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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Mia cara Teresa di
Gesù,1
La carissima tua, letta da me in
questo bel giorno,2
obbligami a subito riscontrarti per narrarti che noi lo solennizziamo, per quanto
la nostra piccolezza lo permette, con pompa, attesoché l’Istituto nostro è
sotto lo speciale patrocinio dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria.3
Ah, potess’io vedere tutte le anime
accese del fuoco, di cui arde l’amabilissimo Cuore! fuoco di carità, che lo
indusse non solo a caricarsi della nostra misera carne, ma perfino a morire per
noi sulla Croce, lasciandoci un pegno perpetuo di tutto se stesso nella
Santissima Eucaristia.
Con quale fede dobbiamo accostarci a
riceverlo in questo Sacramento! L’anima nostra dev’essere penetrata da sì
grande amore ed, annichilandosi, conoscer deve il grande beneficio nonché
l’indegnità propria d’accostarsi a Lui; ma fortificata dalle parole dell’Eterno
Verbo, che si esprime trovare le sue delizie nell’anima che Lui solo vuole,
deve coraggiosamente accostarsi e ringraziare l’infinita sua bontà, che la
invita pascersi di questo celeste Cibo.
Mi è rincrescevole intendere che
costì si sono raffreddate - 206 -
le Cooperatrici
della Pia Opera, nonché le Promotrici del Rosario vivente. Tu, mia cara, non ti
scordare di ciò che Gesù Cristo dice nel Santo Vangelo, cioè che tutti siamo
obbligati di correggere con carità i nostri fratelli,4 e S. Paolo dice che tutti non ponno essere
predicatori, ma che ognuno deve predicare con l’esempio. Perciò ti raccomando
di coltivare, quanto puoi, le povere fanciulle.5
Imprimi loro il santo timor di Dio ed
eccitale alla virtù, particolarmente alla devozione in chiesa, allo stare
ritirate nelle loro case, quando il dovere non esige che abbiano a sortire, e
dovendo andare pei loro affari, inculcherai loro di andare composte. Farai
anche loro conoscere quanto importa che amino il lavoro, avendo Iddio comandato
al nostro progenitore Adamo di guadagnarsi il pane col sudore della propria
fronte.6 Dunque
dobbiamo essere operose, onde non divenire pesanti ai nostri prossimi.
Prega molto il Signore per me e
ringrazialo dell’infinita misericordia che meco usa, concedendomi la grazia di
poterlo far conoscere a molte anime, che non l’amavano per mancanza di
conoscimento.
Qui, coll’aiuto del Signore, si va
estendendo la Pia Opera, ed è bene organizzata in sette parrocchie.7 Se ne vede, colla grazia di Dio, il buon
effetto.
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Bacia per me la mano alla cara mamma,8 la quale prego di benedirmi. Saluta il fratello e
la cognata.9 Alla
Sig.ra Baronessa Salvadori10 dirai che la ricordo al Signore coi suoi figli.
Alla buona Marianna dì che Zita si fece santa nello stato di servente, perciò
le raccomando di crescere nel santo amore.
Preghino, per carità, per la povera
anima mia. Eseguisci i miei doveri con quelli che mi vuoi salutata, e
raccomandami alle orazioni di tutti
la tua
aff.ma Sorella
Suor
Maria Rachele
Venezia li 7 Giugno 1839
Alla Stimatissima Signora
La Sig.ra Marietta Guardini
Riva di Trento
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