1 ASDR, reg. I [p. 43].
2
Cf. lett. n. 79.
3
Cf. lett. n. 90.
4 Canal, nato il 3-12-1791 da
illustri genitori. Fu canonico onorario della basilica di S. Marco,
protonotario apostolico e cavaliere di vari Ordini, gloria del clero e lustro
del patriziato veneto. Consacrò la sua vita all’esercizio della carità. Nel
1816 succedendo al fratello sacerdote, morto a 30 anni per tifo, contratto
nell’assistere i moribondi negli ospedali, cominciò ad occuparsi della Civica
Casa d’Industria a S. Lorenzo, dove erano raccolti 2.600 poveri, di ogni sesso
ed età. Restaurò e riaprì al culto la chiesa di S. Lorenzo, adiacente al
ricovero. Mise ordine nella casa, che diresse per 24 anni. Poiché le bambine
ivi erano in pericolo di perdersi, fondò per esse un Istituto nella parrocchia
di S. Marziale; lo trasferì poi in quella dei Santi Gervasio e Protasio, e
infine (1841) nell’ex monastero annesso alla chiesa di S. Maria del Pianto. Nel
1852 lo affidò alle Figlie del S. Cuore della Verzeri.
Nel 1864, coadiuvato da Anna Marovich, istituì nel
convento dei Serviti a Cannaregio la Casa di Riabilitazione per le giovani che,
dopo una qualche dolorosa esperienza o dopo il carcere, vivevano in uno stato
di abiezione.
Morì il 18-3-1884. Durante i funerali nella basilica di
S. Marco il patriarca card. Domenico Agostini lesse l’elogio funebre, che fu
pubblicato da « La Difesa », a. XVIII, n. 71, giovedì 27-3-1884, pp. 2-3. Cf. Venezia e le sue lagune, vol. II, cit.,
p. 474; P.L. Bembo, Delle Istituzioni di
beneficenza nella città e provincia di
Venezia, cit., pp. 113 ss.; AA.VV., La beneficenza veneziana. Note e memorie, cit., pp. 111-112.
5 Anna Marovich nacque a
Venezia il 7-2-1815 da Giuseppe, dedito al commercio, e da Maria Ivanovich. La
famiglia, religiosa e stimata, era oriunda di Dabrota (Dalmazia) e godeva di
floride condizioni economiche. Quando le vicende politiche cominciarono a
turbare i rapporti tra le nazioni, il commercio ne risentì e il Marovich andò
verso il fallimento. Colpito da apoplessia, si spense nel 1851.
Nella formazione di Anna influì molto il Canal, che ebbe
cura di lei fin dall’età di sette anni. Ella cominciò presto a scrivere opere
di carattere ascetico. A 20 anni, pubblicò Il
mese di luglio (cf. lett. n. 95, nota 2). Seguirono: Pie Conversazioni sulla vita di S. Dorotea V.M. (cf.
lett. n. 29, nota 4); Lettere morali di
una pia giovane, Venezia 1840; 2ª ed. 1852.
Dopo alcuni anni di preparazione, coadiuvata dal Canal,
fondò a Venezia (1864) le Riparatrici del Cuore Santissimo di Gesù, per
l’assistenza alle giovani traviate. Il 21 novembre ebbe luogo la vestizione
religiosa delle prime 8 suore. Nel 1868 avvenne la fusione con le Suore della
Riparazione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria Immacolata, di Milano, che
avevano lo stesso scopo.
Il patriarca Monico stimava molto la Marovich, della
quale disse: « è di tali doti fregiata, ch’io non vidi
in alcun’altra l’unione felice di tanti lumi e di tante virtù»: F. Apollonio, Anna M. Marovich. Memorie,
Venezia 1900, Tipografia Emiliana, p. 82. Il 1-3-1845 il patriarca le scrisse:
« Permettete piuttosto che io mi dichiari a voi debitore della fedele
ed efficace cooperazione, che da più anni mi prestate nell’adempimento dei miei
tremendi doveri, colle orazioni, colle comunioni, cogli scritti, con le
pitture, colle invenzioni di nuove pratiche a riparo delle offese di Dio, colle
lettere e coi colloqui tendenti a dirigere tante anime sulle vie della
perfezione cristiana »: ASRM. «A molta penetrazione di spirito » univa « la pratica di tutte le virtù »: cf. minuta di lettera del patriarca all’imperatrice, ACPV. Morì
il 3-10-1887. È in corso la causa di beatificazione. Cf. G. Rocca, Marovich
Anna, in Dizionario degli Istituti di
perfezione, vol. V, Roma 1978, col. 1014; I. Lustrissimi, Riparatrici del Cuore Santissimo di Gesù, ibid., vol. VII, Roma 1983, coll. 1791-1792.
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