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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Monsignore Ill.mo e Padre mio
Benignis.mo,1
La carità di Lei, Monsignore
Illustrissimo e Reverendissimo, ha voluto accertare la più misera tra le sue
Figlie, della bontà del paterno suo cuore, mandando un Sacerdote di costì per
vedere come mi trovo.
Ho ringraziato il Signore, che ispirò
V.ra Sig.ria R.ma
di esercitare l’umiltà; così ho avuto il contento d’intendere lo stato di sua
salute, per la quale io prego giornalmente il sommo Bene a volergliela
conservare a vantaggio del suo gregge, ed accrescimento di sua santità.
Mi sono procurata il piacere di far
vedere tutte le mie figlie al Sacerdote mandato, ed anche l’Oratorio, dove
abbiamo il Santissimo Sacramento. Così potrà raccontare alla Paternità Vostra
come si trova la sua Rachele, la quale gira per la città, per amore dell’Amato,
niente altro sospirando che di vederlo da tutti conosciuto; per cui la città,
con le sue bellezze, le desta sempre più vivo il desiderio di nascondersi agli
occhi delle creature, per vivere sola col suo Creatore.2
Ah Padre mio! per carità non mi
dimentichi al caro Gesù; mi ottenga, la prego, grazia di non mai desiderare
altro che la sua volontà si adempisca in me, affinché il mio cuore sia sempre
solo con Gesù, anche in mezzo alla vita attiva.
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Rispettosa Le bacio il sacro Anello e prostrata
umilmente Le chiedo la Paterna Benedizione
Umilis.ma
Dev.ma Obbl.ma
Serva
ed indegna Figlia
Suor Maria Rachele
Guardini
Venezia primo Giugno 1839
A Monsignore Reverendissimo
Il R.mo Monsignor Carlo Ferrari
Vescovo Zelantissimo di Brescia
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