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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Ella mi ordina di leggere la pregiatissima sua lettera, sola, senza che il brutto ragno vi metta la sua parte.2 Io mi sono raccomandata al Signore, acciò questo non vi entri, ma egli è tanto furbo che non posso assicurarla se siasi allontanato. Monsignore3 la lesse col poscritto e poi dissemi: « D. Luca non s’allontana da quello ch’io ti ho detto; se lo spargere una parte del mio sangue potesse giovare per vederti a star bene, io lo verserei. Fa un riflesso e dimmi: se ti trovassi in questo punto in fine di tua vita, saresti più contenta di aver operato nella vigna del Signore, oppure aver pensato per te sola? ». Ho convenuto che sarei soddisfatta d’aver adempito la volontà del Signore, per quanto contraria fosse alla mia che, sempre ribelle, vorrebbe opporsi alla divina; io tengo per una grazia il desiderio ch’Egli mi dà, di questa voler adempire; per cui faccio a me stessa violenza ed opero, resistendo a tutte le contrarietà, contenta, come Le dissi nell’altra mia,4 d’essere vittima d’obbedienza. Chi vedesse la violenza che mi faccio ed il modo con cui il Signore opera in me, compatirei tutti quelli che mi dichiarassero pazza. Il sapere cosa costa un’anima, mi fa vincere tutte le difficoltà,5 ed il riflesso d’avere un dì a rispondere per tante anime ad un Dio giudice, m’inorridisce; per cui invece di vedermi scelta dall’infinita sua carità, onde farmi meritare, sento grande pena; e mi conforto solo adorare la mano divina, che ha trovato un modo affinché possa purificare l’anima mia. Ella mi faccia la carità [di] pregare Gesù e farlo pregare, acciò approfitti de’ mezzi che mi somministra. Sono persuasissima di potermi ingannare, per questo appunto tengomi sempre forte all’àncora dell’obbedienza, e vedo che [in] ciò [che] mi viene per questa comandato, riesco quantunque insufficientissima; così ognuno chiaramente vede che il Signore opera in me. Io sono anche disposta, s’Ella crede, di mai più manifestarle i moti del mio cuore ed i pensieri che occupano molte volte il mio intelletto, sicura d’aver un mezzo maggiore per offerire qualche cosa al caro Gesù. Il giorno 17 vennero all’Istituto i coniugi Pascotini,6 Vice Delegato, i quali amarono che andassi con loro a vedere un asilo delle Infantili a S. Marziliano. Colà eranvi ragazze n. 101, e fanciulli n. 99. Non si può vedere niente di più commovente! Sapere che sarebbero per le strade, vederli riuniti ad imparare il santo timor di Dio, riesce di somma consolazione. Mostrommi il solito suo interessamento per l’Istituto e mi raccomandò di tanto riverire Lei. Lascio, pregandola di presentarmi doverosa con tutti di sua rispettabile famiglia ed anche ai R.di Sacerdoti di Calcinate.7 Le bacio la sacra mano e la prego di tutte benedirci Umilis.ma Dev.ma Obb.ma Figlia
Il Molto R.do Sig. Co. D. Luca Passi
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1 ASDR, reg. I [pp. 56-57]. 2 Don Luca sosteneva Madre Rachele a superare l’attrattiva alla vita contemplativa, che restava forte in lei. 3 Balbi. 4 Cf. lett. n. 101. 5 Il 6-2-1840 ella scrive a don Luca: « Vorrei poter consumare la mia vita, per vedere quest’anima [Filippini] convertita »: lett. n. 238. 6 Carlo e Anna Bessich: cf. lett. n. 106. 7 Cf. lett. n. 80, nota 9.
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