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Viva il Cuor
di Gesù e di Maria!
Molto Reverendo Padre,1
Il Signore sia benedetto! Il giorno 9
sostenne molto bene l’operazione la giovane Anna Moro: operazione che durò 3/4
di ora; eranvi tra Professori Chirurghi ed alunni un numero di 34 tutti
attenti, attesoché questa fu la prima volta che nell’Ospitale Civico di Venezia
veniva fatta tale operazione.
Io sono stata obbligata di erovarmi
presente onde contentare l’ammalata, anzi dovetti, per compiacerla, tenerle la
mano, altrimenti non si voleva lasciar operare; avevamo pattuito che, ogni
volta ch’io gliela stringea, rawivasse il suo desiderio di tutto soffrire per
amore del caro Gesù, il quale continuamente in quell’atto aveva presente, senza
conforto per nostro amore sulla Croce.
Ah, caro Padre, com’è buono il mio
Gesù! Sembrava ragionevolmente impossibile che la giovane potesse guarire, e da
ciò sarebbe ridondata qualche offesa al suo dolcissimo Cuore; in mezzo a questo
combattimento ho chiesto, per mezzo di Maria, coraggiosamente la grazia a Gesù
di donarmi questa figlia, promettendole con generosità di soffrire volentieri
tutto quello ch’Egli mi darà, senza lagnarmi o cercare conforto, e ciò fino al
venturo 7bre; ebbi anche licenza da Monsignore2
e, quantunque la natura ne sentisse la ripugnanza, - 119 -
ho
accompagnato la detta promessa con altro proponimento, ed è di non parlare,
senza bisogno di convenienza, che di Dio.
Piacque al Signore di ascoltarmi,
benché tanto miserabile. Va solo il sesto giorno che fu operata, ed è quasi
senza febbre. I chirurghi esultano di allegrezza, ed io piena di gioia vo
ripetendo ch’è buono Iddio.
Ieri Monsignore ha visitato Sua
Altezza,3 il quale gli ha dimostrato molto contento e
propensione per l’Istituto; anzi oggi mi disse lo stesso Monsignore che sarebbegli
caro si trovasse in Venezia la Sig.ia
V.ra R.ma, onde eccitarla fare una
visita all’Istituto.
Io spero che ciò potrà essere,
attesoché Sua Altezza parte solo alla metà di Aprile.
Monsignore ha un cuor grande ed opera
con vero spirito di carità, ma gli manca quella certa prontezza, che il Signore
dona a chi vuole.
Spero che avrà sentito come il
Signore ha provveduto l’Istituto di Vicenza4
per la continuazione della fabbrica della Chiesa.5
Ella ringrazi, la prego, di tutto
Iddio e lo supplichi acciò abbia compassione della mia miseria. Ho ricevuto la
pregiatissima sua e le rendo tante grazie del bel presente che mi fa, della
immagine di Maria; per mezzo di questa cara Mamma mi ottenga l’accrescimento
nel santo amore di Dio e la santa perseveranza.
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Bacio rispettosamente la sacra mano a Lei ed
anche al Slg. Co. D. Marco, che tanto ringrazio della lettera. La prego di
tutte benedirci
Umilis.ma Dev.ma
Figlia
Suor
Maria Rachele Guardini
Venezia li 15 Marzo 1839
Al Molto Reverendo Signore
Il Molto R.do Sig. Co. D.
Luca Passi
Ancona
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