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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Se i padri carnali tanto sono condiscendenti ai suoi figli, anche a costo di porre in pericolo la loro salvezza, potrò anch’io lusingarmi di trovare nella Sig.ria V.ra R.ma compatimento, se oso dire ciò che il cuor figliale mi suggerisce? Molti sono i pensieri che attorniano la mia mente, ma tra i tanti quello, che cagionami più dispiacere e che più sento, è il vedere Ella, Padre mio, ad aver sì poca cura della di Lei salute. Io convengo che moltiplicate si faranno per Lei le corone in cielo, atteso le molte pene ch’Ella soffre per amore di Dio, ma non si può però negare che il Signore ci diede la vita acciò la conserviamo per servirlo. È dunque ingiusto il non curarsi di questa; noi non siamo i padroni assoluti, perciò dobbiamo serbarla. Ah Padre mio! perdoni s’io tanto liberamente parlo, ma il desiderio di vederla in buon stato di salute, è il solo motivo che mi fa dire: s’accerti Monsignore che una malattia molte volte guasta il temperamento più forte. Mi ricordo di avere intesa questa sentenza che il soverchio lavoro è seguito dalla inoperosità; troppi singoli vi sono che abbisognano della di Lei carità. La prego dunque, Padre mio, di usare della discrezione, onde potersi a gloria di Dio apprestare.2 Questa mattina sono stata a baciare il cuore del Santo di Sales;3 l’ho pregato acciò m’ottenga dal Signore quell’amore ch’egli con tanta abbondanza possedeva; oh allora non sarà difficile ch’io pratichi la sua dolcezza, ed in così pregando, mi faceva impressione il pensiero seguente: se tanto muove gli affetti del cuore la vista del cuor d’un Santo, che sarà quella del Cuor Amorosissimo del nostro Amabilissimo Gesù che, tutto ardente d’amore, si degna unirsi alle sue creature? Dopo mi sono portata in Murano per visitare il Sig. Parroco Moro,4 il quale mi ha fatto conoscere un suo fratello pure Sacerdote5 che, tutto zelo, si occupa nella Pia Opera.6 L’umiltà di que’ due fratelli mi ha edificata; ho inteso che la Pia Opera colà va benissimo; e che le Cooperatrici sono avvertite che noi anderemo a farle qualche visita; la quale, mi disse, che le sarà sommamente cara. Nella prossima unione riceveranno tre nuove Sorvegliatrici ed una qualche Assistente. Siamo restati d’accordo che se il Sig. Co. D. Luca potrà portarsi colà per la funzione, lo farà.7 Mi sono dimenticata di chiederle il permesso che il Sig. Co. D. Marco,8 se viene, ci possa fare un qualche discorsetto. Basta ch’Ella dica alla portatrice sì, oppure no, e sarà obbedito. Si ricordi di non venire all’Istituto, fintantoché non è ben rimesso in salute; se vi sarà qualche cosa da combinare col R.do Sig. Co. D. Luca, verremo da Lei. Lascio per non abusare di sua bontà, pregandola di tutte benedirci. Faccia la carità di raccomandare al Signore la giovane Moro, che abbiamo qui nell’Istituto, perché dopodomani le verrà fatta l’operazione,9 attesoché le minaccia un fungo.
Il R.mo Monsignor Co. Roberto Balbi Cavaliere della Corona Ferrea ecc.
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