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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume II. LETTERE 1838–1839.
    • LETTERE 1839. 8 gennaio – 30 dicembre. nn. 18–220.
      • 165
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165

 

Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Molto R.mo Padre,1

Giunsi a Venezia la sera dei 26, dove speravo di ritrovare la cara mia Mamma,2 e ne restai delusa; intendo poi dalla sua lettera ch’Ella è incomodata, e ne provo dolore; godo però intendendo che ora stia meglio, e prego il Signore a presto ridonarle la salute sua.

Io mi trattenni un qualche giorno di più in Tirolo, perché si erano smarrite delle lettere, per cui dovetti intraprendere qualche viaggetto, onde concertare per le giovani aspiranti.

Presentemente ne ho condotte 3, ma ne verrà qualche altra ad altro tempo che non è ancora determinato.3

Anche per Bassano venne concertato pel 9bre del 40. Io spero che si potrà dare tre buoni soggetti,4 se la misericordia del Signore me li formerà, come sembra che corrispondano alla bontà di Dio.

Favorisca presentarmi doverosa alla mia cara Madre e Sorelle; e di Maria Rosa5 posso dirle che le fece molto bene il viaggio.


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Capriana ed anche a Caldaro ho raccomandato a quelle tre6 dilette del Signore l’Istituto, e mi promisero di pregare.

Le bacio la sacra mano e la prego di benedirmi

Umilis.ma Dev.ma Obb.ma Serva e Figlia

                            Suor Maria Rachele Guardini

 

Li 29 8bre 1839

 

Al Molto Reverendo Signore

Il Molto R.do Sig. D. Antonio Farina

Professore di Teologia Pastorale

Vicenza

 





1 ASDV, I. 137; ASDR, reg. I [p. 93].



2 Madre Olivieri, che aveva promesso una visita alla casa di Veneziacf. lett. nn. 154, 155.



3 Cf. lett. n. 157.



4 Due maestre e una addetta ai lavori domestici: cf. lett. nn. 152, 153, 157.



5 Sanfermo.



6 Nella trascrizione, manca la parola « tre ». Madre Rachele nomina sempre Domenica Lazzeri e Maria von Mörl; qui accenna ad una terza « diletta del Signore », senza indicarne il nome; similmente nella lett. n. 175 ripete di aver raccomandato l’Istituto alla Lazzeri, alla von Mörl e « a qualche altra diletta del Signore ». In quel tempo la terza estatica era Crescenzia Nieglutsch che, nata in Val Passiria il 15-6-1816, si era trasferita con la famiglia a Tscherms (Cérmes, Bolzano). Ella chiese al Signore «che le togliesse dall’esterno suo tutto ciò che potesse far nascere di lei curiosità, e procurarle appresso gli uomini stima e ammirazione; supplicandolo insieme se voleva mostrarle predilezione e affetto, a darle in quella vece sempre maggiori interni patimenti, e grazia... Il Dio della umiltà non poté non dare ascolto all’umile preghiera della sua ancella; epperò in pochi giorni si rimarginarono le sanguinose sue piaghe »: Le tre mirabili vergini viventi nel Tirolo, Milano, Bravetta 1836, p. 71, citato in L. Vesely Leonardi, La santità nel Tirolo, Rovereto, Longo editore, 1991, p. 130, nota 5.





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