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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume II. LETTERE 1838–1839.
    • LETTERE 1839. 8 gennaio – 30 dicembre. nn. 18–220.
      • 42
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42

 

Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Molto Reverendo Padre,1

Il Signore sia benedetto! Il giorno 9 sostenne molto bene l’operazione la giovane Anna Moro: operazione che durò 3/4 di ora; eranvi tra Professori Chirurghi ed alunni un numero di 34 tutti attenti, attesoché questa fu la prima volta che nell’Ospitale Civico di Venezia veniva fatta tale operazione.

Io sono stata obbligata di erovarmi presente onde contentare l’ammalata, anzi dovetti, per compiacerla, tenerle la mano, altrimenti non si voleva lasciar operare; avevamo pattuito che, ogni volta ch’io gliela stringea, rawivasse il suo desiderio di tutto soffrire per amore del caro Gesù, il quale continuamente in quell’atto aveva presente, senza conforto per nostro amore sulla Croce.

Ah, caro Padre, com’è buono il mio Gesù! Sembrava ragionevolmente impossibile che la giovane potesse guarire, e da ciò sarebbe ridondata qualche offesa al suo dolcissimo Cuore; in mezzo a questo combattimento ho chiesto, per mezzo di Maria, coraggiosamente la grazia a Gesù di donarmi questa figlia, promettendole con generosità di soffrire volentieri tutto quello ch’Egli mi darà, senza lagnarmi o cercare conforto, e ciò fino al venturo 7bre; ebbi anche licenza da Monsignore2 e, quantunque la natura ne sentisse la ripugnanza,


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ho accompagnato la detta promessa con altro proponimento, ed è di non parlare, senza bisogno di convenienza, che di Dio.

Piacque al Signore di ascoltarmi, benché tanto miserabile. Va solo il sesto giorno che fu operata, ed è quasi senza febbre. I chirurghi esultano di allegrezza, ed io piena di gioia vo ripetendo ch’è buono Iddio.

Ieri Monsignore ha visitato Sua Altezza,3 il quale gli ha dimostrato molto contento e propensione per l’Istituto; anzi oggi mi disse lo stesso Monsignore che sarebbegli caro si trovasse in Venezia la Sig.ia V.ra R.ma, onde eccitarla fare una visita all’Istituto.

Io spero che ciò potrà essere, attesoché Sua Altezza parte solo alla metà di Aprile.

Monsignore ha un cuor grande ed opera con vero spirito di carità, ma gli manca quella certa prontezza, che il Signore dona a chi vuole.

Spero che avrà sentito come il Signore ha provveduto l’Istituto di Vicenza4 per la continuazione della fabbrica della Chiesa.5

Ella ringrazi, la prego, di tutto Iddio e lo supplichi acciò abbia compassione della mia miseria. Ho ricevuto la pregiatissima sua e le rendo tante grazie del bel presente che mi fa, della immagine di Maria; per mezzo di questa cara Mamma mi ottenga l’accrescimento nel santo amore di Dio e la santa perseveranza.


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Bacio rispettosamente la sacra mano a Lei ed anche al Slg. Co. D. Marco, che tanto ringrazio della lettera. La prego di tutte benedirci

 

      Umilis.ma Dev.ma Figlia

                                   Suor Maria Rachele Guardini

 

Venezia li 15 Marzo 1839

 

Al Molto Reverendo Signore

Il Molto R.do Sig. Co. D. Luca Passi

Ancona

 

 





1 ASDR, reg. I [pp. 12-13].



2 Balbi.



3 Rainieri.



4 L’imperatrice inveva inviato al farina 1000 fiorini: cf. lett. n. 40. Don Luca già lo sapeva: cf. doc. n. 19.



5 Cf. lett. n. 14.






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