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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

IntraText CT - Lettura del testo

  • Volume II. LETTERE 1838–1839.
    • LETTERE 1839. 8 gennaio – 30 dicembre. nn. 18–220.
      • 173
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Illustris.mo Sig. Consigliere,1

So che i sentimenti dell’amicizia nulla ponno sopra il cuore di quelli che usare devono giustizia, pure non si può negare che dall’essere, l’amministratore di questa, in cognizione di certe circostanze o no, dipende molte volte il buon effetto delle cause.

Lo scorso mese, fui obbligata d’intraprendere un viaggio pel Tirolo. In quell’occasione ho veduto la Sig.ra Bertolini, vedova di Cles, colle due giovani Tamanini di qui, e raccontommi il loro dolore, per la violenza che i genitori usano per avere presso di loro queste figlie.2

Dissemi anche di aver presentato una supplica, onde essere dispensate da questo preteso dovere.

Sembra ingiusto, a prima vista, questo modo di operare delle figlie, le quali contente sono di vivere presso alla Sig.ra Bertolini, che niun legame tiene di parentela, piuttosto che unirsi ai genitori loro; ma esaminando bene la cosa, si deve confessare che pensano saggiamente, perché nella pia Signora riconoscono l’essere in cui si trovano, attesoché i genitori loro le avevano abbandonate in quella età che il bisogno era più urgente; per cui la sola carità mosse il cuore della pia Bertolini a prenderne cura.

Vuole dunque la gratitudine che riconoscenti sieno a


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tanta bontà usata loro, di più che la età loro abbisogna ancora di aiuto, e presso i loro potrebbero perdere, piuttosto che acquistare della virtù.

Commossa dalla loro situazione, oso far conoscere alla Sig.ria V.ra Ill.ma il danno che potrebbe venirne a queste povere fanciulle; che confessare devesi che i loro genitori sembrano volerle non per affetto, ma col fine di percepire del poco che loro venne donato in denari dal defunto marito della nominata Signora, per cui, consumati, resteranno le poverine senza sovvenimento.

Nulla sa la Sig.ra Bertolini, né le giovani Tamanini, di questo ricorso ch’io faccio a Lei, per cui la Sig.ria V.ra Ill.ma deve concepire che l’unico motivo, che a questo mi ha spinta, è la carità.

Piena di rispetto ho l’onore di dirmi

                               Umilis.ma Serva

                                      Suor M. Rachele Guardini

                                     figlia di Bortolo da Lei tanto amato

 

Dall’Istituto di S. Dorotea a S. Andrea

Venezia li 2 9bre 1839

 

All’Illustre Signore

Il Sig. Consigliere Antonio Serafini

Venezia





1 ASDR, reg. I [pp. 96-97].



2 Fortunata de Torresani ved. Bertolini, aveva preso nella sua casa Maria e Adelaide Tamanini, figlie di Gio. Batta e Gioseffa Bertolini.





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