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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Stimatis.mo
e Carissimo Fratello in Gesù,1
Giacché ho così bella occasione,2 subito riscontro alla pregiatissima di Lei
lettera, la quale mi è stata oltremodo cara.
Con sentimento ho inteso ch’Ella
portò così a lungo la costipazione; consolami però l’essere accertata che ora
sta bene. Io ne ringrazio l’amorosissimo Iddio, al quale spesso la ricordo.
Ah, carissimo fratello in Gesù, com’è
buono Iddio! Egli volle dunque prodigiosamente vincere Monsignore Vescovo.3 Io m’immagino il fuoco, cui sentirassi
presentemente acceso il cuore del saggio Prelato, e godo anche in pensando come
largamente viene risarcito per le passate sofferenze.
Godo dell’accaduto alla
R.da Superiora delle Salesiane di costì.4 Io convengo volentieri con
S. Paolo; sì, l’esercizio apostolico serve per acquistare più meriti pel
Paradiso; ma mi ricordo - 201 -
avere letto che la serafica S. Teresa dice: il
Salvatore disse alla Maddalena che aveva scelto la miglior parte, non perché
gustava della contemplazione, ma perché, dopo aver esercitato la vita attiva,
lavando i piedi dello stesso Redentore in casa del Fariseo, si era esposta ad
essere disprezzata, per la rinuncia ch’ella fece delle vanità, e per seguirlo
coraggiosamente, annichilando se stessa, dietro gli esempi del Maestro Divino.5
Pure, quantunque conosca questi
vantaggi, devo confessare al mio carissimo fratello in Gesù che adoro la
volontà del Signore, e che non so volere altro che questa si adempisca in me,
ringraziandolo che, per l’infinita sua misericordia, mi scelse, benché
indegnissima, per l’apostolica vita; ma l’anima mia sentesi sempre più attirata
per la vita nascosta, e le bellezze, che gli occhi miei sono necessitati a
vedere in questa città, non servono ad altro che per destarmi maggiore il
desiderio di poter sola trattenermi col mio Gesù.6
Il portatore di questa mi è stato mandato
dall’umilis.mo Monsignore Vescovo di costì, il quale mi ha
dato, con questa umiliazione, non solo una prova della sua carità, ma anche del
paterno suo cuore.
Il R.do Padre
Casimiro7 avrebbe scritto di più, se io non - 202 -
l’avessi pressato. Egli parte, uno di questi
giorni, per Treviso; non so poi se resterà fra noi. Mi spiacerebbe assaissimo
ch’egli si determinasse d’abbandonarci; ma il motivo lo veggo anch’io giusto, i
suoi incomodi esigerebbero una stanza vasta, e noi non abbiamo da dargli che
due piccoli stanzini. Basta disponga il Signore come vuole, tutto è buono.
Favorisca presentarmi
umilis.ma alla degnissima di Lei Nuora ed alla carissima
Sig.ra Gabriella.8
In questa Sacra Novena, m’ottenga dal
Caro Gesù due grazie: la prima sia contrizione vera, per le commesse colpe; la
seconda, ch’io non lo abbia mai più da offendere.
Piena di stima e di santo affetto, la
lascio nei Sacri Cuori di Gesù e di Maria
Umilis.ma
Dev.ma Obbl.ma Serva e Sorella in
G.C.
Suor M. Rachele
Guardini
Venezia li 2 Giugno 1839
Allo Stimatissimo Signore – Il Sig. Carlo
Manziana – Brescia
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