo figlio dello stesso nome, che rimase ferito e qualche giorno dopo morì. Fu Commendatore dei SS. Maurizio e Lazzaro. Morì il 17-1-1868: cf. S. Rumor, Gli scrittori vicentini dei secoli decimottavo e decimonono, vol. I, cit., pp. 688-689.



8  Don Marco Dal Ponte.



9 Fin qui Madre Rachele si servì di altra mano. Il resto lo scrisse di suo pugno.



10  La chiesa fu inaugurata il 16-2-1840: cf. lett. n. 244, nota 5.






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