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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume II. LETTERE 1838–1839.
    • LETTERE 1838. 6 agosto – 26 dicembre nn. 1–17.
      • 17
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17

 

Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Molto R.do Padre,1

Prima di tutto la disingannerò di avere io tanto profittato nel carattere non essendomi mai esercitata per avanzare, attese le altre mie occupazioni. Colei, che scrisse, è una di queste mie care Figlie, la quale farà presto ad ottenere la patente.

Ho sentito con vero dispiacere che la mia buona Mamma2 sia stata obbligata a letto; ma godo intendendo che ora stia bene. La prego di aversi riguardo, onde conservare la sua salute, che così bene sa adoperare a vantaggio di tante povere anime.

Ella si appoggia male raccomandandosi alle mie orazioni; ma l’assicuro che, quantunque indegna, io prego per loro e faccio tutti i giorni pregare da queste buone Figlie.

Riguardo all’anima del Sig. Conte D. Luca, le dirò che fino dallo scorso mese egli si trova a fare le Missioni a Savona, a Nizza ed a Menton; e da Nizza mi scrisse in data dei 17 cor.te, dove mi annuncia che a Savona, il giorno 11, il Vescovo3 di colà fece in due volte la visita della Pia Opera a tutte


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le Parrocchie, e trovavansi presenti anche le Suore di un nascente Istituto,4 le quali sono tanto infervorate che anderebbero anche in mezzo ai Turchi, quando l’obbedienza glielo comandasse.

Il giorno 24 ho ricevuto una lettera dalla Maestra,5 che mi espose il suo desiderio di qui venire. Io le risposi che provo consolazione di poterla ricevere, nella speranza ch’ella si lascerà per mezzo dell’obbedienza ammollire, come il fuoco arrende il ferro. Le feci anche conoscere che nulla esigo di ciò che possibile non fia; ma che tutto voglio quello che può accrescerla nell’amore di Dio e nelle virtù.

Nell’ultima mia6 le dissi che nulla avevo ricevuto di denari lasciati da Sua Maestà, quando – il giorno 24 – venne il Sig. Parroco dei Tolentini7 e mi portò 60 svanziche,8 avendo la commissione avuto a cuore cinque ragazze, che nulla contribuiscono alle spese loro. Sia anche di questo ringraziato il Signore.


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Per carità, non si dimentichi la mia Irene. Ho ricevuto lettera in data dei 18, ed aveva ricevuto l’Estrema Unzione, e nulla più restava di speranza di sua vita.9

Le raccomando anche la povera anima mia; s’accerti che ne ho grande bisogno.

Questa settimana farò il possibile onde eseguire col Sig. Console ciò che Lei mi commise.10

Compatisca se le ho scritto in carta ordinaria, non avendone altra al momento. Le bacio rispettosamente la sacra mano, pregandola di tutte benedirci

di Lei Umilis.ma Dev.ma Serva ed indegna Figlia

                      Suor Maria Rachele Guardini

 

Li 26 xbre 1838

T.p. Venezia 28 Dec.Vicenza 29 Dec.

 

Al Reverendo Signore

Il R.mo  Sig. D. Antonio Farina

Professore di Teologia Pastorale

Vicenza

 




1 ASDV, a I. 297.



2 Madre Redenta Olivieri.



3 Mons. Agostino De Mari, vescovo di Savona dal 1833: « Discendente da famiglia della più antica nobiltà genovese, ecclesiastico di profonda e sincera religiosità, seppe unire alle migliori qualità del suo ceto un’apertura d’animo e una larghezza di intenti veramente eccezionale ». Patrocinò l’istituzione della Società Economica di Savona, per favorire l’industria, l’agricoltura e il commercio; incoraggiò iniziative di interesse pubblico come l’istituzione di scuole tecniche e la Cassa di Risparmio. Nel 1835 accolse la Pia Opera di S. Dorotea e quella di S. Raffaele (cf. lett. n. 32, nota 4; doc. n. 14). Promosse la fondazione dell’Istituto delle Figlie di N.S. della Misericordia. Morì il 14-12-1840: cf. Atti e Memorie della Società Savonese di Storia Patria, vol. VII, Savona 1973, pp. 207-209.



4 Le Figlie di N.S. della Misericordia.



5 Cf. lett. n. 21.



6 Madre Rachele incorre in una svista. Ella infatti aveva toccato questo argomento non nell’ultima lettera del 19-12-1838 (cf. lett. n. 16), bensì in quella precedente del 4 dello stesso mese (cf. lett. n. 14). Non appare probabile che, tra il 19 ed il 26, abbia scritto al Farina un’altra lettera, a noi non pervenuta, nella quale abbia ripetuto quanto già comunicato il 4. Nella lettera del 19 inviò al Farina gli auguri natalizi.



7 Don Carlo Gidini.



8  Dal tedesco swanzig (venti), sottinteso Kreuzer: moneta austriaca del Lombardo-Veneto, del valore di circa 70 centesimi.



9 Cf. lett. nn. 14, 15.



10 Il Farina, quando nell’ottobre del 1838 si era recato a Venezia, aveva parlato al console Battaggia della pratica in corso presso la Sacra Congregazione dei Vescovi e dei Regolari per l’approvazione pontificia del suo Istituto di Vicenza. Successivamente, l’8 dicembre, gli aveva scritto, pregandolo di inviare una lettera a mons. Giovanni Soglia Ceroni, segretario di detta Congregazione, per sollecitare la pratica. Incaricò poi Madre Rachele di insistere presso il console: cf. « Memorie storiche » dell’Istituto di Vicenza, 1838, pp. 103-104, 124; 1839, p. 6.




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