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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

IntraText CT - Lettura del testo

  • Volume II. LETTERE 1838–1839.
    • LETTERE 1838. 6 agosto – 26 dicembre nn. 1–17.
      • 15
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15

 

Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Stimatis.ma Sig.ra e Benignis.ma Madre,1

Quantunque io sia a scriverle tarda, pure io la ricordo e faccio più volte ricordare al Signore da queste sue caris.me Figlie, nonché dalle giovanette, qui rinchiuse per ricevere l’educazione.

Dal molto R.do Sig. Direttore2 intenderà come, grazie al Signore, van migliorando le cose, ma io le confesso che molto mi costano, perché inesperta e priva di quelle qualità necessarie per dirigere una Comunità,3 non solo numerosa e giovanile, ma anche di avanzata età;4 nei miei timori vo chiedendo al Signore aiuto, e le dico con semplicità ch’io conosco la mia insufficienza, ma che io non cercai carica, anzi la ripugnai. Troppo fortunata io sarei, se fossi semplice Suora, perché dolce per me sarebbe l’obbedire, ma giacché i Superiori insistono ch’io obbedisca comandando, invito il caro Gesù a parlare quando io parlo, ed a muovere la mente ed il cuore di chi m’ascolta acciò non abbiano queste buone anime, per la mia mala direzione, ad interrompere il loro cammino della perfezione.5


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Io spero che la di Lei sorella6 si troverà bene, del che ne godo assai; così spero anche delle mie Sorelle, nonché delle ragazze. Mi faccia la carità raccomandare a loro, ed a Lei pure tanto raccomando la mia Irene che incerta sono se vive ancora,7 così la prego di non dimenticarsi la povera anima mia.

La prego ringraziare il Signore che mi visita in questo mondo, nella speranza che, per i suoi infiniti meriti, mi concederà di glorificarlo con questo mezzo per tutta l’eternità.

Le bacio rispettosa la mano unitamente a queste sue care figlie che godranno, quando potranno farlo personalmente,8 ed ho l’onore dirmi

Umilis.ma Obb.ma Affezionatis.ma

                                                    Serva ed indegna Figlia

                                        Suor Maria Rachele Guardini

 

Venezia li 4 xbre [1838]

 

Alla Stimatis.ma Signora

La Sig.ra Redenta Olivieri

S.R. Mani




1 ASDV, I. 98.



2 Don Antonio Farina.



3 Di diverso avviso erano il patriarca, mons. Balbi, don Luca e il Farina, che concordemente riconoscevano le sue non comuni qualità e i buoni risultati della sua opera.



4 Cf. lett. n. 1.



5 Cf. lett. nn. 3, 6.



6 Maria Redenta.



7 Cf. lett. n. 14.



8  Fin qui Madre Rachele si servì di altra mano, eccettuati i primi due righi dell’intestazione.






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